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Quando mi capita di vedere coppie (magari con carrozzina al seguito), il più delle volte sorrido.
Proprio sta sera alla cassa del supermercato, ho visto una nonnina con una bimba in carrozina. la bimba aveva gli occhi grandi di colore grigio chiaro mi guarda gli ho detto "ciao" e lei mi ha risposto "ciaoo" non mi aspettavo la risposta forse per via dell'abitudine che ho di non aspettarmi un saluto dalle persone lei mi guarda sorrido ed esco. |
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Non di rado una persona che ha una bassa stima di sè prova invidia:
Ciò mi è successo più di una volta: invidia in particolare verso coloro che vivono una vita felice e spensierata, circondate da persone calde ed affettuose. A volta capita di chiedermi: ma perchè proprio io ho questo problema? In realtà un'analisi più dettagliata della realtà rivela che c'è gente che ha sofferto e soffre molto più di me/noi. La felicità non è un diritto. Ciao :wink: |
Re: invidia
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Ovviamente non è che deve fare una maratona col suo istinto, per questo :lol: se una ti piace davvero...ci provi e vai! Provarci con tutte invece è da stupidi, cuccheranno pure alla grande questi tipi qui, ma poi tanto velocemente cuccano tanto velocemente le donne se ne vanno, voglio vedere chi sta con un tipo del genere. Naturalmente se ci proviamo noi, con tutte, e magari non siamo bellocci, non siamo scaltri, siamo timidi e impacciati...una sfilza di umilianti due di picche... Secondo me le donne apprezzerebbero molto degli uomini che sanno mantenere il dovuto distacco e sanno però comportarsi da amici, essere presenti ed essere gentili. Al momento giusto una di queste amiche diventa la tua ragazza, pure ;) Dai, io voglio crederci. |
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Ho pensato molto alle sensazioni di invidia e rabbia provate nei confronti di quella persona e a tutto il resto, rimanendo molto perplesso.
Cerco ormai da tempo di contenere questi spiacevoli sentimenti, ma l'unico modo che ho trovato per farlo è quello di "assopirmi" interiormente, di rassegnarmi, di anestetizzarmi, di pensare ad altro, di togliere significato a tutte quelle situazioni in cui altri riescono meglio, meritatamente o meno, in modo da non desiderarle... Ma non credo affatto che questo sia il sistema giusto, sto solo tamponando e mettendo pezze. L'invidia è sempre lì, sepolta fra quegli inconfessabili sentimenti di cui solitamente ci vergogniamo per questioni culturali... pronta a riemergere in qualsiasi momento.[/quote] caro IGNOTUS, hai azzeccato in pieno ... ma la cosa che mi inquieta di più è che crescendo (o invecchiando visto che ho 39 anni) l'invidia non diminuisce, anzi aumenta, perchè il divario tra me e gli altri della mia età mi sembra allargarsi sempre di più. E così mi capita di passeggiare per la mia città ed avere il terrore di incontrare qualche mio ex compagno che si è sposato, ha una bella moglie, dei figli e un'amante .... beh poi quella delle amanti è una mia fissazione. non so se andare in psicoterapia, perchè non saprei che dire allo psicologo... - perchè è qui? - perchè invidio il 95% degli uomini che incontro mah ... se esiste l'inferno finirò nel girone degli invidiosi. che sfiga, uno già si rovina la vita sulla terra, poi magari deve pure scontare una pena nell'altra vita!! :cry: |
L'invidia è un sentimento spontaneo e naturale, è solo l'etica collettiva che lo condanna, perchè la società stessa teme l'invidia e ha paura di venire danneggiata da essa. La censura dell'invidia è data dal fatto che dal punto di vista sociale viene vista come una una forza disgregante e che soprattutto minaccia la "proprietà personale", ciò che ognuno possiede, che è l'oggetto di questo sentimento.
Essendo però un sentimento spontaneo, dobbiamo ascoltarlo e usarlo per comprendere noi stessi, piuttosto che vergognarcene e censurarci. Il problema nasce quando l'invidia si traduce in azioni concrete volte a ledere l'altra persona. La censura sociale si basa sul presupposto che l'invidia debba per forza produrre azioni volte a danneggiare gli altri, ma questo è un pensiero sbagliato, figlio della paura collettiva. Non c'è nessuna colpa nell'essere invidiosi, come non c'è nessun merito nel non esserlo. Sono solo sentimenti, il meglio che possiamo fare è ascoltarli e cercare di comprenderli e interpretarli per raggiungere la pace con sé stessi. |
Caro Bardamu, credo che tu non abbia mai provato veramente invidia per qualcuno, perchè è un sentimento che ti scava dentro e ti lascia il vuoto e per questo è negativo, non perchè sia socialmente deprecabile o perchè lasci un senso di colpa in chi lo prova...
