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Re: Accettarsi per come si è
Se si è insoddisfatti di qualcosa di se stessi occorre cercare di migliorare.
Questo non significa che ci si riuscirà ma solo che è necessario provare a farlo...poichè è l'unico modo, cambiando, di poter ritrovare un minimo di autostima. Non provare a migliorare, non significa "accettarsi" ma bensì "rassegnarsi" ad essere quello che si è...sono due cose ben diverse. |
Re: Accettarsi per come si è
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Re: Accettarsi per come si è
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Anche dei semplici giochi sono competizioni, c'è chi vince e c'è chi perde. Quindi a me sembra che la competizione c'è eccome nella vita. |
Re: Accettarsi per come si è
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Re: Accettarsi per come si è
Ho accettato la mia situazione, e non sto facendo nulla per cambiarla. Non ho mai avuto l'energia per cercare di impegnarmi a migliorare (tranne per un certo breve periodo dove ho provato a fare un po' di attività fisica, che comunque senza socialità ecc... non è servito certo a fare chissà quali esperienze, "solo" a risolvere i miei problemi alla schiena che comunque non è poco).
Alla fine meglio dargliela su, anche se uno si mettesse di impegno dare 10 per ottenere 1 non è un qualcosa per cui ne valga la pena. |
Re: Accettarsi per come si è
È una bella domanda, tra l'altro di difficile risposta perché una delle due alternative (accettarsi per come si è) presuppone la conoscenza di se stessi, che è una cosa veramente difficile da raggiungere.
Io credo che il problema nasca quando vogliamo fare una cosa e non ci riusciamo (frustrazione della volontà). Questo desiderio nasce anche dal confronto con gli altri. Proprio qui bisogna capire se si hanno almeno potenzialmente le capacità per affrontarlo; se la risposta è sì, allora è meglio provare a migliorarsi per arrivare all'obbiettivo. La cosa peggiore è quando l'incapacità ci porta non a un miglioramento ma a un danno: qui per me non c'è possibilità di accettazione. |
Re: Accettarsi per come si è
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Accettare qualcosa significa che ti sta bene così com'è o meglio così com'è non ti disturba più di tanto, anzi diciamo che non ti disturba per niente, altrimenti non ho capito che cosa significa accettare. Forse non è contrapposto col migliorarsi senza volontà, ma se uno vuole, che so, diventare più magro, per forza di cose non accetta completamente la sua forma fisica attuale e un po' gli dà noie essere sovrappeso. E' possibile che uno senza voler diventare altro cambia e migliora rispetto a certi parametri sociali senza avere alcuna intenzione di farlo. Che so uno vuole fare delle passeggiate e basta, non ha nessuna intenzione di migliorare il fisico in qualche senso ma migliora comunque secondo il giudizio di altri. Ecco una cosa del genere è possibile, si accettava prima e si accetta ora. La persona è cambiata senza avere in testa alcuna forma di non accettazione di com'era fatta prima, voleva solo passeggiare, non è che passeggia per migliorarsi, passeggia perché le piace passeggiare. Però se uno fa qualcosa con l'intenzione di cambiare certi aspetti del fisico o della personalità, non si riesce a capire perché dovrebbe farlo se è vero che li accetta così come sono, questa sua intenzione senza una qualche forma di non accettazione avrebbe motivazione nulla e non dovrebbe esistere proprio. Si può migliorare secondo il giudizio di altri senza intenzione di farlo e accettarsi completamente prima e dopo. Non si può migliorare intenzionalmente secondo il proprio giudizio e allo stesso tempo accettarsi completamente prima e dopo. |
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Per accettarsi come si è io mi immagino uno che dice ok sono così, ho questi difetti, questi problemi, li riconosce, li vede bene, ma magari attraverso un cammino non lo fa più con rabbia, tristezza, con un atteggiamento negativo, facendosi il sangue amaro. È capace di passare oltre ed eventualmente di assumere un atteggiamento costruttivo laddove ci siano cose che effettivamente può migliorare. È chiaro che tutto ciò richiede quasi sempre un lungo e tortuoso cammino interiore, e sono il primo a dire che io stesso sono ben lontano dall'aver accettato alcuni aspetti di me e della mia vita. Tuttavia penso che così vada inteso |
Re: Accettarsi per come si è
Credo che per accettarsi bisogna avere la lucidità mentale per capire cosa si può cambiare e cosa invece va accettato. Cambiare dei lati che non si possono più cambiare, richiede un energia che è meglio impiegare per modificare ciò che ancora si fa in tempo a modificare. Se si è cresciuti in una bolla, che ti priva delle esperienze necessarie per strutturarsi mentalmente e caratterialmente, non si può far altro che cercare di salvare il salvabile (se si fa in tempo, e ne dubito) e continuare ad andare avanti e vivere giorno per giorno.
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Re: Accettarsi per come si è
Considerando che quotidianamente si viene messi di fronte a differenti pareri e opinioni su cosa sia accettabile e cosa meno, l'accettarsi come si è diventa inevitabilmente un "è accettabile come si è in relazione a quel che è accettabile in assoluto?", dove l'accettabile in assoluto molto probabilmente è l'accettabile di turno, relativamente al contesto.
Ma a quel punto, a furia di rincorrere il "come si dovrebbe essere", si perde di vista il come si è, e la domanda stessa diventa improponibile, essendo che quel "come si è" ormai è perduto. Dunque prima di tutto bisognerebbe chiedersi: il come sono in questo momento è un come sono assoluto o un come cerco di essere relativamente al contesto in cui mi trovo in questo dato momento? Ma alla fine, esiste davvero un "come sono", e se sì, quand'è che si comprende "come si è"? A mio parere, sono abbastanza poche le situazioni che davvero più o meno tirano fuori quel come si è. |
Re: Accettarsi per come si è
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Non sono ancora giunto ad accettarmi completamente per come sono. Aspetto magari che lo faccia prima qualcun altro, se vede qualcosa di bello/buono in me, altrimenti cercherò di lavorare fino all'ultimo sugli aspetti (fisici/caratteriali) che è possibile migliorare
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