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Re: Famiglia e principio di realtà
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Re: Famiglia e principio di realtà
Mio padre ha un forte disturbo ossessivo compulsivo di personalità.
(Eccessiva preoccupazione dei dettagli, regole, liste, ordine, programmi che si perde di vista l'obiettivo finale, perfezionismo che interferisce con lo svolgimento di ogni attività, workaholic che elimina svago e amicizie, scrupoloso e intransigente su etica e valori, accumulatore compulsivo, riluttante a lavorare e collaborare con gli altri ad eccezione che si faccia esattamente quello che dice lui, avaro e tirchio, il denaro è qualcosa da accumulare in caso di emergenze e catastrofi, rigido e testardo con questi standard assurdi è incapace di concludere qualsiasi cosa, litiga con tutti, niente e nessuno si conforma a lui.) Per il fatto che il suo cervello funziona così e pochi funzionano come il suo è un grandissimo manipolare. Mia madre per sopravvivere ha dovuto diventare un'abilissima negoziatrice, sviluppare una chiave per riuscire a creare un'interfaccia tra mio padre e il mondo. Mia madre è diventata la regina del discorso indiretto (questo video lo spiega molto bene link). Tutto questo ha reso la mia famiglia disfunzionale con una pessima comunicazione, io stesso in questo momento uso tantissimo la comunicazione paradossale con mio padre perché non ho alternativa. Capire come funzionano le comunicazioni e i rapporti disfunzionali aiuta a vivere meglio ma purtroppo non le risolve. |
Re: Famiglia e principio di realtà
Vedo mio padre in una maniera molto simile. Le sue narrative erano quelle adottate da tutta la famiglia, se mia madre vi si opponeva era con pochissima convinzione e molto timore. Opporsi significava farlo entrare in allarme, cosa che si esprimeva in episodi di rabbia che spaventavano un po' tutti. Per vivere bene in quel contesto ho accolto come mie le sue opinioni e i suoi punti di vista e sono state premiata diventando la preferita. Mi ribellavo solo nella segretezza assoluta del mio mondo interiore. Oggi mi risulta difficile fidarmi delle mie percezioni e sensazioni, e quando mi fido mi risulta difficile esternarle con convinzione. Il mio bro ha sofferto molto di piu' comunque, perche' ha interiorizzato le narrative di una persona che non lo ha mai stimato del tutto. La sua stabiita' la ha raggiunta adottando poi un'inflessibilita' uguale e contraria rispetto a quella di mio padre
Riguardo all'autenticita', io so che per sentirla ho molto bisogno che l'altra persona non mi proponga il suo punto di vista, soprattutto su di me, in maniera troppo decisa e inflessibile. Se succede questo mi riesce molto difficile oppormi e dire "no, io non sono cosi'". Se invece una persona, magari a causa di traumi simili o di polso piccolo, riesce ad essere piu' delicata, allora comincio a vedere le cose, e a vedermi, piu' chiaramente. In realta' comunque a volte non so se esiste una me stessa vera dietro ai ruoli che ricopro e ho ricoperto con le varie persone. A volte ricercarla mi sembra paradossale e contraddittorio. C'e' un koan zen che diceva "Che aspetto aveva il tuo volto prima che nascessero i tuoi genitori?" |
Re: Famiglia e principio di realtà
Io però non ho capito di preciso di cosa parli.
Ad esempio quando scrivi... Quote:
Non ho capito abbastanza precisamente a cosa ti riferisci. Cosa sia di preciso una mistificazione è una cosa abbastanza sfumata certe volte, si vede anche nel forum che si hanno visioni della realtà agli antipodi. Su chi sia il mistificatore e sognatore e chi non lo sia non c'è un accordo unanime, se non in casi davvero estremi, vorrei capire se i tuoi genitori rientrano in questi casi estremi o no, perché se non rientrano in questi per me sorge solo un conflitto tra due teorie della realtà diverse e per te quella che sostengono loro risulta falsa ma magari non è una teoria di quelle da manicomio perché ha un certo seguito. Mia madre diceva "Ci penserà dio a farti star bene", ecco per me è una mistificazione questa cosa però è roba che ripetono in tanti e ci credono pure. Altra cosa sarebbe stata se sosteneva di essere un alieno proveniente dal pianeta x con un uovo e così via. Quando parli di illusioni a cosa ti riferisci? Cose del primo tipo o del secondo? E se puoi, è possibile fare qualche esempio? |
Re: Famiglia e principio di realtà
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Veniva fuori da una famiglia del primo dei tuoi tipi (religiosa e tradizionalista), di cui ha fortemente criticato i contenuti, forse in modo simile al fratello di anahì, ma ha conservato lo "stile" assolutistico. "La mappa è il territorio" potrebbe essere il suo motto, e sempre e solo la sua mappa. |
Re: Famiglia e principio di realtà
questa discussione mi riporta in mente un bel film: "Dogtooth" di Yorgos Lanthimos
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Re: Famiglia e principio di realtà
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Re: Famiglia e principio di realtà
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La forma però è la stessa. Quando erano molto giovani, per dirne un'altra, ebbero un periodo di litigi furibondi perché mia madre voleva un lavoro autonomo, mentre mio padre pretendeva di forzarla a restare sotto la sua ala (e il suo controllo). (La vinse mia madre.) |
Re: Famiglia e principio di realtà
Angus pensi che questo genere di relazioni presenti nella tua famiglia potessero rientrare nella definizione di doppio legame?
https://it.wikipedia.org/wiki/Doppio...e_(psicologia) |
Re: Famiglia e principio di realtà
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Re: Famiglia e principio di realtà
Questo mese ho visto un film dove un uomo ricco aveva come amante una donna disinibita e anticonformista,le amanti hanno tutte questo profilo in genere
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Re: Famiglia e principio di realtà
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https://youtu.be/vnSiJOOdo30 E' un po' troppo fissato sull'assunzione "narcisista=cattivo" pero' da' spunti interessanti |
Re: Famiglia e principio di realtà
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