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Il problema è che c'era un virus che circolava/circola, e chi vive con dei genitori anziani con patologie se aveva un briciolo di amor proprio se ne sarebbe fregato della vita sociale (intendo la vita sociale senza alcun tipo di accortezza), almeno fino all'arrivo di un'arma per combatterlo (vaccini, antivirali ecc). Ma purtroppo la voglia matta di "evadere" di parecchi non abituati alla reclusione forzata ha fatto sì poi che sperimentassero lutti in famiglia per aver portato un virus a casa. Ma comprendo che in situazioni come queste essere razionali può essere molto difficile per la stragrande maggioranza delle persone.
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Il lockdown non mi ha fatto sentire meglio: prima di tutto sono sempre stato convinto che quelli che ce lo imponevano fossero i primi a violarlo (*) e poi la chiusura dei negozi è stata drammatica per me, perché uscire per fare compere è stata per molti anni la mia unica occasione per uscire di casa. Oltretutto, avendo appena iniziato a vivere con quella che ora è mia moglie, mi sono ritrovato a dover fronteggiare la sua insofferenza verso i divieti.
* Ero più propenso a parlare di dittatura durante il lockdown che dopo, quando sono arrivati i vaccini. |
Io non ho praticamente risentito delle varie chiusure che ci sono state, perché non avevo vita sociale neanche prima, dunque non mi è cambiato quasi niente...
Anzi, grazie alla pandemia di Covid ho iniziato a lavorare da casa, cosa che mi ha portato molti più vantaggi (sia in termini economici che soprattutto di disponibilità di tempo libero) che svantaggi. La cosa che mi dispiace è che durante i lockdown ci siano state diverse persone che hanno continuato ad avere vita sociale fregandosene delle regole e, nonostante questo, siano rimaste impunite |
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