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Esatto io ad un certo punto ho desistito e ho scelto la mia strada perché non volevo fare tappezzeria o essere ricordato di meno..perché quello più esuberante doveva prendersi il like .parlo nei gruppi sopra 7 persone,fino a 3 4 persone mai avuto problemi,sempre preferiti..una decina di amici più o meno stretti in vita mia li ho avuti,oggi 2,2 amiche donne importanti,e la sfera sentimentale carente,con le 2 della primavera,sono uscito con 5 donne in 34 anni..però non tornavo ad uscire dal 2015,e non era scontato succedesse,ci sono persone anche qui dentro che non hanno relazioni da anni,e alla fine e come non averle..
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In questi casi capita che fanno un'uscita o una pizzata e ti invitano, forse per pietà, ma se ci sei o no non cambia nulla, sei quello che parla poco e non è interessante. Io anche ero quello invitato tanto per. Ci andavo, ma non ero poi così incluso nel gruppo come altri, ero ai margini, appunto. |
Re: Non c'è niente da raccontare
Sono riuscito ad iniziare a recuperare qualcosa solo verso i 24 anni, diciamo che alcuni progressi sono stati fatti, ma niente di paragonabile all'esperienza di un mio coetaneo, anzi penso di aver raggiunto il massimo aspirabile.
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Re: Non c'è niente da raccontare
A pensarci bene, che brutto però essere invitati per pietà.
È vero comunque, se parli poco non sei interessante. Le dinamiche che regolano i rapporti fra le persone sono molto più complicate di quello che si possa credere. Io non credo molto alla sincerità dei rapporti fra le persone, parlo in generale. Credo che ci sia di base sempre un interesse a mo di tornaconto. Poi è solo una mia opinione è |
Re: Non c'è niente da raccontare
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Ma quando tu chiedi se c'è qualche punto di uscita, la risposta che posso darti secondo la mia esperienza personale con questi problemi è :dipende. Se I disturbi sono a uno stadio grave, tale da aver compromesso in modo irreversibile il funzionamento sociale, bisogna essere onesti con sé stessi e pensare, riflettere, se è il caso di iniziare un percorso di accettazione. Sia chiaro, é un percorso doloroso, difficile, ma forse l'unico se la situazione è veramente grave e se si è arrivati a una certa età. Se i disturbi sono di una intensità meno incisiva, e se si ha un'età dai 15 ai 25,(ma io non sono nessuno, è solo una mia opinione), secondo me c'è ancora qualche margine di miglioramento della situazione. In ogni caso avere questi problemi è veramente una brutta rogna, credo che su questo siamo tutti più o meno d'accordo. |
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Calissano se lo sono dimenticati ma di che parliamo,ricco bello e famoso,l'oblio può toccare a tutti..io voglio vedere se a Ragusa con questo fisico in un posto dove vikingo non sanno chi sia si avvicina una donna..tutto passa da lì..perché se succede,vuol dire che mi sono reso interessante,e chiaramente un esperimento sociale..
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E a 34 anni siamo ai titoli di coda..
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Re: Non c'è niente da raccontare
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Noi no perché abbiamo problemi che sono il muro, il blocco che impedisce di fare tutto. Sul cambiamento drastico, capisco cosa vuoi dire, però lo vedo un aspetto che può magari migliorare la persona per sé stessa, su cose che uno farebbe da solo con sicurezza, senza blocchi, ma non credo che serva ad avere chances nei rapporti con gli altri, perché con gli altri bisogna saperci stare, ci sono regole non scritte, varie sfaccettature, meccanismi sociali che non sono così semplici come possa sembrare. Il cambiamento drastico su se stessi si può fare, ma appunto lo vedo più come un reagire ai problemi che porta a fare cose che prima non facevi, ma sempre da solo, ho forti dubbi che possa aiutare a cambiare le sorti per quanto riguarda i rapporti con gli altri. Anche qui, voglio precisare che è solo una mia opinione, non è assolutamente detto che sia così |
Un neurodiversi ho gli insegni certi meccanismi sociali a 18 anni,o a 34 anni fa quello che può si adatta,si maschera cerca di non far filtrare diversità,ma al massimo introversione,ma non so neanche dove possa arrivare col carattere..a maggior ragione se deve imparare a 30 anni certe cose,per ottenere qualcosa se non si sa cosa sia..questa psicologa e molto brava però se mi rendo conto,che per ottenere quello che voglio io..e troppo tardi mollerò..e uscito se capiterà con qualche altro introverso,o Asperger o solitario fine..in qualsiasi posto del mondo..non mi ricordo l'ultima volta che sono uscito con più di 5 persone credo il 2019..o 2020..e ad un certo punto uno si mette in gioco ma poi si accetta..
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Re: Non c'è niente da raccontare
Ma sono strasicuro che l’aver poco da raccontare sia una chiara conseguenza e pensiero pessimistico dovuto all’ansia, semplice.. l’ansia deve manifestarsi in qualche modo e spesso anche a me capita di domandarmi incessantemente “Che cosa dirò? Che cosa farò? E se non ho nulla da raccontare?” Tutto questo, guarda caso, me lo domando spesso durante l’ansia anticipatoria, poi ovviamente nelle situazioni riesco a sbloccarmi e scopro che alla fin fine ho delle cose da raccontare, so di poter raccontare qualcosa ..
se solo ci si lasciasse andare istintivamente meglio di così riusciremmo anche a togliere di mezzo questi pensieri, certo magari non diventeremmo mai dei trascinatori di gruppi o degli indiscussi estroversi chiacchieroni pieni di cose da dire e raccontare, ma almeno non avremo la fissazione e la convinzione di non saper raccontare nulla di interessante.. tutta ansia, “solo ansia” |
Re: Non c'è niente da raccontare
Stessa situazione mia al lavoro (unico ambito dove mi interfaccio con qualcuno). Quando partono a raccontare quello che hanno fatto, più o meno recentemente, io sparisco totalmente. Ascolto, ma è come se parlassero di un'altra dimensione; viaggi, uscite, programmi ecc...
Io invece il nulla cosmico, infatti mi chiedono giusto al massimo come sto, qualunque altra domanda sarebbe inutile, un manichino avrebbe più risposte da dare. |
Re: Non c'è niente da raccontare
Ma piu che raccontare io direi sapere, ci sono poche cose che si sa e di cui si può parlare, avendo poche esperienze dirette in generale si può solo vaneggiare con la teoria x molti x questo bisogna sperimentare anche x conoscere se stessi
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Re: Non c'è niente da raccontare
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Se si gestisce l'ansia la parlantina viene,io ero un concentrato
d ansia,mezzo balbuziente,qui dentro c'è un livello intellettivo di ragionamenti alto,non e vero che non si e interessanti,ma lo devono vedere gli altri,ma servono anche i contesti adatti.. |
Ha detto che e migliorato non che il nuovo Robespierre,o il nuovo casanova,il problema e capire quanto si possa migliorare sopra una certa età..perché non hanno più senso neanche psicologi o terapie di scienze infusa,uno si può sfogare pure da un prete a sto punto..
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Re: Non c'è niente da raccontare
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Re: Non c'è niente da raccontare
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Vabbè comunque altre età quelle alla fine, ma da li capisci già che qualcosa in te non va, e nulla ora la situazione sarebbe peggio, si viene ghettizzati da adulti, magari non ci sono più gli insulti gratuiti, ma ci sono parole dette alle spalle, si viene visti come "poveraccio lui ha dei problemi", sguardi di compassione, paura di farti entrare nelle loro case etc. |
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