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Originariamente inviata da syd_77
(Messaggio 2494694)
Certo che è triste essere considerati come ambizione di vita e non come esseri umani, però alla fine è la realtà. Chissà se esistono ancora donne che aspirano ad una vita normale, quella bella vita noiosa fatta di un impiego normale, una casa, la vacanza d'agosto.. boh sarà che quando sono nato io la gente era perlopiù così.
Ora per forza titoli di studio altisonanti e lavoro prestigioso.. oppure puoi essere un terza media ma uno squalo che apre aziende e fa soldi con la sua voracità.. va benissimo anche così.
E più ci sono crisi finanziarie spaventose e meno la gente si ridimensiona.. vogliono fare sempre di più.
Se dici "sono impiegato e mi piace impegnarmi il giusto, non troppo, ne troppo poco, per guadagnarmi lo stipendio e fare una vita normale in cui sia contemplato anche tempo libero per fare sport ed avere hobby" ci fai una figura pessima, da perdente e pigro.. fanno bene quelli che raccontano un sacco di frottole "Per ora non sto lavorando, ma è una scelta perché ho in progetto di scrivere una sceneggiatura per il regista tal de tali.. oppure ho in progetto di aprire un'azienda di web marketing developing what's american boy"
Il bello è che la gente ci crede pure, le donne pure ci credono e gli vanno dietro :mrgreen:
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Credo proprio che con quello che hai detto hai fotografato perfettamente come stanno le cose, come la pensano le persone, come la pensano le donne (quasi tutte). Non è più come anni fa, sembra una gara a chi fa di più, a chi è più in gamba, a chi ha un lavoro più prestigioso, a chi va più lontano nei viaggi. Una volta se eri operaio e andavi a Rimini con la famiglia ad agosto era la normalità, adesso ti dicono che sei indietro, che sei uno sfigato che fa le cose da nonno.
In tutto questo, mi chiedo dove cazzo sono finite la semplicità, l'accontentarsi con poco o comunque con una vita normale? È ovvio che in un contesto come questo, la gente come noi è spacciata, tagliata fuori.
Per rispondere a chi ha aperto la discussione, a differenza di alcuni io ti dico che il tuo pensiero purtroppo è vero. E chi dice che il problema è vivere nei paesini, posso dire che abito a 15 minuti di tangenziale da una grande metropoli, ma rimango lo stesso solo, emarginato e fatto fuori dai giochi.
Sul discorso dell'età, che lui a 23 anni deve crederci, si, però ricordo io a 23 pensavo che si sarebbero aggiustate le cose, avevo capito che stavo nel disagio, ma a 23 anni non pensavo che a 46 sarei finito così.
Guardate che il tempo passa in fretta, ti ritrovi a 40 senza quasi che te ne accorgi.
Non è facile dire fai qualcosa adesso. Non è una cavolata quella che ha scritto lui.
Se a 23 anni non hai mai avuto niente, né esperienze sessuali, ne un bacio, se sei rimasto sempre fuori da tutto, ma proprio lo zero assoluto, probabilmente potrebbe essere già tardi. Lo so che è brutto da dire, ma nessuno ti ridà quello che avresti dovuto vivere alle varie fasce di età, a 15,a 20,a 25...
E intanto i tuoi coetanei hanno fatto esperienze, si sono divertiti, hanno una base solida a livello sociale.
Io lo capisco, non è così semplice dire prendi, esci, fai.
Anche perché chi sa cosa è la depressione, sa che ti mangia via tutte le energie psicofisiche, al punto che rappresenta fatica anche alzarsi dal letto o fare una doccia.
Consigliare di prendere e uscire e bim bum bam spaccare il mondo è facile a parole, ma per chi è a zero in tutto non è semplice, se fosse semplice avremmo già risolto, anzi nessuno starebbe su questo forum