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Re: Mollare tutto e andare via
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Re: Mollare tutto e andare via
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Re: Mollare tutto e andare via
Scusa se insisto sull'argomento, ma quando dici che non hai retto allo stress è perché il lavoro in sé era stressante o perché le condizioni di lavoro in quel Paese sono molto diverse da quelle in Italia?
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Re: Mollare tutto e andare via
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con una camera mia privata e una scorta di benzo probabilmente avrei retto l'urto dei primi giorni e mantenuto il lavoro. |
Se la tendinopatia mi desse tregua,spero di non dovermi operare ma sono al limite già sarei altrove da un anno almeno..ma pross settimana max me ne vado pure in carrozzina deambulando..
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Re: Mollare tutto e andare via
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Perché tanti si vantano che vanno all'estero a sgobbare e poi campano di attività criminali, e se dici che non vuoi partire la gente ti guarda pure storto. Un ragazzo che conosco si è trasferito da qualche anno in Germania e quando tornava qui mi diceva sempre "perché non parti anche tu, si guadagna bene, bla bla bla" poi recentemente ho scoperto che faceva il corriere della droga e rischia almeno 15 anni di carcere. Poi si vantano di essere grandi lavoratori che si sacrificano e lasciano la patria per lavorare. Ma fammi il favore! |
Questi che guadagnano illecitamente per fare i ricconi fanno ridere,butterei la chiave,all' estero ci sono città come Madrid e Stoccolma e città con costi di vita alti Parigi Londra,Zurigo,Copenaghen monaco,Vienna,l'est Europa con la questione guerra neanche lo considero..forse Olanda e Belgio sono il giusto compromesso ma clima di merda..tutti sto gran posti che ti offrono qualità dove con stipendi normali medi puoi vivere bene,dove sarebbero..qualche città tedesca e francese di seconda fascia meno rinomata..anche andare all' estero ti devi studiare dove puoi reggere e non fare buchi nell' acqua..io mi sarei trasferito a Denver,Seattle,Minneapolis o Atlanta,o Boston..perché amo l'America,ma li servono tanti soldi..e poi c'è il problema criminalità,vivere in un paese dove comprano le armi al supermarket,a me ha sempre spaventato..non so come facciano a vivere in certi i quartieri in America,altra mentalità..
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Re: Mollare tutto e andare via
ah, il mio diario si chiama Mollare tutto, appunto perchè l'ho cominciato quando stavo progettando di lasciare la mia città e andare a vivere altrove.
Mai decisione fu più azzeccata, per fortuna ho resistito alle ansie iniziali e mi sono imbarcata nell'ignoto. |
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Re: Mollare tutto e andare via
Io l'ho fatto da giovane. Non è servito a niente.
Ho vissuto lontano per alcuni anni, da solo. Lavoravo. Inutile dire che non ho socializzato con nessuno. Lo stipendio se ne andava tra affitto e spese, non rimaneva niente. Certo in un certo senso è stata un'esperienza di vita che mi ha fatto crescere perchè ho dovuto arrangiarmi da solo in tutto. Ma non ha risolto i problemi come speravo. In verita' speravo in una riscossa. Non ha funzionato. Ho scoperto solo dopo molti anni che quello che avevo fatto era una fuga da me stesso. Volevo andarmene via, lontano da quella famiglia tossica e da quegli ambienti in cui ero cresciuto tra emarginazione e bullismo. "sono un emarginato qua, cosa mi cambia andare a fare l'emarginato da un'altra parte..." ragionavo cosi'. In realta' l'esperienza mi ha fatto perdere un sacco di occasioni di socializzazione in un'eta' cruciale (quella dei 20-30 anni) con vecchie conoscenze dell'infanzia da cui io inconsciamente volevo fuggire. La verita' è che speravo che cambiando ambiente avrei potuto risolvere i miei problemi ma mi sbagliavo: il carattere te lo porti dietro, i tuoi problemi ti rincorerranno dappertutto nel mondo! All'inizio stavo bene a causa di quel senso di anonimato che mi dava un posto dove non conoscevo nessuno. Ero solo ma mi piaceva. Ed è stato questo il problema: stavo bene perchè fuggivo da me stesso... ma purtroppo di tutto cio' me ne sono reso conto troppo tardi... Ricordo mia madre piangente al telefono che disperatamente mi implorava di tornare a casa! Alla fine, la solitudine, il senso di colpa per aver abbandonato i genitori hanno avuto la meglio e me ne sono tornato a casa. Ripeto è stata un'esperienza di vita fine a se stessa, ma finanziarmente e dal punto di vista sociale non è servita a niente. Ricordate: bisogna affrontare i problemi e non fuggire. |
Re: Mollare tutto e andare via
Guardando i costi delle sistemazioni provvisorie mi sono spaventato parecchio. Considerando anche che non posso stare in una stanza con altre 6 persone. Ho già dato per quello.
Da quello che mi pare di capire, chi ha fatto quella scelta, più o meno non è pentito, al di là delle difficoltà incontrate. Sto perdendo pure troppo tempo a pianificare (male) le cose, perché non conosco nessuno che possa darmi una direzione. |
Per me e diverso faccio l'eremita da 3 anni qui,a parte familiari non ho niente..in un altra città si non ho appoggi ma solo sono qui e solo lì,e non e che detto che qualcosa non cambi..se non lo faccio avrò rimpianti per sempre.
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Quelli che vanno all'estero molto spesso, perlopiù inghilterra e Germania tirano solo a campare e fanno una vita da cani sfruttati come qua , gli altri tornano.
Infatti massimo 6-7 mesi sono durati e sono tornati tutti a casa. |
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Re: Mollare tutto e andare via
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Re: Mollare tutto e andare via
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molti che ho conosciuto facevano così, stagionali in estate all'estero in inverno. prima del covid intendo. ovviamente è tutto illegale |
Re: Mollare tutto e andare via
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Re: Mollare tutto e andare via
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Per riprendere il tuo racconto, l'età cruciale di cui parli l'ho già passata e non ho raccolto nessun frutto. Legami familiari non c'è ne sono. Nonostante una laurea mi trovo a fare lo spaventapasseri nel cortile dell'azienda. Altro lavoro non c'è e non vado cercando legami sentimentali perché consapevole della mia persona. Ho passato una vita intera a cercare un equilibrio che non ho mai trovato, nello studio, nel lavoro, nelle amicizie, nelle relazioni. Non ti sto a raccontare i drammi della mia vita perché tutti qui dentro li hanno avuti e li hanno tutt'ora e non mi reputo più speciale di altri, ma non riesco a non chiedermi: se questa vita di merda non mi porterà da nessuna parte, perché non provare altre strade? Una buona probabilità di fallire esiste, ma se non provo ora, quando lo farò? Non si tratta di fuggire dai problemi ma di cercare il proprio posto nel mondo. P. S. Qui in Italia mi sono già trasferito 4 volte, prima per studio e poi per lavoro. Non quotare. |
Il mio malessere dipende dal fatto che io associo questa città a medici che non hanno saputo capire come fossi fatto,dulcis in fondo 4 ortopedici che non sanno capire una neuropatia,una fascite,una tendinopatia..me ne devo andare al Rizzoli o all umanitas per capire perché ho dolore alle caviglie da 2 anni,e una cosa normale,per me no..qualsiasi posto meglio di questo gulag..
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