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Per me è un 50-50
Però esiste gente molto strana purtroppo Quote:
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
nel mio caso direi 20 colpa mia e 80 colpa degli altri
colpa mia perchè in quei pochi contesti in cui mi costruivo un qualcosa dopo qualche lite o dopo essermi reso conto che i favori erano a senso unico io tagliavo i ponti, colpa mia perchè ho sbagliato a dare sempre il 100% agli altri perchè le ritenevo persone "amiche", ho imparato troppo tardi che fare così è solo un errore e le persone se ne approfittano e in alcuni contesti potevo essere meno drastico colpa degli altri perchè per via del mio aspetto fisico hanno sempre avuto pregiudizi nei miei confronti, nessuna persona mi ha mai voluto vicino perchè troppo brutto fisicamente e li mettevo in imbarazzo, davvero poche le persone che sono andate oltre a questo, sempre colpa degli altri che hanno interpretato il mio esssere freddo, silenzioso e riservato come l'essere uno stronzo che se la tira con la puzza sotto il naso per essere più intelligente degli altri, (eh si a volte tra pareti sottili e finestre aperte o sostare dietro l'angolo si sentono le persone e si riconoscono pure le voci), non penso di essere più intelligente degli altri ma più stupido e trovo assurdo che mi si dipinga all'opposto di quanto sono |
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
A volte ti metti da parte da solo, altre lo fanno gli altri.
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
questa è già stata detta?
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Perché se approfondiscono trovano chissà cosa? Non è mica detto che una persona evitante debba avere per forza delle qualità nascoste per cui vale la pena approfondire ed avere pazienza. Se si può scegliere si frequentano persone tranquille e aperte, non ci si accolla una palla al piede nella speranza che forse un giorno salterà fuori un miracolo. |
Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Immagina di conoscere una persona molto diversa da te. Una signora sposata e con figli, estroversa, amante dei viaggi, ecc. Quanto ti impegneresti per conoscerla? . Oppure. Immagina tu di essere sposata e con figli piccoli. Pensa a una vita divisa tra casa e lavoro, notti insonni per via del bebè e tempo libero ridotto al lumicino. Ecco, avresti davvero voglia di dedicartii - con pazienza - alla conoscenza di un'altra persona? |
Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Amicizia vera, cioè frequentarsi nei modi in cui si può, anche se si tratta di stare una domenica estiva seduti accanto a un letto a dare medicine invece che al mare. Non amicizia come messaggini di come stai e tanti auguroni. Quanta è la voglia? Non vedo perché un non fobico dovrebbe avere questa voglia grande di stare con persone silenziose, chiuse, che rispondono a monosillabi e che ci vuole la chiave per cavargli fuori due parole e capire come sono fatti. Io confesso, con depressi o troppo timidi sono a disagio, non sopporto i lunghi silenzi e l'introversione eccessiva dove devo sforzarmi io continuamente di tenere viva la conversazione e chiedermi sempre cosa frulla per la testa ai taciturni. O che sono sempre passivi e senza mai slanci e manifestazioni di vitalità. Mi mettono ansia. Ognuno ha diritto di mettere da parte,che vuol dire scegliere con chi stare e non si è disposti ad ammettere che spesso si è i primi a lasciare da parte altri, si pensa di essere sempre accoglienti, ma non è vero. C'è un sacco di gente emarginata per motivi non psicologici, e non sono certo i fobici ad andare incontro a questi. |
Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Mi hai fatto pensare a una cosa, anni fa ho casualmente ripreso i contatti con un mio vecchio compagno di scuola. Mi contattava continuamente (tra l'altro a qualsiasi ora), voleva solo parlare di se stesso.. a monosillabi. Dovevo portare sempre avanti io le conversazioni, fare domande e caspita, era pesante. Però. Almeno lui si raccontava... io nemmeno quello. Non parlo mai di me stessa, sono una persona molto chiusa e di fondo costruisco sempre una sorta di barriera tra me e il resto del mondo. Tizio o Caio perché mai dovrebbero conoscermi se non mi faccio conoscere? Se non mi sforzo?. Ecco, secondo me il punto è questo. Il problema non sono gli altri bensì il mio comportamento (e forse anche quello dell'op). La pazienza non è dovuta e lo stesso discorso vale per la compagnia. Sta a noi entrare in gioco con tutti gli sforzi del caso. |
Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Fifty fifty, alla gente non gliene fotte un beneamato cazzo del prossimo più o meno, poi noi facciamo il resto...
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Nei confronti dei maschi introversi però non ha questa pazienza di solito, o li ignora o li deride. |
Si ma o ci sai fare o non fai niente...la gente è attratta da persone molto sicure di sé o molto attraenti, se sei sotto la norma o nella. Norma non gliene frega niente a nessuno
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
I fobici mettono molto da parte.
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
Domanda a tutti coloro che lamentano la mancanza di inclusione: quanto siete inclusivi nei confronti di chi è diverso da voi?
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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Aggiungerei che non vale guardare solo le caratteristiche diverse ma vantaggiose (sì sono molto inclusivo con cerbiatte nordiche e amici estrogiustoni) ma quanto si è inclusivi con "sfigati" di sfighe diverse dalle proprie. Per me comunque si tratta di una domanda retorica per spunto di riflessione, non mi interessa recriminare contro chi esclude questo o quello, io personalmente lavoro sull'essere inclusiva ma ad includere al 100% tutti non ci penso proprio, ci sono persone diverse da me che non ho interesse ad includere e ne sono consapevole. Come ho detto, fatico molto a reggere gli atteggiamenti depressi, introversie troppo silenziosi (ma non solo) , mi stanno bene in ambiente lavorativo ma sul piano relazionale personale ciao. |
Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
Nella mia ultima esperienza sociale ho creduto di aver trovato amicizie a lungo termine, ma alla lunga ho avvertito ansia pesante, sensazione di aver condiviso troppo e troppo velocemente (tendenza di chi è molto solo: vuotare il sacco all'ennesima potenza con la prima persona che ti dà un minimo di attenzione), mi sentivo minacciata per delle scemenze, c'erano delle differenze di opinione sempre più evidenti e ho avvertito ostilità, quindi è finita male, ma non mi sono disperata, al contrario, ero felice di aver recuperato i miei margini vitali di solitudine, che invece prima stavo tragicamente perdendo. Quindi ho riconosciuto i miei difetti, è stato in parte un mio allontanarmi volontario, per esasperazione, stanchezza. Il problema è che le persone con socialità più "nella norma" - diciamo così - confondono l'introversione con l'antipatia, con l'essere snob. Infatti io vengo continuamente presa per antipatica, me l'hanno fatto notare molte volte, perché non sono simpaticona e non cerco il gruppo, tendo a legare pochissimo, sto parecchio sulle mie, mi isolo. Questa è una costante della mia vita. Quindi la solitudine (non assoluta) in parte è una necessità mia.
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Re: Secondo voi: sono gli altri che ci mettono da parte..
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