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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Forse non è chiaro che qua non si parla di episodi depressivi come può capitare a tutti ma di patologie croniche invalidanti. Io riesco solo ancora a lavorare solo con non so quale forza della disperazione, ma non so fino a quando. Per il resto sono come morto, l'unico desiderio che ho quando mi sveglio al mattino è che la giornata finisca presto, o meglio che non inizi affatto. Probabilmente non sarò più in grado di lavorare a breve per questo ho fatto domanda di invalidità perché ho anche altre patologie croniche alla vista e all'udito. Ma dov'è il problemi, siamo a MILIONI. |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
Secondo me se ci si perde per strada e il treno deraglia ritrovarsi è molto difficile..perdi totalmente la bussola
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Se poi non credi che siamo MILIONI, pensa che la depressione "nella sua forma più grave può portare al suicidio ed è responsabile di 850.000 morti ogni anno". https://www.lescienze.it/news/2011/0...ssione-551224/ Quindi i MILIONI di cui parlo non sono persone semplicemente tristi. E' un dato di fatto. Se poi la vuoi prendere come una cosa consolatoria, o che ti fa stare ancora più male, sono fatti tuoi. |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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eventi traumatici esterni farmaci (depressione iatrogena) |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Si ma ragazzi so che è difficile da mettere in pratica, ma bisogna accettarlo e vi dirò di più, non essere come gli altri per un uomo non è nemmeno tanto grave, ma figuratevi essere ragazze sfigatelle...peggio ancora. Per una donna non avere relazioni, una vita, un ragazzo, è peggio ancora.
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Ogni vita umana è difficile a modo suo per il fatto che siamo umani e vulnerabili. Devo ammettere però, che con certi intoppi caratteriali o come volete chiamarli, la vita sia molto più difficile. Io ad esempio certo volte mi sarei augurato una malattia al cuore piuttosto che la fobia o l’ansia. Una persona che ha un problema cardiaco si cura ma non trema quando deve parlare in pubblico , non si preoccupa eccessivamente di cosa pensano gli altri e non si fa problemi inesistenti; con una sorta di eventi a catena che sconvolgono tutto il vissuto presente e futuro. Ansia > imbarazzo> depressione (molto spesso conseguenti al non essersi sentiti all’altezza dopo la manifestazione ansiosa ).
Poi se si parla di come non venga accettata la malattia sia a livello personale che sociale ,di male in peggio. Una persona con disturbi cardiaci è una persona sofferente , meritevole dell’appoggio e della comprensione altrui chi ha delle paure e depressione è uno/a poco coraggioso e che non reagisce alla vita. Riflessione: sono più per il cambiamento sociale sull’opinione collettiva di questi ostacoli cognitivi di chi si ci ritrova suo malgrado ,piuttosto che mandare tutti in terapia. Ci ho messo molto a capirlo ma credo che in certi malesseri ci sia di base una disfunzione dal micro (comunità ) al macro ( sistema).. In pratica se uno ha un problema al cuore è una causa interna ma alla mente io credo sia sempre un intoppo nel sistema sociale. Fonti: sociologia e psicologia sociale |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
Non ho voglia nemmeno di andare a prendere qualcosa al bar o a fare una ricarica telefonica dal tabaccaio anche quando con la macchina ci passo a due metri. Troppa fatica. Provo una stanchezza strana, strana perché di fatto non faccio mai niente e il motivo di tale stanchezza è strano, forse dipende dalla depressione? Anche quando mi sveglio spesso sento una certa pesantezza e stanchezza specialmente alle gambe e braccia.
