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Si doveva cambiare in passato, cogliere occasioni, buttarsi nei gruppi, diventare prima scafati.
Ora è tardi. |
Re: Incapacità di vivere
Quote:
Ho avuto gli stessi problemi da te descritti in passato (spesso ce li ho ancora), ma dopo alcune letture del Dottor Raffaele Morelli (famosissimo psichiatra e psicoterapeuta), la visione di me stesso è piuttosto cambiata in positivo. Ciò non significa che io non abbia i miei momenti no, ma avere una visione differente di sé stessi (visione positiva) è fondamentale. In quanto alle ragazze, buttati! Al massimo ti diranno di no, non credo ti daranno uno schiaffo. |
Conta pure la casa in cui nasci e cresci, se nasci in quella sbagliata sei probabilmente fregato, io figlio unico per dirvi, fin da piccolo da solo, vicini con figli zero, solo parentame del piffero.
Mio cugino che non vive lontano da me, anche lui chiuso e timido da piccolo, ma tutti vicini di casa con figli e fin da piccolo giocava con loro al campetto e i figli dei vicini portavamo a loro volta cugini quindi ha conosciuto tanta gente della borgata, si è sentito integrato in qualcosa, adesso ognuno pensa per sé e vabbè ma si parlano ancora, chiacchierano, il rapporto amichevole c'è comunque. Io sempre messo da parte in questa grande casa, da solo, senza nessuno. Adesso lui fa il Meccanico, ha 20 anni, ha gli amici, è il classico belloccio sicuro di sé, la BMW da 20.000 euro, insomma la differenza si nota. Perché? Perché ci sa fare, sa socializzare, stare nei gruppi, vedersela da sé. |
Re: Incapacità di vivere
Quote:
Se non si è portati per questo genere di rapporti e di competizione è difficile sentirsi parte del gruppo. A me questo fa stare male ma non riesco ad adattarmi. Non mi va giù, non ce la faccio a comportarmi in maniera meschina. |
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