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Re: E noi? intro-pride
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Re: E noi? intro-pride
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Scherzi a parte, che ti devo dì: per gli asperger una sensibilità/reattività sopra la media statistica non è possibile negarla; per la plusdotazione, riconoscimenti in tal senso ci sono, addirittura a livello istituzionale. |
Re: E noi? intro-pride
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Charlize Theron. :mrgreen: |
Re: E noi? intro-pride
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Re: E noi? intro-pride
Ma come si fa a organizzare flash mob e attività di protesta con gente che ha paura di uscire di casa ed è distrutta dalla vita?
Boh, a volte mi sembrate provocatori e troppo esigenti con persone che hanno paura di fare una telefonata o di andare a fare la spesa. Di introversione, di fobia sociale o di patologie più invalidanti se ne parlerà purtroppo solo quando sarà un’emergenza sociale. Quando gli atti sconsiderati saranno all’ordine del giorno, perché questo accade a nascondere la polvere sotto il tappeto. C’è molto malessere, poco sostegno, dopo il covid molti sono peggiorati, per me è una bomba sociale |
Re: E noi? intro-pride
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Penso che si potrà fare qualcosa e superare la vergogna solo quando non si avrà proprio più niente da perdere.. io ci sono vicino ma ancora non credo di essere in questa condizione.. ma se ci dovessi arrivare.. prima di morire qualcosa farò.. perso per perso mi rendo anche ridicolo, mi metto con un megafono a montecitorio |
Re: E noi? intro-pride
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Poi, non sono mica tutti distrutti e pesantemente invalidati gli introversi. Nel caso, non mi aspetterei certo che fosse chi ha vari e gravi disturbi psichici a portare avanti la causa dell'orgoglio introverso. Se lo fa onore a lui, ma credo abbia altre priorità. Ho risposto a chi scriveva "chiedo" che serve a poco chiederlo qui. Non penso che qui dentro ci siano tanti datori di lavoro che licenziano gli introversi. |
Re: E noi? intro-pride
È inutile fare chiacchiere fine a se stesse. Tutti quelli che nei secoli sono riusciti ad ottenere dei diritto li hanno ottenuti dopo battaglie durate anni, facendo sentire la propria voce, facendo casino.
Io, e immagino anche la maggior parte di voi, ho paura anche a fare una telefonata, figurati un eventuale comizio o un discorso in TV. Inoltre non è che io sia così orgogliosa del mio essere timida e introversa e anche riuscissi a chiedere qualcosa cosa dovrei chiedere esattamente? |
Re: E noi? intro-pride
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Non ho invitato nessuno ad andare e fare. Non ho aperto io il topic sull'intro-pride. Ma qui si mischiano troppe cose, l'introversione è una modalità caratteriale di per sé neutra, il vissuto di esclusione abbandono , addirittura odio sociale è un'altra cosa. Questi vissuti non dipendono dalla sola introversione, ma da un sacco di altre cose. La sola indole introversa, mi spiace, ma non giustifica una vita di emarginazione, assenza di forze,marcire soli. Per essere (o sentirsi?) messi così vuol dire che c'è molto altro che non va. |
Re: E noi? intro-pride
Bisogna aprire la prima sezione del partito del fobico ed eleggere segretario e direttorio
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Re: E noi? intro-pride
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Scusate il paragone ma non me ne vengono di migliori: un gay non è mica tenuto a fare attivismo, però se per primo ritiene sbagliato il suo essere gay non fa un favore né a sé ne agli altri gay. Insomma almeno le consapevolezze, non si tratta di essere orgogliosi nel senso di "meglio degli altri", perché nemmeno è un merito, semplicemente di darsi per primi dignità di esistere, di non essere sbagliati. Non dico sia facile né che escluda sofferenze. Ma il contrario men che mai. |
Re: E noi? intro-pride
Comunque è proprio vero che manca qualcuno che si attivi. Le basi culturali ci sarebbero pure per un cambiamento, è che agli intro non gliene tiene di mettercisi.