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L'invidia che provi in realta' nasce dalla poca stima che hai di te.Se tu fossi contento di te non invideresti cio' che hanno gli altri.Dovresti lavorare su quello.
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Ascoltare l'invidia significa dare un senso a questo vuoto che ti si scava dentro. Non fermarsi ad un semplice "sono invidioso perchè lui ha questa cosa e io no", ma domandarsi che cosa veramente si desideri e perchè il confronto con gli altri e la differenza siano così importanti per noi. Le riflessioni che si possono fare sono molteplici. Bollare semplicemente l'invidia come un sentimento negativo che non si deve provare perchè altrimenti si è "cattivi", non serve a nulla, solo a sentirsi un po' più in colpa e un po' più diversi dagli altri e a privarsi della possibilità di conoscere e ascoltare ogni nostra parte. |
io mi stimo poco perchè piaccio poco alle donne.
lavorare su questo significa: (1) cercare di piacere alle donne, il che significa provarci, e cercare conferme nel fatto che ci stanno (2) mettermi il cuore in pace e accettare il fatto che non sarò mai casanova quale delle due secondo te ? |
L'invidia fa parte di quei sentimenti negativi che certo non vanno soppressi e autocensurati (sono umani), ma neanche incoraggiati e seguiti.
Invidia, rabbia, preoccupazione, logorano, rodono e distruggono noi stessi prima ancora che le relazioni cogli altri. Più raramente producono danni anche all'esterno, se si traducono in parole e azioni. Ma in primo luogo sconquassano l'interno di noi. E' a nostro vantaggio evitare che questi sentimenti negativi esplodano, scoraggiandone la propagazione. Ad esempio cerco di pensare ad altro o fare altro, quando sento forti questi sentimenti, proprio per distrarmi, esattamente trattandoli come pensieri intrusivi (soffro anche di DOC) e non dando loro troppo spazio. E' evidente che non sempre funziona. Trovare un equilibrio tra repressione e totale trasparenza è difficile. Sono però anche d'accordo con chi dice che non è una colpa provarli, come non è una colpa provare alcuna emozione, per quanto negativa sia. L'autocensura e la repressione provoca solo un picco maggiore di quell'emozione quando riuscirà a sprigionarsi... :roll: Ben venga sfogarsi su un forum come questo, se abbassa il picco. Qui alla fine difficilmente qualcuno ti darà addosso o si sentirà chiamato in causa :wink: |
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Inoltre specifichiamo,perchè l'invidia può avere due diversi significati:l'invidia come ammirazione e desiderio di avere ciò che anche noi desideriamo,e l'invidia maligna,che è frutto della prima,e che porta a nutrire ostilità e rancore verso chi possiede ciò che noi vorremmo.Per esempio,se io invidio X,che una bella casa come io la vorrei,nel primo caso posso pensare:"Accidenti che bella casa!Che fortuna avere le possibilità economiche che ha X,e che buon gusto che ha!";nel secondo caso invece penserò:"Beh,facile avere una casa così se si è ricchi sfondati!E scommetto che l'arredamento non è farina del suo sacco,deve essersi rivolto ad un professionista,visto che lui di stile non ci capisce un tubo...":nel primo caso il sentimento di invidia si "ferma" al desiderio,sviluppando anche sentimenti positivi verso chi invidiamo,nel secondo fa nascere sentimenti inutili e negativi,che riescono ad affermarsi solo con l'aiuto dell'ipocrisia,infatti l'invidioso non penserà di detestare quella persona perchè rosica a 2000 (questo sarebbe come ammettere la propria debolezza e la propria presunta meschinità*),ma fornirà a se stesso valide ed oneste ragioni per convincersi e giustificarsi. (*=In questo senso sono d'accordo con te,se si prendesse atto che l'invidia "semplice" è un sentimento che fa comunemente parte del genere umano,e che non si deve necessariamente essere superiori e benevoli verso certe cose,l'invidia maligna non avrebbe forse più motivo d'esistere.) |
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Per tornare in-topic, l'invidia è uno di quei sentimenti che permettono di entrare in contatto con parti di noi che spesso rifiutiamo e censuriamo per paura di non piacerci. Queste parti esistono e spingono per uscire, reprimerle non serve a nulla, se non ad illudersi di essere qualcun'altro e ad allontanarci dall'accettazione di sé stessi. |
