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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Pero' Hor non e' che l'unico modo per contrastare una coercizione subdola e' una coercizione onesta, non credi? Ci puo' essere spazio per parlare di coercizione subdola senza che si degeneri in una difesa di autoritarismo cheap
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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A tal proposito, dato che alla fine il tema nerd rimane volevo suggerire ad anahì, (ma non solo a lei) che mi sembra da quel poco che ho visto, una ragazza molto sensibile ma anche molto cerebrale, un gioco che si chiama Death Stranding di un certo genio dal cuore d'oro di nome Hideo Kojima. Tra le varie tematiche, tratta anche di questo e penso che potrebbe piacere.:) (Dato che ci sono molte cinematics, potete semplicemente anche vederlo giocare da qualcuno, a mio parere). |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Fare parte di un gruppo comporta responsabilità e a me non piacciono le responsabilità, quindi non sento il bisogno di farne parte.
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Quello che volevo dire è che per me c'è una differenza tra: - Far notare a una persona che una persona terza la sta manipolando e cercare di convincerla ad allontarla. - Far intervenire la forza pubblica per "liberare" la persona in questione dalla persona terza, anche contro la sua volontà. La prima modalità la approvo, la seconda no. Se non lo conosci, ti consiglio di informarti su come in Italia si è arrivati ad abolire (secondo me giustamente) il reato di plagio negli anni Ottanta, e sul caso specifico che ha portato all'abolizione. |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Alcune persone che hai citato non le conosco però mi incuriosisce, li cercherò |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Nel sistema in cui viviamo noi ci sono problemi di altro tipo, per mia sfortuna sono tra gli emarginati perchè non ho modo di avere relazioni. E come me tanti altri. Ma tornando al discorso principale, un sistema perfetto non è possibile per definizione perchè gli umani sono imperfetti. Convivere con disuguaglianze e ingiustizie è purtroppo inevitabile. Qualunque decisione politica è oggetto di dibattito, e come c'è qualcuno che ci guadagna, c'è qualcuno che ci perde. In poche parole, purtroppo non possiamo essere tutti contenti... |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Jordan Peterson pensa di aver debunkato il socialismo perché lui fa parte dei privilegiati: è bianco, alto, ha il bel faccino e proviene dalla middle class.
E' come dire che è inutile istituire un sistema carcerario, punitivo e preventivo per la violenza e gli omicidi perché hanno sempre fatto parte della natura umana. |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Io sono portato a pensare che la pressione sociale interna ai gruppi tenda a calare superati i 20 anni.
Mi sembra una dinamica che c'è ma che si supera. Ricordo quelle sensazioni di grande appartenenza, di riconoscimento nei ruoli, ma personalmente le vedo come una cosa così vecchia come se stessi pensando a dei fossili di dinosauro. Esistono molti gruppi di appartenenza al giorno d'oggi? a me sembra che la società sia totalmente disgregata, ognuno pensa a sistemare il proprio cancello, a tagliare l'erba, a cambiare macchina, a iscrivere il bambino all'asilo dove il tema sarà quello di lasciarlo a casa perché c'è il raffreddore che gira. |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Gruppo è sinonimo di ordine. Un ordinamento ha per forza delle regole.
Quando si entra in un gruppo si accettano le sue regole. Quando ci sono delle regole c'è chi deve farle rispettare. L'uomo è debole, per sua natura si lascia corrompere facilmente e una cosa che lo corrompe più facilmente di altre è il potere. Le persone non sono tutte uguali.. né per aspetti in natura (fisicità, personalità, intelligenza) né per gli aspetti sociali (ricchezza, ruolo, relazioni, cultura), i membri appartenenti ad un gruppo non sono mai tutti uguali, non hanno mai tutti le stesse competenze e le stesse attività ma ognuno ha compiti diversi e questo porta inevitabilmente a differenze. L'uomo come tanti altri animali ha predisposizione a individuare e scegliere un leader questo accade soprattutto perché cit. "in una stanza con 10 persone ci sono 100 opinioni diverse". Questa tendenza innata crea un forte contrasto in tutti quei sistemi che promuovono l'uguaglianza. Il leader viene giudicato e continuamente messo alla prova perché un leader sbagliato conduce tutto il gruppo alla rovina, questo dubitare continuamente aiuta la sopravvivenza dei singoli ma non del gruppo. I gruppi han senso fin quando portano beneficio e vanno sciolti quando non è più così. Per tanto la persona che siamo in gruppo difficilmente corrisponde a quella che siamo fuori dal gruppo. Per rispondere alla domanda mi troverei male in gruppo soprattutto quando manca una figura che fa rispettare le regole a tutti senza eccezioni, il leader abusa i suoi poteri o mi sento diverso e marginale, quando forzano schemi di pensiero o di agire molto diversi dai miei con più costi che benefici. |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Voi parlate di Kibbutz (grande la citazione da Fantozzi! ) ma secondo me non occorre andare tanto lontano: mutatis mutandis i condomìni sono i nostri Kibbutz occidentali.
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
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Come si definisce, a cosa ci si riferisce quando si parla di gruppo? E' una collezione di persone o c'è bisogno di qualcos'altro? Dare una definizione generale secondo me è complicato, si possono fare degli esempi, la coppia, la famiglia, una squadra e così via. Io comunque non so se ho davvero un bisogno di appartenenza, ho altri bisogni e pare che per soddisfarli devo entrare per forza in questo o quel club, quindi è un bisogno dipendente dal contesto questo, non un bisogno che ho a monte. Io ho bisogno di persone che mi vogliano bene, mi trattino bene, mi sostengano e così via, non è che sento un qualche bisogno di appartenere a qualcosa, mi basta appartenere a me stesso, visto che non posso fare altrimenti. Chiaro che se per aver da mangiare poi devo subire il guinzaglio del padrone, potrei subire la cosa per opportunismo, se riesco, ma il bisogno a monte magari è quello di mangiare, di avere un tetto e protezione, non quello di avere un guinzaglio. Addirittura nessun legame affettivo è più forte dell'insieme dei propri interessi, tutti i legami possono andare a farsi benedire quando ci sono interessi personali maggiori in gioco. Ci sono bisogni sociali, bisogni sessuali, bisogni affettivi, ma credo non esista alcun bisogno di appartenenza, questo bisogno è indotto da queste altre cose, non è un bisogno base. Io semplicemente a volte prendo l'inculatura perché altrimenti non posso ottenere di meglio, così (non) risolvo la tensione. Mi piacerebbe essere più libero ed evitarle certe inculature, ovvio, ma senza marchette non si va da nessuna parte se non disponi di un potere assoluto su cose e persone. Questa tensione non credo che si possa risolvere, ognuno è comunque in conflitto con gli altri e i loro interessi, che vanno in parte contro quelli del singolo. Può esistere una società libera casomai gli interessi di tutti convergessero e si incastrassero in certi modi geometricamente, ma credo che sia davvero difficile una cosa simile. |
Re: Appartenenza, autorita', kibbutz, nerd
Non ricordo di aver mai fatto parte di un gruppo,un gruppettino e neanche mi interessa
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