Originariamente inviata da Fiore Di Loto
(Messaggio 2231590)
Eh, ti capisco, anche io tendo spesso a vivermela esattamente così. Hai mai ricercato ed attuato delle strategie per migliorare in questo senso? Che poi a volte diventa anche difficile, almeno per me, capire fino a che punto il mio "prendermela" sia legittimo oppure sia io ad esagerare, e la cosa arriva a confondermi molto e a farmi anche a provare sensi di colpa, facendomi sentire "sbagliato" e incapace di prendere certe cose con normale leggerezza.
Condivido un aneddoto come esempio. Recentemente avevo riallacciato un po' i contatti con un amico con cui avevo perso un po' il legame da alcuni anni. È una persona molto diversa da me: immediato, passionale, focoso, poco riflessivo e molto pratico (ed è una di quelle persone che a tavola mangia tanto, pure essendo relativamente magro). Ci univa la passione per la musica (suonavamo anche assieme una decina di anni fa - forse in mancanza di questo "gancio" manco ci saremmo frequentati data la diversità caratteriale). Provavamo in una sala a casa dei miei, e una volta è capitato fosse invitato a cena da me e da loro (io vivevo lì). Non ricordo se prima o dopo, ma una volta fu lui ad invitare me e gli altri membri del gruppo a mangiare a casa sua, dove cucinò una grossa grigliata. Fatto sta che, dal suo punto di vista, quando fui io a mangiare da lui fui rifocillato a dovere (cosa obiettivamente vera), mentre un giorno mi disse semi-scherzando che dalla cena a casa dei miei era andato via senza essersi saziato (insomma mi manifestò una sorta di critica e insofferenza rispetto ad una presunta tirchieria e scarsa ospitalità da parte della mia famiglia). Lì per lì mi dispiacque, ma non me la presi eccessivamente, anche perchè al menù ci avevano pensato i miei e quindi non mi sentivo responsabile direttamente della sua insoddisfazione.
Poi capita che quest'estate dopo molti anni lo inviti per un pranzo nella casa dove vivo attualmente da solo (avevamo già riallacciato i rapporti da alcuni mesi, ma non si era mai ripresentato uno scenario sufficientemente simile a quello di una decina di anni fa). Mi disse scherzando al telefono se doveva o meno venire con lo stomaco mezzo-pieno, riaccennando all'episodio del passato. Non me la presi e ci risi su, dicendogli che avevo cibo a sufficienza e che ci avrei pensato io a cucinare qualcosa, e di non disturbarsi a portare nulla. Poi però si presentò (con quasi un'ora di ritardo, cosa che aveva già fatto con me in diverse altre occasioni nei mesi precedenti), con del sugo ed altre cose da mangiare (non si trattava di una normale carineria da "ospite", perchè non ha semplicemente portato una bottiglia di vino o qualcosa di accessorio, ma il necessario per fare un intero pasto fatto e finito, senza prendere minimamente in considerazione cosa potevo aver pensato di cucinare io) . A quel punto me la presi molto, perchè l'ho vissuta come una totale mancanza di fiducia, e un non volermi assolutamente dare la possibilità di "rimediare" alla cosa per cui ancora mi punzecchiava. Siamo finiti a cucinare il pesto da lui portato, ma me la sono vissuta molto male.
Dulcis in fundo, dopo qualche settimana ospitai per due giorni due amici, e mi piacque ospitarle con tutti gli onori (siamo stati tutti molto bene e ho ricevuto costantemente feedback positivi). È capitato che un pomeriggio decidessi di coinvolgerli per andare a bere qualcosa con l'amico di cui ho parlato sopra (lui sapeva che avevo ospiti). Bene, una tra le prime cose che lui chiese loro dopo che si sono presentati, era se avessero da me ricevuto cibo a sufficienza. Domanda così inopportuna e uscita dal nulla che uno dei due amici mi ha guardato con una espressione del tipo "ma questo che cazzo sta dicendo?".
Risultato/morale: io da quel giorno ho tagliato completamente fuori quella persona dalla mia vita, in quanto sono arrivato a reputarla oltremodo irrispettosa e pesante. Avevamo avuto in passato delle discussioni per vie delle nostre differenze caratteriali (per via del suo essere troppo poco diplomatico e molto diretto e il mio essere più timido, sensibile e riflessivo), e pensavo che avesse afferrato alcuni aspetti di me e che riuscisse a tenere conto. Ma in quel momento le poche speranze di essere adeguatamente considerato da questa persona sono crollate disastrosamente.
Ho fatto bene? Ho fatto male? Spesso me lo chiedo, e fatico molto a rispondermi. Certo, confrontarmi con degli amici in comune e sentirmi dire che anche con loro fa tutt'ora dei ritardi abnormi agli appuntamenti, in un certo senso mi porta a propendere per la prima cosa....
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