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Cercare ossessivamente la conferma di piacere nelle donne funziona bene quando le donne ci stanno per davvero: grazie a questa cosa il classico estroversone ha un riscontro di autostima. Penso che alla fine anche alcuni estroversoni hanno sempre bisogno di conferme, quindi sono altrettanto insicuri, non credo che stiano così bene con se stessi. Uno come noi rischia di tirarsi la zappa sui piedi. Uno, due, tre fallimenti e il meccanismo diventa lesivo. Il paradosso è che io, per paura del due di picche, a un certo punto avevo proprio smesso di osare, e anche questa è una posizione estrema opposta che va a nostro svantaggio. Riprendo un attimo un mio post di questa discussione: abbiamo una risorsa importante, possiamo cercare di adottare strategie diverse rispetto agli estroversoni, perchè abbiamo capito bene cosa ci succede, perchè abbiamo più sensibilità in media, dovuta alle dure esperienze della vita. Avere un riscontro non in amore/sessualità ma in amicizia, secondo me è la soluzione vincente. Avere tante amiche. Non è detto che non si trovi anche quella giusta. Intanto ti fai notare come soggetto alternativo, non segui la via degli estroversoni, non ci provi con tutte facendo la figura dello stupido imbranato, perchè c'è chi riesce e chi no... :roll: Se tu ci riuscissi non saresti su questo forum ma saresti a bullarti con qualche amico estroversone di quante te ne sei fatte settimana scorsa :lol: a parte che non credo che questa sia la via migliore per trovare una donna seria :roll: Naturalmente se questa fosse solo una tattica, non funzionerebbe. La voglia di amicizia dev'essere sincera. Investirei di più sull'amicizia, a 360°, perchè secondo me è molto sottovalutata al giorno d'oggi e specialmente dopo i 25 anni. Siamo veramente diversi dal mondo degli estroversoni, o seguiamo le loro stesse strade spesso sbagliate e proprio per questo patiamo rabbia e frustrazione? Piuttosto che assomigliare a loro, preferirei sentirmi un uomo nuovo, veramente alternativo. Con tanti amici, tante amiche e magari anche una fidanzata, prima o poi. Più appagante, e l'autostima sale. :wink: |
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Accettare l'invidia non significa darle libero sfogo e tradurla in azioni concrete contro gli altri, ma ascoltarla e comprendere da dove essa trae origine. Sotto l'invidia c'è sempre qualcos'altro, essa è il prodotto della paura e dell'insicurezza. Vantarsi di non provare invidia è come vantarsi di essere sicuri di sé: oltre ad essere una contraddizione (una persona sicura non ha bisogno di vantarsi), è anche un'affermazione totalmente individualista. Siamo frutto di una catena di accadimenti ed eventi che ci riguarda solo in minima parte: se vogliamo dividere le colpe, dobbiamo essere disposti anche a dividere i meriti. |
ciao
penso molto a me stessa e ai miei affetti, non guardo mai gli altri e le loro posizioni sociali....certo mi rendo conto che faccio parecchia fatica per potermi permettere ciò che più mi piace, vorrei poter fare tutto ciò che voglio con libertà assoluta, e c'è chi può, invidio loro, tutto ciò che faccio me lo costruisco da me, a volte haimè spesso rimando gran parte di ciò che vorrei per me, dai corsi di studio privati, a piccoli viaggi che oltre al divertirsi fan crescere, al sol pensare di comprarmi una macchina o semplicemente ad avere un guardaroba decente...non mi lamento più di tanto, ma la vivo come una forma leggera di stress...!!!:)
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Quale strumento con la sordina non sogna un giorno di potersene liberare per produrre quella melodia di cui si sente capace?
Siamo tutti strumenti con una sordina, miei cari, incapaci di trovare un posto in un'orchestra, incapaci di manifestare la nostra vera essenza. La nostra invidia non è affatto normale, è un'invidia irrisolvibile e tremenda, dietro la quale si nasconde il rimpianto di una vita smarrita. Cosa possiamo farci? Imparare a conviverci, rassegnarci a quello che siamo, ossia esseri irripetibili ed unici, rifuggiarci nella fantasia, o concentrarci su altro. Questo mi viene in mente. La nostra musica deve trovare una valvola di sfogo, dobbiamo trovarla per risolvere questa inutilità che è la nostra condanna. |
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