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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Esistono genitori che non accettano che la propria figlia/figlio laureata si metta con un non laureato, non lo dicono chiaramente ma lo fanno capire benissimo.
E' successo a mio fratello qualche hanno fa, adesso si sono lasciati ( per altri motivi) anche se sono rimasti amici. Solo a sentirli nominare mi viene un eritema dal nervoso, Dio cristo... :moltoarrabbiato: |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Utopia non gli rispondi "Che cazzo stai a di?"
Sono razzista, lo so, ma per me le lauree di 20 anni fa, di prima della riforma, avevano un valore in più. |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Non mi permetterei mai di far pesare a qualcuno il fatto di non avere la laurea,non mi è mai passata per la testa e non mi sento affatto superiore anzi se potessi tornare indietro mi fermerei al diploma perché ho perso tempo ,soldi e soprattutto la sanità mentale per una laurea del tutto inutile che non mi ha mai aiutato ad avere un lavoro.
Mi ritrovo spesso a omettere sul cv il mio titolo di studio per avere una chance perché spesso vogliono solo i diplomati . Il mondo del lavoro se ne sbatte se so parlare 4 lingue ,sono richieste skils che non ho e non avrò mai . |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Da un lato la mia laurea è di "scarso valore", dall'altro senza quella non lavorerei da 8 anni.
Mi sembra difficile dare una risposta generale: prima si diceva di laurearsi, poi che la laurea non serviva ed era meglio un diploma tecnico, ora non so. Il mercato cambia velocemente, e in pochi anni una mansione, magari prima molto richiesta, diventa superflua o comunque satura di richieste. Io tendenzialmente sarei per proseguire gli studi solo in materie scientifiche, ma obiettivamente uno a 19 anni, magari con un diploma da liceo, cosa può andare a fare di lavoro? In generale comunque l'andazzo è chiaro, sempre meno persone skillate che riusciranno a lavorare bene, gli altri con lavoretti del piffero sottopagati privi di qualunque futuro. |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
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Cmq che dirti evidentemente saranno figli di papà sti cristiani che conosci o figli di pezzenti arricchiti o saranno proprio loro così. |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Giusto per sdrammatizzare..e ridere un po' sull'argomento utilità laurea
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
La maggior parte delle persone che conosco ha deciso di non iscriversi all'Università e di iniziare a lavorare, altri, addirittura, si sono ritirati dalla scuola superiore ritrovandosi, in mano, con solo la terza media.
Un po' sì mi sento inferiore nei confronti degli universitari, poi, vedo che ci sono molti (che conosco personalmente) con solo la terza media mi sento meglio, Enso: "Eh sì io ho solo il diploma ma guarda quei tizi, sono messi peggio di me!". |
Devi parlarne con un psicologo, dipende dai tuoi interessi e dalle tue inclinazioni. Se uno in terza media rischia di essere bocciato la vedo dura arrivi a laurearsi. Conto il quoziente intellettivo.
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Dalle mie parti sono, addirittura, più gettonati gli Istituti Professionali: pure nei licei si iscrivono in pochi.
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Io non sono ne laureato e ne ho delle competenze acquisite con il lavoro. Se vorrò fare un lavoro che mi permetta di campare decentemente dovrò fare qualche corso o inventarmi qualcosa io, altrimenti mi sa che non ho speranze.
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Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Diplomato ITIS e basta, non ho voluto proseguire (sia per mancanza di voglia di approfondire ulteriormente lo studio, sia per incompatibilità degli sbocchi lavorativi a cui la laurea mi avrebbe indirizzato) e, a distanza di 20 anni ormai, non ne sono affatto pentito, anzi, era ed è stata la scelta giusta, forse l'unica possibile... qualche momento di difficoltà, ma il lavoro l'ho trovato e ho acquisito negli anni esperienze e professionalità che poi mi hanno consentito (quando perso per crisi aziendali) di ritrovarlo altrove.
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Io mi sono laureato in una facoltà per la quale mi sentivo portato e che sapevo mi avrebbe garantito un buon lavoro.
Prima o poi mi piacerebbe rimettermi a studiare seriamente... Ma stavolta lo farei solo per diletto e sicuramente sceglierei una facoltà (o comunque dei corsi) molto diversa da quella in cui mi sono laureato. Detto questo, non ho mai fatto pesare questa cosa a nessuno... Sono nato e cresciuto in un paese di provincia in cui la percentuale di laureati è ancora molto bassa e gli unici due amici storici che ho non sono laureati (entrambi per scelta). Il titolo di studio di certo non è garanzia qualità umane e talvolta nemmeno di livello culturale. E trovo anche fuori luogo chiedere i motivi del percorso intrapreso da una persona. Non si è di certo tutti obbligati a studiare. Se uno non può, non se la sente o semplicemente sceglie una strada diversa, non vedo dove stia il problema. Esistono molte figure professionali, che sono indispensabili ma per le quali non è necessaria una laurea. |
Io ho una laurea e faccio lo stesso lavoro che fanno i miei colleghi usciti da un istituto tecnico.
Solamente che io lo faccio male e sono vecchio, loro lo fanno bene e sono giovani. Però noto una differenza tra i miei colleghi con una laurea e quelli senza che è l'umiltà. I non laureati del mio ufficio sono spesso delle teste di cavolo con umanità pari a zero. A livello di competenze non c'è alcuna differenza. |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Secondo me oggigiorno non è più tanto una questione di laurea quanto di competenze specialistiche e di quanto siano effettivamente ricercate. Spesso si vedono annunci in cui cercano persone con "laurea o cultura equivalente". Se non si ha una laurea conviene analizzare quello che chiede il mercato nell'ambito delle competenze che si possiedono anche se sono minime, e concentrarsi su una sola di quelle competenze per diventare più bravi.
Lo dico perché non mi sono laureato e ho girovagato per vari lavori, finché non mi sono fatto la mia analisi di mercato e concentrato su una sola cosa. Considerando che questo è avvenuto 3 anni fa, che sono alle soglie dei 40, e che mi capita spesso di spiegare ai "laureati" cosa fare...non posso dire che sia andata poi così male. Ricorda che non si può battere uno che non molla. Inviato dal mio SM-G965F utilizzando Tapatalk |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Io mi sento inferiore a chiunque, anche senza che mi facciano notare il loro percorso di studi o lavorativo.
Per me anche un "semplice" diploma professionale è come una grande conquista. Io non sono riuscito neanche a concludere le superiori per prendere il diploma, a causa dei miei disturbi psicologici; ho smesso di andare a scuola e mi sono isolato in casa quando avevo 15/16 anni. Da quella volta ho smesso anche di vivere. Non ho titoli di studio, non ho esperienze lavorative, curriculum bianco, un buco di circa 10 anni impossibile da colmare, neanche la scusa dei problemi di salute è sufficiente per i datori di lavoro. Solo con il csm ero riuscito a provare a fare un tirocinio, con il solo scopo di riuscire ad uscire di casa quotidianamente e spezzare il circolo vizioso, ma tra i miei problemi e la perdita di motivazione per una retribuzione che non riusciva a coprire neanche le spese della benzina per fare avanti e indietro, sono durato solo un mese. Viste le premesse non è difficile pensare al fatto che non abbia alcuna prospettiva per il futuro. Sarebbe stato bello concludere il percorso scolastico come tutte le persone normali e magari andare all'università, seguire le proprie passioni e crearsi una vita dignitosa. |
Re: Quelli che han proseguito gli studi VS quelli che no
Vi ringrazio per le risposte.
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