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Non sono un tipo interessante, credo sia questo. Ho interessi differenti dai miei coetanei. Non me ne frega niente di fumare, discoteche, calcio.
Poi sono un tipo molto sincero che dice le cose in faccia, un tipo schietto. Non sono un simpaticone che spara battute o si vanta etc...e simpaticoni ci si nasce, non lo si impara. Quindi è inutile pure improvvisarsi socialoni, diventi solo più ridicolo. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Ci sono stati vari punti di rottura, decisivi a ribaltare il mio concetto di amicizia. Già intorno ai 22/23anni, spietato come puoi esserlo a quell'età, accettavo il fatto che il valore che davo all'amicizia era crollato. Ero stato persuaso fatalmente da un profondo malessere dell'anima ed in parte dal sempre più forte richiamo individualista, e credevo che gli amici rivestissero un ruolo centrale nella mia vita non per una cosa dettata dalla mia volontà, ma sostanzialmente per ragioni strutturali-causali relative alla vita che conducevo. A questo naturale declassamento "ideologico" dell'amicizia, seguì poi la mia improvvisa sparizione fisica dalle vite altrui. Un modo tremendo di fare che ha causato cicatrici non risanabili.
Tra i tanti episodi rappresentativi del mutamento, ci fu un pomeriggio d'estate in cui eravamo attorno a una sorta di falò in campeggio. Venni (senza ragioni apparenti o segnali preliminari) come oscurato in pieno da un'ombra interiore, allargata a tal punto da farmi avvertire le persone con cui ero cresciuto e a cui volevo bene, come fossero diventate d'un tratto dei corpi inutili. Voci moleste. Non sentivo più il legame, non riconoscevo più la sostanza di nessuno. Un senso organico di pesantezza fisica misto a repulsione per l'esterno mi portò a chiudermi accasciato dentro una tenda, perso in riflessioni dense di buio per me stesso e sfinimento per la socialità. Razionalizzavo il crollo pensando che era la ribellione del corpo verso ciò per cui non avevo mai nutrito un sincero interesse. La sera stessa mi feci accompagnare alla stazione, e senza fornire loro spiegazioni plausibili presi un treno diretto a casa. Per tutto il viaggio fissai la mia sagoma sola riflessa nella notte del finestrino, e pure se non ero ancora in grado di decifrare gli accadimenti che mi portarono a quel triste frame, capii più o meno lucidamente che, in quel momento, mi ero trasformato in qualcosa di diverso. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
La mancanza d'iniziativa da parte mia
La divisione delle strade : alcuni si sono trasferiti fuori e per me contano come amici ormai persi Alcuni lavorano troppo : difficile fare amicizia con gente che lavora dalle 8 del mattino alle 8 di sera e ha la reperibilità nel week-end |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Benché mi ritrovo moltissimo in molti dei post scritti prima di me, cerco di dare un ordine a tutti quei pensieri che vagano per la mia mente quando penso a questo argomento. E poi era ora di intervenire un po' qui sul forum, di solito vengo qui per dare giusto un' occhiata ai vari thread e poi di nuovo scomparire nel nulla, questa discussione mi sembra molto interessante e colgo l'occasione per dire un po' la mia.
Provo ad analizzare le situazione come ha fatto Hor stilando un elenco: L'introiezione:fin da che ho ricordi, sono stata una persona dedita all'introiezione degli elementi esterni, non ero proprio capace di trovare un equilibrio e un certo senso di serenità e sicurezza nel mondo esterno. All'asilo preferivo starmene per conto mio e non aspettavo altro che mia madre mi venisse a prendere per tornarmene a casa. (Il mio porto sicuro). Anche oggi tendo ad introiettare dentro di me tramite l' introspezione molti dei vissuti che mi accadono personalmente o addirittura che avvengono nel mondo, riflettere sugli accadimenti è qualcosa inscindibi,le che mi fa sentire in un certo modo vivo. La scarsa capacita nel comunicare:nella vita, a causa del mio temperamento introspettivo e malinconico, ho avuto poche possibilità per esprimermi. Parlare con gli altri, provoca in me un continuo crescendo di ansia che mi porta ad essere molto lento nella comunicazione (la lentezza è una caratteristica che mi perseguita anche in altri ambiti personali), cerco sempre di trovare le parole giuste per dire le cose, perché sono molto attento alla reazione del mio/miei interlocutore/i, il più delle volte però ciò si traduce in una completa confusione mentale, dove non riesco a trovare le parole, divento iperteso e faccio proprio fatica ad esprimere dei concetti, con una dialettica molto frammentata e goffa. Va da sé che il più delle volte evito completamente queste situazioni, cercando di parlare il meno possibile, dato che mi provoca una pesante situazione di stress psichico. La selettività:Questo elemento era molto presente ai tempi del liceo, mi son sempre cercato degli interessi che non erano molto popolari tra gli altri ragazzi. Questo era voluto un po' da parte mia, perché avevo bisogno di attenzioni :D e cercavo di differenziarmi un po' rispetto agli altri. Alla fine però si trattava effettivamente dei miei interessi, quindi mi piacevano. Ora i miei interessi un po' sono cambiati, non sento nemmeno più la forte necessità di dovermi in qualche modo differenziare. Rimane comunque la necessità di dover fare un po' di selezione per quanto riguarda le conoscenze che mi capitano nella vita, sono molto attratto dalle persone che dimostrano un certo tipo di sensibilità o di intelligenza, che sanno quel che fanno e a cui magari posso auspicare di poter trarre di insegnamento qualcosa. La timidezza:Non c'è molto da dire sulla timidezza, non essendo abituato fin da piccolo con l'interazione con l'altro ho sviluppato questa forma caratteriale, che è un ostacolo in più ala socializzazione La bassa autodeterminazione:La mancanza o la poca autodeterminazione mi porta a non impegnarmi abbastanza, sia nella ricerca di interazioni sociali, che in molte altre cose nella vita. Non riesco ad essere agli occhi degli altri una persona con una affermata autonomia sociale. Inoltre ho un' autostima veramente bassa, che mi porta a non ricercare contati con persone che magari possano condividere interessi comuni ai miei, perché ho la paranoia di non essere realmente "dentro" ai miei interessi, e che quindi potrei risultare una specie di "poser" agli occhi di chi magari mastera quegli argomenti molto più di me. La situazione socio economica:Vivo ancora con i miei genitori, in un paesino di poche anime. Inoltre non lavoro e non ho nessuna entrata economica, che non mi permette di frequentare alcunché di corsi o situazioni dove si possa conoscere gente. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
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Non sono riuscito a mantenere le amicizie dell' infanzia perché ho avuto la sfortuna di avere a che fare con gente falsa, che mi ha voltato le spalle nel momento del bisogno. Adesso mi capita di incontrare qualche ex amico e neanche ci salutiamo.
