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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Allora a quel punto mi diverto a fargli notare come si può essere l'esatto contrario di loro. :D Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
Io, fortunatamente, non ho conosciuto gente così tanto ambiziosa dal punto di vista lavorativo: la maggior parte dei ragazzi che conosco si sono fermati al diploma, o, addirittura, alla terza media. Sono sereni lo stesso: lavorano, hanno amici, sono fidanzati, cioè vivono lo stesso, in poche parole.
La mia non è considerabile vita. |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Vogliamo parlare degli N orfani che invece hanno avuto la vita compromessa a fronte di un Del Vecchio che ce l'ha fatta? Siccome ce l'ha fatta lui, devono essere contenti anche gli altri orfani? Oppure chi cresce in un orfanotrofio non ha da lamentarsi, basta che faccia come Del Vecchio e sta apposto? :miodio: A che serve invocare circostanze e/o capacità eccezionali che non possono essere di utilità a tutti? Possiamo essere tutti un Del Vecchio? Non mi pare, altrimenti la società sarebbe piena di persone che farebbero fortuna come lui, sarebbero la grande maggioranza. E quindi? Per chi si trova in partenza una mano di carte "loffia" l'unica alternativa è sperare di avere/sviluppare capacità eccezionali (che di norma a tanti altri nati/cresciuti con maggiore culo di lui NON servono)? E se non ce le ha, come non ce le hanno quasi tutti gli altri, che deve fare? P.S.: Per la cronaca LDV non era orfano di entrambi i genitori, io mi ero già immaginato una roba alla Remì... Nato a Milano, è l'ultimo di quattro fratelli. Il padre Leonardo, commerciante di frutta proveniente da Barletta, muore prima della nascita dell'ultimo figlio, che viene chiamato come lui. I fratelli vivono con la madre Grazia Rocco. Il giovane Leonardo Del Vecchio viene affidato dalla madre al collegio dei Martinitt, e vi rimane fino al diploma di scuola media. All'età di 15 anni va a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice a tutt'oggi di medaglie e coppe. I proprietari della fabbrica lo spingono a iscriversi ai corsi serali all'Accademia di Brera per studiare design e soprattutto incisione. https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Del_Vecchio |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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C'é poco da fare gli indignati, però quando si leggono cose da sindrome della piccola fiammiferaia (le sfighe le ho solo io, voi, loro, non potete capire) non posso non intervenire... |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Per il resto, IMO chi le sfighe le ha avute e le ha risolte... meno "superpoteri" aveva e meno enormi/inaffrontabili erano 'ste sfighe, evidentemente (altrimenti come ci sarebbe riuscito, se no?). Contando anche il fattore culo (pardon, circostanze favorevoli), ovviamente. Since I know my chickens, ricordo che meno enormi =/= inesistenti o irrilevanti. |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
Perché se avessi fatto l'esempio delle migliaia di diseredati che vengono in Europa e mettono su attività redditizie, non sarebbe piaciuto all'ala sovranista :D
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
riguardo all'esempio di Del Vecchio, c'è una cosa peggiore che essere cresciuti senza genitori, essere cresciuti con genitori disfunzionali e tossici che fa molto più danno alla psiche di un figlio
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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I miei sono stati normali fino ai miei 35 anni di età, quando mio fratello si è sposato sono usciti due o tre lati da animali nel senso che la continuazione della specie li ha portati a follie da psichiatra, a quel punto la famiglia si è sfasciata e i rapporti tra noi profondamente deteriorati.
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
Basta fare quel che c'è da fare quando c'è da farlo, pensare quel che c'è da pensare quando c'è da pensarlo e sentire quello che c'è da sentire quando c'è da sentirlo.
Cosa che, certo, può essere anche enormemente difficile. |
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
Complimenti a lui per cotanta energia, a me è venuto il mal di testa solo leggendo le sue gesta
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Li ho potuti osservare bene per via del mio lavoro stabile ma a tempo determinato. Quando torno al lavoro dopo qualche mese che sono a casa (in cui mi sono impigrito e sempre più immerso a spirale nella mia confort zone) faccio una fatica incredibile il primo mese, i primi giorni me li passo tra lavoro e letto e nn faccio altro, per far capire la sensazione, é come se stessi uscendo fuori da una dipendenza. Che poi quando vado al lavoro per me cambia tutto, cambia location, abitudini, gente che frequento, come mangio, davvero per me ogni volta e come ripartire da zero. Peró dopo un mese che sono lì e il lavoro mi ha imposto di sforzarmi per tutto quel tempo, qualcosa inizia a cambiare, incomincio a sentirmi energico, reattivo, proprio cambia lo stato mentale e quando entro in quello stato mentale sintomi di depressione nn ne sento per nulla, faccio 3000 cose e manco me ne accorgo. Poi torno a casa, sono tutto bello pimpante, ma inesorabilmente anche se cerco di trovarmi attività ritorno sul sentiero della vita comoda e comincio di nuovo a spaparanzarmi e piano piano ridivento un po' una larva. Questa cosa di me la conosco fin troppo bene, quindi prendo decisioni nel periodo up (lavoro) che poi mi dovrebbero vincolare nel periodo down (casa). Manco con sti stratagemmi non basta. Io individuo la causa a una mia mancanza di governo, di disciplina, di guidarmi da solo, bho forse, probabile. Oppure è perché la comodità mi piace troppo, tipo droga che so faccia male, molto male. Trovare un equilibrio e difficile, sono sempre più convinto che l unica soluzione sia l autodisciplina. Certo per far questo mi servirebbe pure un lavoro a tempo indeterminato qui sulla terra ferma :sisi: |
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Consiglio l articolo a chi vuole aumentare le proprie capacità epatiche e di giudizio:D |
Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Eh beh, se si parte con questo presupposto (chi ha detto che la critica debba essere per forza "minima" e "innocente"?), eggrazie al kaiser :sisi: Il punto della questione è proprio se la critica sia tale, o se sia un attacco più o meno malcelato. Non è assodato a priori. Quote:
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Re: La vita va avanti (per gli altri)
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Non è che se io percepisco un intento derisorio dietro una frase, quella frase e chi l'ha pronunciata siano nati per forza con quello scopo. Potrebbe pure darsi che le cose come le percepisce tizio siano filtrate dal suo vissuto, a meno che tizio non sia un robot dotato di facoltà di mind reading, nonché privo di esperienze/traumi e sentimenti/emozioni/stati d'animo. L'autoconsapevolezza prima di tutto. Anche perché poi, mi domando, perché quando si parla di segnali positivi, si pretende "esplicitezza" mentre quando si avverte il sentore di perculata si va subito sul sicuro senza bisogno di quella stessa "esplicitezza"? :) |
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