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Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
Io ho paura di tutto ,del passato che mi tormenta e che non mi fa vivere il presente,del momento presente che è già praticamente passato e del futuro che non riuscirò lo stesso a vivere se non male .
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Non mi frega, e qualcuno potrebbe dire perché ho i genitori che mi mantengono. (sinceramente ormai siamo a un passo dal Barbonaggio... Ma questo è un altro discorso)
Non è questo il punto, quando non avrò più nulla e nessuno me ne andrò per forza di cose, e forse è questo che sto aspettando quindi.. Anche se l'obbiettivo rimane sempre quello di schiattare prima dei 30 anni. |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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1) I ricchi si autogestiranno tra di loro, producendo i beni e i servizi necessari, magari in uno Stato franco che gli garantirà di non dover dividere niente con nessuno, e il resto del mondo se la gratterà vivendo alla giornata (cosa sempre successa nella storia, visto che i ricchi danno qualcosa ai poveri solo se costretti da leggi o per qualche guadagno loro che però con la scomparsa del denaro non ci sarebbe più). Ipotesi più probabile. 2) Rivoluzione per una più equa spartizione. Ipotesi possibile ma bisognerà vedere chi controllerà l'esercito e le armi. Si potrebbe arrivare ad una nazionalizzazione dei processi produttivi. 3) Reddito garantito a tutti per grattarsi la panza. Ipotesi più bella in assoluto ma anche più improbabile. |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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uno alla mia età (quasi quarantenne) dovrebbe ancora lavorare la bellezza di 30 lunghi anni per raggiungere una pensione di vecchiaia (si ma non è detto che arrivi a 70 anni in buona salute psico-fisica, anzi spesso già a 50/55 anni sei pieno di problemi... ). Inoltre credo che non esisterà più un lavoro sicuro al 100%, neanche nel pubblico.... dopo questa batosta del covid possiamo aspettarci di tutto, anche licenziamenti in settori privati o pubblici che fino a poco tempo fa erano in una botte di ferro..... a parte poi che sarà tutto un "effetto domino" Per non parlare poi della qualità del lavoro.... ormai si è sottoorganico un po' ovunque (e sarà sempre peggio), a chi rimane saranno richieste competenze sempre più elevate e ovviamente i carichi di lavoro aumenteranno... per non parlare del rapporto con utenza/clienti, si ha a che fare con gente sempre più stressata e sclerata............... com'erano belli gli anni 80/90 quando le cose andavano bene, quando c'era tutto l'ottimismo del mondo, si lavorava tutti e il giusto (anche poco direi visto che si andava in pensione a 40/50 anni :ridacchiare:) e poi i rapporti tra le persone erano più cordiali (quando le cose vanno bene la gente è più tranquilla e affabile |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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forse abbiamo la memoria corta ma fino a soli 60/70 anni fa gran parte della gente viveva di agricoltura di sostentamento (i miei stessi bisnonni vivevano solo con qualche mucca e di ciò che coltivavano, i miei nonni avevano anche loro la campagna ma avevano già avuto la fortuna di lavorare un po' in fabbrica) |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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Oramai il lavoratore medio non ha più potere contrattuale, perché le sue attività sono facilmente replicabili da altri, soprattutto in condizioni di molta offerta e poca domanda. E' una guerra tra poveri, che spesso sfocia in mobbing, invidia, ripicche, leccate ecc... per cercare di salvare il posto. Quote:
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Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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Partendo dal presupposto che non volevo incutere ancora più ansia e destabilizzazione di quanto già non la avessimo, il mio voleva essere uno "sprono" da una parte, cui annetto dall'altra una chiarificazione sull'oggettiva realtà che ci circonda. Che il mondo stia cambiando, stia volgendo verso il nuovo, verso l'innovazione, è sotto gli occhi di tutti. La cosa che mi infatidisce invece è l'incapacità, o meglio volontaria omissione, da parte dei media, dei nostri governi o di chi ne fa le veci , di quelli che sono i problemi che il mondo dovrà per forza affrontare se vogliamo quantomeno sopravvivere o almeno vivere con dignità. Se