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Re: Sentirsi appassire al lavoro
Oggi non è stata malissimo.
Un guasto di rete mi ha tenuto teso per un'oretta scarsa. Mi sono ridato alla sigaretta elettronica, così posso scendere a prendere una boccata d'aria senza sembrare strano. Nel frattempo l'agenzia con cui avevo avuto un colloquio lunedì scorso ha presentato il mio cv ai loro clienti, e sono interessati a conoscermi: questo lunedì avrò una videocall con loro. Purtroppo il posto di lavoro sarebbe più distante di una quindicina di minuti, però se il lavoro è più interessante e offre più prospettive di crescita personale, forse val la pena fare il cambio. Vedremo anche cosa mi racconteranno. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Come è stato già detto, lascia solo quando sei certo di avere in mano qualcosa di meglio... |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
A lavoro va un po' a schifio. Sto tenendo botta meglio dopo l'impulso di mollare, ma grazie a un numero maggiore di pause e a un maggiore disinteressamento a tenere l'impiego.
Poi però capitano certe cose che ritornano a farmi sentire una merda. Venerdì il capo mi ha fatto il "panino". Un complimento qua, uno là, poi la farcitura con la critica in mezzo (ma espressa "costruttivamente", ovvio!), e infine ribadire che sì, tutto sommato è soddisfatto, sto andando bene, eccetera eccetera. La "farcitura" era appunto il numero delle pause. E ci ha messo in mezzo anche la mia seconda richiesta di permessi. Perché per la seconda volta ne ho chiesto uno, questa volta di ben 2 ore (uscendo alle 16 anziché alle 18). Il motivo è sempre lo stesso: colloquio di lavoro. Il permesso l'ho preso oggi, ma ho continuato a sentirmi in colpa tutto il tempo, perfino durante il colloquio. Oltre a questo si aggiunge il senso di colpa per l'eventuale cambio di lavoro qualora questi altri mi assumano, il tempo che stanno spendendo (poco e male) a formarmi, il fatto che dovranno trovarsi un'altra persona a sostituirmi (forse... forse invece licenziano tutto l'IT come già ho suggerito sopra). Insomma, comunque vada, sarà un insuccesso. E per una persona che ha passato diversi anni a sognarsi i rimproveri silenziosi e sprezzanti al lavoro, tutti questi sensi di colpa fanno sicuramente solo bene, proprio. Vabbé. Si inculino, alla fine mi stan cacando poco, è colpa loro. Aiuta un po' scrivere questa specie di "diario". |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
I permessi sono un tuo diritto, purtroppo alcuni titolari rompono il cazzo a riguardo, ma non sei tu ad essere dalla parte del torto.
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
beh, nei panni del tuo capo sarei infastidito anche io. per me lui non si immagina minimamente che già vuoi andartene.
sei arrivato da poco, ti fai le tue belle pause, permessi, ecc. dal SUO punto di vista è chiaro che debba scoraggiare questa cosa, facendoti sentire in colpa. anche a me fecero sentire come un ladro dopo che mi avevano formato per una settimana e li avevo piantati in asso. mi ricordo ancora le frecciate del dott. G...ci andò pesante, anche sul personale. mi fece sentire un bamboccio viziato, ma qualche stoccata gliela tirai pure io. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Verissimo. Comunque ci tengo a precisare che non è che faccio pause scansandomi il lavoro. Se non le facessi starei semplicemente seduto a guardare l'orologio, o a chiedere in continuazione al capo "c'è qualcosa che posso fare?" e sentirlo elaborare frasi sconnesse in risposta perché non sa come ricavare del tempo per seguirmi. Ha un certo caos mentale quell'uomo, mi impietosisce. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
Pare proprio che cambierò lavoro, e anche a breve.
