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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Lasciate perdere il discorso sul lasciare un segno. A parte poche persone nella storia, che nel bene o nel male vengono ricordate anche dopo secoli, il 99,99999% della popolazione è assolutamente insignificante. Bisogna secondo me in primis cercare di sottrarre più tempo possibile al lavoro, limitandosi al minimo per vivere dignitosamente, e il resto dedicarsi ad altro, siano passioni, relazioni ecc...
Purtroppo spesso è più facile a dirsi che a farsi, ma è fondamentale, non vale la pena sprecare la vita per il lavoro, soprattutto considerando che mai come oggi è spesso inutile se non addirittura dannoso. |
Bisogna cercare di non pensarci, e spontaneamente la maggior parte delle persone ci riesce quasi sempre
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È tutto vero, è inutile e dannoso vivere, ma posso solo dire la risposta più ovvia e quotata, perché altre non me ne vengono, cioè riuscire a godersi quello che ci piace, che ci dà gioia, anche se breve e momentanea.
Il problema molto grave viene quando uno non può per i più svariati motivi, avere piaceri, gioie e quant'altro. Per quanto mi riguarda, la mia unica gioia è il mio unico amico, tutto il resto è solo orrore. Secondo me ci si dovrebbe focalizzare sulle relazioni, anche se non è facile. Anche perché il lavoro è costrizione per la stragrande maggioranza delle persone, e pochi hanno la fortuna di avere doni, talenti ecc e fare quello che piace, pure con un bel ritorno economico. Il fatto di essere ricordato non lo prendo nemmeno in considerazione, non mi interessa. In finale dico però che pur essendo ateo, materialista, e mi sa pure nichilista, in fondo in fondo... Un pizzico ci spero che tutto questo dolore e fatica non sia buttato all'aria, che la meta finale ripaghi tutto... Ma forse è illusione, o forse no, perché non ci sono prove assolute ne che la vita sia inutile e fine a se stessa, né che ci sia un senso oggettivo e una meta. La felicità eterna è il mio sogno più grande, ovviamente il tutto senza noia. |
Re: L'inutilità del vivere
Che poi anche i personaggi più grandiosi al massimo vengono ricordati per una piccolissima manciata di anni , un nulla, per il restante tempo dell'universo, niente e nessuno se ne fregherà pure di loro, percui l'affannarsi per rimanere nella storia come fa Berlusconi non lo trovo per niente motivante. Anche perché il successo postumo non te lo godi, non ci sei.
Secondo me lo scopo della vita è usare gli anni il tempo e le risorse a disposizione per diventare la versione migliore possibile di se stessi, ma è strettamente personale sia il significato di "migliore" che questa idea, è solo la mia. Non amo gli sprechi. |
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Ad esempio il faraone Akenaton: hanno cancellato il suo nome e le sue effigi ovunque, eliminato dalla storia. I meme sui gattini sono già un argomento valido per cui vivere, anche cercare di rimanere in vita per riuscire a vedere la fine di Beautiful. La curiosità di vedere se Brooke a 70 anni la darà via ancore come il pane, e se Ridge avrà problemi alla prostata... La curiosità forse ci salverà. |
Re: L'inutilità del vivere
Vivo perché ho ancora cose da fare e cose da provare; sicuramente, come han detto anche altri fondamentalmente non ci penso (se non nei momenti di riflessione filosofica) e mi impegno a essere la versione migliore di me stesso, che detto in termini aristotelici è la virtù (non in senso etico) ma nel senso del termine greco aretè, portare al massimo livello le proprie potenzialità.
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Nulla ha senso se poi si muore... però tra nascita e morte passa molto tempo, spesso troppo, ed è il tempo previsto è in costante aumento negli ultimi decenni. Se posso, preferirei fare in modo di soffrire il meno possibile nel tempo che intercorre tra nascita e morte, oltre a cercare di dare un minimo contributo come persona nella società e con le persone che mi sono vicine.
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Re: L'inutilità del vivere
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Ci sono cose che per me hanno un senso compiuto in se stesso. Per esempio io ho la passione per lo studio della filosofia. Quando studio non è che mi metto a pensare "a che scopo lo faccio se tanto poi devi morì?". Studio perché ha un valore in sé. Non vedo la lontana morte come un problema. Questo vale per altre situazioni. Caso mai mi fanno soffrire altre cose. E lì sì che sono azzi amari. Occorre controbilanciare. |
Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
L'inutilità del "nostro" vivere... Senza nessuna prospettiva... Senza la possibilità di farsi una famiglia... Senza la possibilità di condividere le gioie e i dolori della vita con i propri amici... I soliti discorsi...
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Secondo me queste domande non hanno risposta, sono solo frutto della depressione...quando uno stà male, non ha obiettivi e gli sembra tutto una perdita di tempo. Una persona che non ha questi disturbi neanche ci pensa a queste cose.
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Re: L'inutilità del vivere
Fare/si questa domanda sarebbe come chiedere a un viaggiatore il perchè sta viaggiando
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L'utilità pratica e personale è illusoria,di fatto siamo vivi per continuare il ciclo riproduttivo umano, esattamente come ogni altra forma di vita.
Ma questa consapevolezza non deve essere depressogena,io anzi trovo confortante questo fatto,che molti definirebbero nichilismo. Nel frattempo,va bene tutto. Per quanto riguarda il lasciare un segno,per gente con l'ansia sociale è meglio lasciar perdere. Potresti essere colui che con una mega figura di merda in diretta nazionale raggiunge il numero più alto di visualizzazioni su YouTube. Bene,ora sarai ricordato per un po'..in questo modo. No no, meglio cadere nell'oblio 😆 |
Re: L'inutilità del vivere
Sono anni che non vedo un senso in nulla, la gente la vedi tutta entusiasta di fare cose, socializzare, uscire nella movida serale per farsi vedere, tutti così finti...
La verità è che la gente non ci pensa, vive e chissenefrega. Hanno ragione...Invidio la normalità con tutto me stesso. |
Re: L'inutilità del vivere
E' un esperienza, un'occasione poi come usarla sta al singolo.
Qualcuno su faceva l'esempio del viaggiatore, certo e' molto diverso se si e' su un bel sedile morbido con l'aria condizionata e un bel paesaggio dal finestrino o in piedi su un treno affollato, nel secondo caso il pensiero sara' tutto concentrato sulla destinazione. Io credo anche che ci sia una parte di conoscenza che ci sfugge e quindi ci possa essere di piu' anche se non posso avere certezze che qualcosa di buono (parlo di conoscenza religiosa-esoterica-mistica ecc. non posso credere che tutto tutto deliri inganni zero sostanza o almeno mi viene difficile crederlo quindi non lo do' per scontato) Un consiglio per star meglio ? Leggere, romanzi se ti va (tiene comunque occupata la mente) ma io pensavo anzitutto a saggistica anche su senso della vita, della malattia e morte e argomenti che ti premono. Certo ci son libri buoni e libri meno buoni. |
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