Non sono riuscito a creare nuove amicizie perché: - il passato mi ha segnato, non mi fido facilmente degli altri, sono piú introverso rispetto a prima e le mie abilità sociali sono pari a zero. - Adesso non ho occasioni per fare nuove amicizie, non lavoro e non studio. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
La ragione principale per me é l incostanza e l la non linearità della mia vita..inizio cose,le interrompo,mollo e riprendo e gli altri non ci stanno dietro..ho sofferto di depressione e sono stato mollato da quasi tutti..penso sia stato questo..i miei problemi ma anche la loro insensibilità..
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Proprio oggi si è parlato di questo con la mia psicoterapeuta.
E ne riparlemo. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
brutta genetica (cit)
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Selettività forse un po', l'incomprensibilita' sicuramente, tanta gente non l'ho mai capita per niente proprio.
Il punto nel mio caso è che - per quanto ho potuto vedere- non sono un tipo interessante e stimolante quindi non mi ha mai cagato nessuno più di tanto. Se sei un tipo come me un po' introverso, che non segue le mode, che non ha l'auto, è difficile crearsi delle amicizie perché credo che nessuno stia con te solo per quello che sei, in amicizia come in amore ci sono sempre doppi fini. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Per quanto mi riguarda, io non parlo, quindi, prova a fare amicizia con una persona così! E pensa che io faccio e ho fatto lavori a contatto con il pubblico.
Tra l'altro Adoro la solitudine e non sento il bisogno di avere nuove amicizie. Inviato dal mio ASUS_X00TD utilizzando Tapatalk |
Il problema è che non sono costante, poi dopo una full immersion di socialità devo staccare e tornare nella mia solitudine se no vado in cortocircuito ansioso.
I miei tempi sono leeenti, mentre la gente programma cose in velocità...mi interesso di pochi argomenti e mi fisso spesso su quelli, il resto non esiste. Ma in genere ho il terrore delle facce delle persone: cosa nascondono ? Mi sta perculando o sta solo scherzando ? È incazzato a morte o è solo un rimprovero generico ? Io impazzisco perchè non sono mai sicuro... Lo sono solo delle cose programmate e studiate... e lo faccio ogni volta che esco fuori. Non è una vita sana, me ne rendo conto. |
Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Perché sono estremamente timida, sociofobica, evitante, anch'io ho sempre la sensazione di disturbare, quindi evito di propormi io ad uscire con loro (quelle pochissime amicizie che ho) perché non sono come le altre ragazze, cioè come la società le vuole estroverse, con iniziativa di fare, solari etc... Io, tralasciando il lato sentimentale che è meglio, sono, o mi sento vista, pure dal punto di vista delle amicizie, come un caso umano con cui nessuno vorrebbe essere amico/a con me: un reietto sociale in tutte le forme, perché non sono come le altre, sono diversa!!
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Mi dicono sempre parla,ridi,scherza pensano che essendo così chiusa io sia cattiva ma non è così come farglielo capire?
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
In primis penso sia dovuto al mio carattere timido e introverso, con la conseguenza che parlo poco e come ulteriore conseguenza che risulto poco interessante se non addirittura noioso. Sicuramente una mia colpa è che sono abbastanza pigro per quel che riguarda il coltivare le amicizie per vari motivi : la paura di disturbare, il bisogno di staccare dalle persone perché l'immersione nella socialità mi stanca parecchio, una certa tendenza all'evitamento di molte situazioni sociali per ansie o paranoie/complessi miei. Poi ovviamente vengono i motivi che dipendono anche dalle altre persone come una incompatibilità o una scarsa compatibilità caratteriale o di interessi.
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Re: Ragioni del vostro fallimento nelle amicizie
Fobico, evitante, depresso, a tratti con disturbo schizoide di personalità.
Con tutti questi problemi è impossibile avere amicizie, secondo me. Poi sull'amicizia ho un parere del tutto personale: Soprattutto adesso, le amicizie sono quasi sempre rapporti preconfezionati, basati solo su interessi personali, ti cercano e gli vai bene fino a quando sai stare in meccanismi di uscite e divertimento e cene, poi se stai male, sei giù eccetera si dileguano tutti perché gli dai fastidio. Questa è la verità, e se le cose stanno così, per me quella non è vera amicizia, ma è soltanto un rapporto egoistico basato su aperitivi e festicciole. |
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