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Re: La bruttezza immaginaria
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Un sacrificio. Poi ognuno fa le proprie valutazioni - ne vale la pena? - sossoldi? - riuscirò a tenere botta? - voglio davvero cambiare? Poi a volte i problemi diventano troppi e non basta puntare un obiettivo. La vita sa essere complicata.. che casino :testata: |
Re: La bruttezza immaginaria
Eh vabbè allora non facciamo più niente.
Sempre discorsi disfattisti qua dentro. Se c'è qualcosa di sé stessi che non piace si prova a migliorare. Se poi uno si mette a pensare che non cambierà niente o che è troppo difficile o che le rinunce sono troppe e allora non si fa niente e si resta sempre così come si è. Secondo me è sempre meglio provare a migliorarsi piuttosto che continuare a rimanere immobili e a piangersi addosso. Almeno avrai la consapevolezza di averci provato. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Quando il miglioramento riesce ad intercettare bene le proprie tendenze farà stare meglio, ma non è sicuro in ogni caso. Certo che se non c'è assolutamente nulla da perdere o disagi da affrontare tanto vale provarci, ma non sempre è cosí. In questo caso sono d'accordo sul provarci, negli altri casi non si potrà mai veramente fare a meno di valutare tutto con i filtri personali mettendo sui piatti della propria bilancia rischi, fatica e cosa si potrebbe realisticamente ottenere. In qualcuno magari non sorge il pensiero "sono consapevole di averci provato" ma "chi me lo ha fatto fare!". |
Re: La bruttezza immaginaria
Ci si migliora nella misura in cui questo determina il fare attività piacevoli, se per migliorarsi è necessario mangiare prima montagne di merda non vedo qual è il senso. Mangiare tonnellate di merda per poi alla fine avere FORSE un dolcetto come contentino? No grazie.
Quasi tutte le attività che vengono considerate necessarie per il miglioramento personale (non solo fisico) le trovo tediose e deprimenti. Il migliorarsi nelle interazioni sociali ad esempio, migliorare nel parlare di cose che non mi interessano nel migliore dei casi ma che mediamente mi provocano nausea e disgusto. Sarà un mio problema non lo metto in dubbio, ma non ho voglia di fare "sforzi" che aggiungono solo ulteriore malessere e disagio. |
Re: La bruttezza immaginaria
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I miglioramenti non sono solo estetici. Se io mi alimento in un modo corretto non solo dimagrirò o manterrò un peso forma, ma avrò anche un organismo più sano, con più nutrienti, vitamine, minerali, idratazione. Mi sveglierò la mattina con più energia, non dipenderò da cibi spazzatura, o dal fumo o dall'alcol, non avrò sindromi di stress da astinenza. Se faccio sport non avrò certo solo un vantaggio estetico, ma migliorerò enormenente la mia salute, contribuirò a limitare la depressione. Tutte queste cose contribuiscono ad un equilibrio psico-fisico migliore e più resiliente. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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A me invece capita di volermi peggiorare esteticamente , faccio solo cose che mi piacciono come ad esempio camminare , non mi importa nulla del resto , abbigliamento , muscolatura , magrezza o leggero sovrappeso apparire in un certo modo che potrebbe piacere di più agli altri non mi da nessuna soddisfazione, per me è sempre stato così , preferisco curare la mia anima
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Cose come le citate dimagrire e raddrizzare i denti possono portare vantaggi nel trovare un partner. La prima per alcuni non è cosa difficile da raggiungere, per la seconda ci vogliono soprattutto soldi e pazienza ma qualcuno può essere sufficiente motivato o avere le risorse da investire. Quindi di per sé non è un tipo di consigli inutile, se si è interessati ad aumentare le probabilità di piacere; che poi non convinca tutti (perché non si ha la forza di impegnarsi, si ritiene che non basterebbe comunque, ecc.) è un altro discorso.
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Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
A volte i complessi non sono così immaginari e non fondati come gli altri pensano. E spesso non c'è molto da fare...
Se un ragazzo stempiato ha il complesso dei capelli non è che si inventa che sarà meno attraente. Spesso uno non si accorge di un inestetismo, poi glielo fanno notare o lo bullizzano e poi diventa un complesso. Io avevo il complesso degli occhiali, non mi piaceva proprio portarli, mi vedevo bruttissimo con la montatura che avevo. Poi ho messo le lenti a contatto e la mia immagine è migliorata, ma non nella mia immaginazione...Ragazze che non mi consideravano mi presero in considerazione dopo quel miglioramento estetico. La gente agisce come uno specchio riflettente e sono d'accordo, ma non bisogna essere nemmeno troppo ingenui e pensare che siccome io mi accetto allo specchio, allora tutti faranno altrettanto con me. C'è molta soggettività sul proprio aspetto estetico, ma c'è anche l'oggettività spietata della realtà e non bisogna eccedere in un senso o nell'altro. Anche se è più comune sottovalutarsi e sminuirsi, a volte si corre il rischio di vedersi belli e perfetti quando in realtà non lo si è - risultando ridicoli. |
Re: La bruttezza immaginaria
A che serve essere belli se quando la gente a primo impatto ti frequenta e poi quando scopre che siamo sfigati scappa lo stesso.
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Re: La bruttezza immaginaria
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Chi poi sta messo male su entrambi i fronti di sicuro sta messo ancora peggio e ha meno possibilità. |
Re: La bruttezza immaginaria
per chi è brutto davvero come me però non c'è vestito, pettinatura o ritocchini che tengano
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Re: La bruttezza immaginaria
Divertente è il film come ti vedo bella. Dove una ragazza non molto attraente si sente impacciata ed insicura ed è un fallimento in tutti i campi lavoro amore. Un giorno cade e sbatte la testa e per colpa della botta allo specchio si vede trasformata..si vede bellissima. In realtà lei è sempre uguale non è cambiata. Ma pian piano grazie a questa sua convinzione riuscirà a trovare l'amore altri corteggiatori ed il successo nel lavoro. Il film in sé è una semplice commedia ma che fa riflettere. Delle volte non è questione di bellezza e nemmeno di trucco e parrucco. Ma semplicemente di essere convinti. Ricordo a scuola parecchie ragazze super corteggiate che effettivamente nn erano grandi bellezze. E ragazze molto carine ma paricolarmente timide ed insicure che non avevano gli stessi ammiratori. E la stessa cosa anche per i ragazzi. Quello più ambito nn era quello più bello ma quello più in vista sempre vestito firmato che trasuda sicurezza da tutti i pori.
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