ci si è basati una società fondata sul lavoro, se l'italia è una repubblica fondata sul lavoro, se il lavoro è un diritto dell'uomo e lo nobiita, tutto questo sta per essere reso vano di qui a poco, e su questo sfido chiunque a dire che non è vero. A parità di domanda, a parità di popolazione, a parità di lavori qualificati, a parità di lavori ad ora considerati sostituibili, è innegabile che l'offerta è minore e che , soprattutto, quel tipo di lavoro per cui prima erano necessarie 3/4 persone, adesso non lo è più perché può essere accompagnato facilmente da una sola persona che dà l'input ad una macchina, per non parlare invece di aziende "vuote" che esistono, dove ormai nelle visure alle camere di commercio , risultano esserci società con amministratori unici e zero dipendenti, seppur non si tratti di aziende di e-commerce ma di aziende che producono per il consumo e per lo scambio. Io sono certo che il mondo , i governi, i capi di stato, dovranno prima o poi affrontare tutto questo, non si sfugge, oltre ai vari problemi relativi all'ambiente, al clima, all'inquinamento, alla povertà ed alle diseguaglianze. Per ora sono tutti "fuocherelli" ancora sostenibili, gestibili e contenibili ma il punto di rottura vi sarà per ognuna di queste circostanze elencate, e, una volta giunti al punto di rottura o di "non ritorno" bisognerà fare i conti con quale di queste circostanze busserà alla porta per prima. Poi, se a questo sommiamo i problemi di cui parlava Angus, ovvero l'approccio al tutto, finisce che davvero mi ritrovi a provare senso di totale smarrimento. Perchè in fin dei conti è cosi cari utenti, almeno per quanto mi riguarda: io sono semplicemente una persona in balia degli eventi che ogni giorno deve trovare un motivo per "resistere" , un motivo per essere tra i vivi, un motivo per stimolarmi e credere di poter essere un uomo migliore che vivrà in un mondo migliore. Senza i "motivi" e gli stimoli che mi portano avanti, non so cosa ne sarebbe di me a dire il vero. Come dice Angus, io provo un desiderio forte di vivere, l'ho sempre provato; ho sempre cercato positività e ho sempre cercato di migliorare me stesso e chi mi era intorno a tal punto da essere considerato per molti un vero e proprio punto di riferimento. Le energie tuttavia, sono sempre venute a mancare quando vedevo e riscontravo che magari tutto quel fiato era stato sprecato, tutte quelle energie anche, tutti quei pensieri pure, fino ad appassirmi con un fiore a causa di risultati scadenti, delusioni ed aspettative non realizzate dopo tanta tenacia e passione. Ed è per questo che provo con ogni forza a non invecchiare come stanno già facendo troppi coetanei, ma vi giuro, quanto è difficile. Il tutto perchè , sempre come dice Angus, è legato purtroppo a regole razionali ed anche (aggiungo io) convenzionali per cui bisogna accettare e farsene una ragione per sopravvivere al meglio. I miei motti sono sempre stati , "vivere aiuta a non morire" e "vivi una vita che ricorderai" . Purtroppo, al momento, sto semplicemente conducendo la gara in leggerissimo vantaggio; talmente leggero per cui basta un leggerissimo capovolgimento di fronte per tornare in svantaggio e non rialzarsi più, o magari tornare a quel leggerissimo vantaggio ma con estrema fatica cui si aggiungono anni e anni per tornarvi in questa posizione di pseudo-vantaggio. Probabilmente sarà l'età, probilmente sarà che al primo giro di boa dei 30 anni, la mente fa tutte queste infinite rilfessioni e queste infinite previsioni per il futuro. La cosa di cui sono certo però è che al primo giro di boa, ho giocato bene ma potevo giocare meglio, sicuramente meglio se mi trovo in questo equilibrio psichico precario. Cerco ogni giorno un motivo/un pensiero che possa salvarmi da questo equilibrio psichico precario in cui mi sembra tutto inutile e superfluo visto ciò che ormai richiede il mondo per esistere. Quando lo troverò , se lo troverò, ve lo dirò di certo per salvare me e quelli come me, se ce ne fosse qualcuno tra voi. |
Secondo me chi tornera’ ai vecchi mestieri ci sara’, altri faranno gli schiavi se gli verra’ data la possibilita’, altri mangeranno con l’illecito, altri con eredità dei genitori e altri ancora fortunati che potranno sistemarsi all’estero se hanno qualifiche...comunque è un casino, soprattutto per i ventenni, il lavoro sicuro non esiste piu’ e per noi la pensione non esiste anche perche’ con qualche contributo di lavoretti saltuari 1 mese da una parte e due da un’altra e poi fermo 6 mesi magari non avrai nemmeno dieci anni di contributi.