Il problema di adesso è come licenziarmi da dove sto. C'è un grosso progetto che parte tra un mese, nel quale io ho un ruolo secondario ma potenzialmente importante (sgravare il mio attuale capo affinché lui possa concentrarsi su questo progetto), e sento quasi che quello che sto per fare è un tradimento. Però è anche vero che quando ho aperto questo thread stavo proprio male. E tutt'ora starei male, se non fosse che ho accettato la routine del lavoro (e dell'avere tanti tempi morti) grazie proprio alla forza propulsiva che ho ricavato dal rimettermi a cercare altri impieghi. Quindi continuiamo col piano "s'inculino". |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
Il lavoro è stato il colpo di grazia da cui non mi sono più ripigliato
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Credo che molta gente sia grossomodo scontenta del lavoro, però poi hanno una vita privata più o meno soddisfacente, un'obiettivo di vita.. anche solo aspettare la partita di calcio.. il problema è che con la depressione alla fine non ti piace niente, non desideri niente, ti sembra di lavorare per niente.. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
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magari prenderei qualche calmante per reggere la situazione. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
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Tradimento mi sembra eccessivo come termine, hai semplicemente trovato un posto che, a quanto pare, ti ispira di più, è una cosa normalissima che hanno fatto miliardi di persone prima (e dopo) di te, troppi sentimentalismi sul posto di lavoro sono deleteri secondo me. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
Sempre come tecnico IT.
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
Ho dato le dimissioni, ieri. La voce si è diffusa. Alcuni colleghi cercano di prendermi da parte e chiedermi "le vere ragioni" delle dimissioni.
Cerco di essere politico. Democristiano quasi. Non è il caso di dir loro che mi trovavo di merda e mi sentivo di merda e ogni minuto passato lì era un minuto che volevo scappare urlando. Alla fine loro resteranno, e probabilmente anche con un buon lavoro (certamente migliore di quello che avevo io). Nel frattempo mi sta salendo una discreta ansia per il nuovo impiego. So che hanno fatto due webconf ieri e oggi, e in teoria ne avrei dovuto ricevere registrazione, ma ancora non ho avuto niente in mail. Spero che quei 5km in più non si tramutino in 20 minuti extra di traffico infernale. Spero che finiti i 6 mesi lì troverò un impiego più vicino, magari proprio nella mia città. Andare al lavoro in bici, che sogno. O addirittura a piedi. In alternativa, se mi sforzo un po' a formarmi, potrei riciclarmi sui tanti lavori da remoto che vanno fortissimo in sto periodo. |
Missione compiuta, complimenti
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
Hai fatto bene
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Re: Sentirsi appassire al lavoro
Mi compiaccio con te, perché vedo che ci tenevi, quindi in bocca al lupo!
Devo dire che io, che comunque sono soddisfatto del mio lavoro e non ho motivi per cambiarlo, farei proprio fatica a dare le dimissioni, è il classico tipo di discorso che faccio fatica a fare, e non mi è mai capitato di doverlo fare. Una cosa però che sto notando con il tempo è che i dipendenti vanno e vengono... sì certo possono esserci progetti su uno o l'altro, però nelle aziende si è anche abituati all'idea che uno se ne vada e si debba sostituirlo con un altro. Spesso questa è anche una buona scusa per fare un bel "reboot" prendendo uno stagista a costo inferiore :sisi: |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
Ultimo giorno di lavoro, andato.
E' stato strano. Ho parlato coi colleghi più oggi che in tutti gli altri giorni messi assieme. E mi è venuto un pochino di magone. Ma ci sta, ho passato due mesi lì, e a qualcuno mi ero pure affezionato. Spero che i colleghi siano simpatici anche nel nuovo impiego. |
Re: Sentirsi appassire al lavoro
I lavori di ufficio sono spesso fuffa legalizzata, senza nessuna vera utilità, o comunque con un numero spropositato di persone rispetto quelle che servirebbero veramente.
Di base è il settore "discarica" dove si inseriscono un sacco di figure "titolate" (almeno a livello di studi) ma in ambiti che non hanno grandi sbocchi, e che comunque non danno certo chissà quale apporto all'economia. Il tutto è poi ingingantito dalla confusione che regna: responsabile incapaci, disorganizzazione, sistemi informatici antiquati, procedure ferraginose, il tutto per portare a termine lavori inutili di cui nessuno sentiva la mancanza. |
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