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Re: Chi è consapevole vs Chi non è consapevole
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C'è una differenza tra dire "domani ho un impegno sociale, sento arrivare le mie solite resistenze dovute alla timidezza e alla paura del giudizio, soprattutto perché in questo periodo non lavoro e questo è un punto debole per me; però se ci penso bene questa ansia non è fortissima, riesco a respirare bene, riesco a mangiare e stasera probabilmente dormirò; e poi so che la volta scorsa sono poi stato bene, oppure se mi concentro a parlare con gli altri poi mi rassereno ecc. ecc.", e dire "ecco mi sento male, non so che c***o c'ho, chissà che succederà". |
Re: Chi è consapevole vs Chi non è consapevole
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Sapessi come rendere gradevole e positiva la mia vita lo avrei già fatto, ma non lo so, non riesco a capire chi o cosa ha davvero in mano cose del genere, e se le ha in mano perché si sta in tanti così male. Mi infastidisce la morte, la sofferenza delle persone care, la solitudine sentimentale e un mucchio di altre cose e malanni, io sinceramente non capisco come l'essere consapevoli di questa merda che mi gira intorno e mi si attacca addosso possa aiutarmi se poi non possiedo niente per tenerla lontana o disincrostarla o pulir tutto definitivamente. A un moribondo in un letto a cosa gli serve sentire il dolore o il disagio? A cosa gli serve esser cosciente dell'orrore che vive, del suo aspetto magari malandato? Non riesco a comprendere come la consapevolezza di un certo stato possa essere utile se non si è consapevoli di un rimedio efficace, senza il secondo step il primo non serve a nulla. Non serve essere consapevoli della propria condizione penosa se di pari passo non viene fuori anche la consapevolezza di come uscirne e star bene. Se uno psicologo non sa come tirar fuori una persona da una situazione spinosa e questa persona magari coltiva certe illusioni, togliere le illusioni prima che la persona elabori o possieda un sistema per venir fuori da questa situazione non è una buona idea, è meglio che resti in uno stato inconsapevole secondo me. Per questo per me c'è qualcosa di profondamente sbagliato anche nella psicoanalisi e tutte le psicoterapie basate sul disvelamento di qualcosa, non basta la verità per curare, serve ben altro, anche forme di tecnica. |
Re: Chi è consapevole vs Chi non è consapevole
Ripeto però che ci sono consapevolezze "buone" e consapevolezze più ossessive ed esse stesse "evitanti".
Poniamo che io muova il braccio regolarmente in modo inusuale, in quello che sembra un tic, e che lo faccia perché il movimento mi permette di attenuare un qualche dolore muscolare. Se mi focalizzo solo sul movimento, patologizzandolo magari in quanto inusuale, non ho affatto consapevolezza di ciò che sto realmente facendo. Potrei stare addirittura compiendo un'azione mentale, appunto, di tipo ossessivo: mi fisso su un qualcosa (il mio "disturbo", ovvero il mio comportamento) perché questo ha un effetto anestetico, cioè mi permette di sentire meno il dolore al braccio. Disclaimer: ne parlo perché io lo faccio, me ne sono accorto da poco. E allentare certi (corto)circuiti del pensiero mi sta facendo solo bene, portandomi tra l'altro a occuparmi di altri problemi, più concreti. |
Senza diagnosi di bipolarismo la mia vita sarebbe naufragata ormai brancolavo nel buio da 4 anni.non ho risolto molto ancora ma per ora c'è una strada da seguire,e la mia vita va un po meglio.certo a 34 anni non è facile cambiare tanti schemi mentali,sono cose radicate.pero se conosci meglio te stesso,puoi valorizzare meglio i tuoi pregi.
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