Passo praticamente tutti i giorni chiuso in casa perché non so dove andare e con chi andare e non ho sinceramente nemmeno la voglia di uscire o fare qualcosa. Tutto ciò dura da molti anni. In più in giro mi sento un tipo Aspie, goffo e stupido oltre che pochissimo sveglio. Non ho nemmeno eventuali reazioni o riflessi quando accadono certe cose, come quando mi cade qualcosa dalle mani. Se mi sta per cadere qualcosa al 90% va in terra. La manualità è un disastro e spesso non capisco quello che mi dicono le persone, persino i parenti più stretti! In più il dannato Doc mi fa sempre compagnia con ossessioni e fisse di vario tipo. Anche i maledetti pensieri intrusivi ci si mettono. Non sento più emozioni, non me ne frega nulla del virus, delle elezioni, di ciò che accade nel mondo etc. È difficile da spiegare cosa provo. Quando nasce magari un bambino a un parente non provo assolutamente niente, anzi mi fa schifo perché penso che già siamo troppi al mondo e non c'è bisogno di procreare e poi immagino gli impegni che dovrà avere per il bambino. Con le ragazze non ci provo più da 10 anni anche perché se vengono a sapere come sono ridotto fuggono subito! In casa ho già sentito frasi del tipo "ma questo non fa un c... tutto il giorno" oppure "stai sempre in casa carcerato" o anche "a 30 anni avevo due figli ed ero sposato da 6 anni" ma anche "non bisogna mollare mai nella vita" etc etc. Temo purtroppo che la mia salute peggiorerà ulteriormente e non so come andrò a finire. |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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ad esempio il lavoro, devi capire che la gente è scarsa di base, poi impara facendo esperienza, guardando gli esperti e facendo anche errori, alla fine riesce a fare quello che fa ma nessuno nasce "imparato" non ti dico quando devo mettere un chiodo io :D a parte che ho la fobia di fare troppo rumore -____- picchio il martello ma la paura di far troppo casino mi fa dar una carezza al chiodo, poi immancabilmente il chiodo si piega -_____- non ho ancora capito se la colpa è dei muri tipo bunker o dei chiodi di pessima qualità sono contento che i tuoi ti seguano, vedrai che passo passo, senza fretta, migliorerai la tua condizione :bene: |
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
Ho lavorato per un paio d'anni come segretario a contatto con la gente quotidianamente. Non è cambiato nulla, mi sentivo sempre goffo, timido e impacciato anche là dove sapevo fare il mio lavoro come lavorare al PC. Avevo costantemente l'ansia tant'è che ero costretto a prendere tranquillanti. È come se gli altri mi giudichino costantemente, camminata compresa!
A volte è capitato che i conti li facevano i clienti perché mi vedevano in difficoltà e allora mi aiutavano. Incredibile vero? Direi umiliante ai massimi livelli! Infatti ero in difficoltà proprio nei calcoli. Una volta un cliente mi ha detto stizzito "ma che fai!" perché non sapevo fare il conto. E ha preso lui la penna e ha fatto da solo. Credo che io non abbia un semplice calo dell'umore ma qualcosa che non vada a livello celebrale e cognitivo. Anche quel lavoro da segretario per me è stato un grande sforzo, sapevo che sarei andato in difficoltà però credevo che migliorassi la mia situazione, cioè ho avuto anche un certo coraggio considerando la mia situazione da fobico/stupido. E non è cambiato nulla rispetto a prima, zero... |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
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Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
Ieri ho avuto una litigata con mia sorella. Mi ha detto che è preoccupata che non faccio nulla ma soprattutto che dovrà tra qualche anno preoccuparsi lei di me, come se sono un handicappato in pratica. Ma la sua affermazione, pur dura, ha una base di verità. Da solo non sono in grado di fare nulla sostanzialmente perché non ragiono bene, non capisco a volte le parole, sono poco sveglio, insomma tanto normale non sono e purtroppo sono consapevole di questo. Quando qualcuno mi parla delle volte penso ad altro senza motivo oppure ho dei fastidiosissimi pensieri intrusivi.
A scuola non a caso sono stato spesso vittima di prese in giro e bullismo a causa del mio carattere troppo morbido e remissivo. In giro sono quasi sempre serio, non rido praticamente mai mentre a casa cambio personalità e addirittura canto e ballo senza motivo come uno stupido mentre altre volte sono giù di morale in silenzio e piango. Lei ha anche detto che quelle volte che mi invita da qualche parte lo fa per il mio bene perché mi vede sempre solo. Ho esagerato quando le ho risposto che non si dovrà preoccupare di guardarmi come uno deficiente perché mi lancerò dal balcone. Effettivamente non mi importa nulla di me, proprio zero. Uno zombie senza alcun briciolo di carattere e personalità. |
Re: Essere consapevole di non essere come gli altri
mi trovo, circa, nella tua stessa situazione.
passo le mie giornate a "vegetare". mi alzo, anche se sono sveglia dalle 3 e mezza di notte, per seguire una routine che non mi faccia sentire inutile. sbatto il tappeto del cane, pulisco per terra, faccio areare la casa e fine. tutta la giornata è solo un cumulo di ore che non so come smaltire, come impegnarle. titoli di studio? si. mi sono fatta il culo anche all'università, ma nonostante le continue ricerche di lavoro, mi trovo con il nulla in mano. e quando dico nulla, è nulla. questo, ulteriormente, mi fa sentire sotto terra, ma qui, quindi sento e percepisco di stare male, anche oggi e adesso sono sbottata e piango, non ce la faccio più..i giorni passano e io mi sento in una dimensione a parte, e vi dirò anche.. a volte spero che mi venga un colpo e farla finita, che io un senso a tutto questo non lo trovo.. |
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