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Non saprei di preciso cosa chiedere, in media un introverso può risultare più antipatico, può subire qualche frecciata sul proprio carattere ma in genere non molto di più. L'introversione è un problema relativo, è la fobia sociale o una forte timidezza che crea molti più casini.
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Re: E noi? intro-pride
Forse avete ragione, ma quello che frena più di tutto come ha già detto qualcuno è la vergogna o il non accertarsi come timido, introverso, ecc.
Lo stesso motivo per cui nemmeno gli incel alla fine faranno mai una manifestazione, chi cavolo ci metterebbe la faccia? Siamo come gli omosessuali 50 anni fa, viviamo nella vergogna e nella non accettazione del nostro carattere. A parte che ti spronano tutti a cambiare e ti forzano all’estroversione, per cui dire sono introverso lasciatemi in pace ti prendono anche lì per disfattista/fatalista/determinista. Ci vorrà ancora molto tempo |
Re: E noi? intro-pride
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Re: E noi? intro-pride
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Quindi, ad esempio: basta selezionare le persone in base a parametri apertamente discriminatori nei confronti degli introversi. |
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(con la battuta sembra che mi sia attribuito delle abilità sociali minime ma temo che non sia proprio così) |
Re: E noi? intro-pride
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io sono sia introversa che lesbica. Nessuno mi ha mai urlato introversa di merda per strada, nè ho mai avuto paura di subire aggressioni verbali o fisiche in quanto introversa. Da gay invece mi è capitato, quindi farei attenzioni a paragonare le due cose. Oltretutto non provo vergogna ad essere introversa, in quanto è una modalità del mio essere, ne parlo senza problemi o cerco anche di spiegare se qualcuno è disposto ad ascoltare cosa significhi esserlo. |
Re: E noi? intro-pride
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Per arrivare a rivendicare il proprio diritto di essere come si è, bisognerebbe per prima cosa accettarsi anziché forzarsi di essere estroversi, solari, o altre qualità che la società predilige. Che poi la gente sia più spietata, che il razzismo o l'omofobia siano più diffusi proprio perché è una cosa che si manifesta a tutti, sono d'accordo. Io parlavo solo del rapporto con il proprio carattere o i propri disturbi dell'umore. Io sono stato depresso, oggi posso dirlo, ma quando ci ero dentro non avevo il coraggio di ammetterlo nemmeno a me stesso! |
Re: E noi? intro-pride
Io non è che mi vergogno per come sono o non mi accetto. A me non interessa come mi vedono gli altri. Delle altre persone e dei loro giudizi non me ne importa niente. Non mi sono mai vergognata di essere introversa o di farmi vedere timida, sono fatta così non vedo perchè vergognarmene. Il mio problema è che per il mio carattere e il mio modo di essere non faccio altro che farmi mettere i piedi in faccia, non faccio valere le mie ragioni, non affronto i problemi che mi spaventano. In sostanza, il mio problema sono io, non gli altri. Quindi vorrei essere io a riuscire ad affrontare e superare i miei problemi, non voglio che qualcuno lotti per me o che mi tratti con pietà.
A me non interessa essere accettata dagli altri, mi interessa far valere chi sono e per questo devo lavorare su me stessa, non sperare che gli altri cambino atteggiamento. Ammettendo che il mondo si accorga di noi e cominci a trattarci meglio, a me continuerebbe a non cambiare niente perchè continuerei ad avere sempre gli stessi problemi. Ovviamente io parlo per me e per quelli che sono i miei problemi. Mi rendo conto benissimo che altri hanno altri tipi di problemi e di bisogni. Anche questo è un ostacolo. Non si tratta di una categoria ben definita con esigenze ben definite. Bisognerebbe prima stilare una sorta di manifesto in modo da avere chiaro quello per cui si lotta e cosa si vuole ottenere :) |
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