Quindi tanti in tarda età mangeranno grazie ad attività criminali o rapine. |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
In un futuro mi vedo tipo tra 15 anni che smetterò di lavorare e andrò alle Canarie a non fare un cazzo., seduto a bordo piscina a sorseggiare havana cola.
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Ormai del futuro non me ne frega più nulla, vivo alla giornata.
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Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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i risparmi famigliari e le pensioni dei nonni non ci saranno per sempre. non dico che che si diventerà proprio poverissimi come lo si era ad esempio all'inizio del secolo scorso (quando gran parte delle famiglie viveva solo di agricoltura di sostentamento) ma si adottare una vita più sobria e ci si potrà concedere ben pochi sfizi, quelli basilari ed indispensabili comunque rimarranno (tipo il telefono, la tv, ecc). è molto probabile che chi lavorerà la terra venderà un po' dei suoi prodotti e si tornerà magari al baratto. Se è per quello di campagna e di terra da coltivare non ne mancano visto che è stata in gran parte abbandonata nel periodo del "boom economico", non credo che ci sarà il problema del cibo per chi saprà - e avrà voglia (ma se la fame chiama si fa tutto) - di coltivare la terra e allevare animali. |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
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Mai fatto vacanze, neanche in Italia (io sono uscito fuori provincia solo per una gita con la scuola); mai andati a mangiare al ristorante se non per festività dove c'erano tutti i parenti e non si poteva rifiutare. Con le auto ci è andata bene perché mio padre ha l'auto aziendale che mantiene l'azienda, quindi noi dobbiamo mantenere solo le altre due di cui la più nuova ha 15 anni; rimarranno con noi finché non cadranno le ruote, nonostante già ora abbiano dei lavoretti da dover fare come sospensioni, iniettori, perdite climatizzatore ecc.; I nostri smartphone non hanno meno di 5 anni e le tv in casa (giusto salotto e cucina) non meno di 10 (e non sono quelle smart super tecnologiche o enormi). E potrei andare avanti ancora... Mia madre che fa l'infermiera, probabilmente ora che siamo nell'anno nuovo ricomincerà a fare anche i turni di notte per riuscire ad arrotondare qualcosa. |
Re: Paura del futuro , è paura di invecchiare inconscia?
Più che altro a volte penso di non farcela , nel senso che se riesco a mantenere la mia situazione tranquilla va bene , ma sento che alla prima difficoltà potrei soffrire come già avvenuto in passato altre volte ( una in particolare) vorrei riuscire a stare bene comunque , ho imparato che devo proteggermi il più possibile dalle sofferenze, ma a volte può capitare comunque nonostante tutto, e li quando accadrà che si vedrà, intanto cerco di prepararmi e rafforzarmi caratterialmente per quel momento , sperando basti ma conoscendomi credo non basterà , la cosa migliore è la prevenzione per me
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