Voglio raccontarti una storia, che è assolutamente vera: quando andavo alle elementari nell'ora di ginnastica un giorno facemmo una partita tutti assieme ad un gioco che era una specie di pallamano. Io prima correvo per tutto il campo cercando di farmi vedere e richiedere passaggi a gran voce, ma nessuno mi considerava, avevo paura ad entrare nella mischia e la mia scarsa popolarità tra i miei compagni faceva sì che nessuno, di fatto, mi passava mai la palla, così inizia a correre sempre meno, ad abbattermi, e alla fine mi ritrovai a gironzolare per il campo con l'aria afflitta e le mani in tasca. Verso la fine della partita un compagno mi vede e, all'improvviso, mi passa la palla (non so se fosse stato per compassione o perché ero smarcato, dato che nessuno, appunto, mi teneva in considerazione): era la mia occasione ma io, essendo stato colto di sorpresa ed avendo le mani in tasca non sono riuscito a prendere la palla, che così mi è rimbalzata addosso. A quel punto non solo sono stato preso in giro da tutti, ma ovviamente non mi è stata più passata la palla perché tutti hanno pensato che fossi un incapace.
Scusate se ho usato molte parola per dire una cosa molto semplice, e cioè: se fai questa scelta, se smetti anche di provarci, non puoi lamentarti se non uscirai mai dalla tua situazione, perché quando ti si presenterà un'occasione (e si presenterà) tu sarai troppo impegnato a piangerti addosso per saperla cogliere.
Devi cercare di reagire, di essere positivo, e se da solo non ce la fai cerca aiuti esterni: chiudersi in se stessi non porta a niente tranne che ad un effimero ed inutile sollievo momentaneo.
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