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Ammè c'è una persona che ancora mi manca, ma non è che è un pensiero quotidiano, solo che davvero vorrei poter giocare con lei come facevo dodici anni fa solo che insomma a lei non va proprio di essermi amica e così quelle pochissime volte in cui le scrivo ho sempre paura di dire qualcosa di pesante lol quindi faccio tipo delle toccate e fughe ma . . .
A me mi è rimasta dentro boh Che tristezza lellzzzz Anche io mi sono allontanata da delle persone però, quindi la capisco... Solo che avevamo un rapporto talmente stretto, forse troppo... E ho fatto fatica ad accettarlo. Per me era qualcosa di viscerale l'attaccamento che avevo verso di lei. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Non mi è mai capitato di ritenere "unica" una persona o avere difficoltà a dimenticare, nonostante io tenda un po' ad idealizzare gli altri. Ma sto iniziando a "guarire" da quest'ultimo problema.
La parola "abbandono" non mi piace, le persone scelgono di andarsene per i loro motivi, il più delle volte indipendentemente da noi e dai nostri comportamenti. Non dobbiamo pensare solo a chi abbiamo perso noi, ma soprattutto a chi hanno perso loro. Idealizzare e rendere insostituibile qualcuno, è più una questione di insicurezza e complesso di inferiorità, piuttosto che di reali qualità ed unicità dell'altra persona. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Meh, io dimentico con la stessa facilità con cui entro in contatto con qualcuno, a livello emotivo. Ogni tanto ripenso a chi in qualche modo mi ha fatta crescere. Li/le richiamo alla mente a mo di monito.
Comunque a me scatta la svalutazione. Vedo solo i difetti dell'altra persona. Mi scadi proprio. E son stata lasciata una volta sola, la svalutazione mi scatta prima che succeda. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Idealizzare, come l'avere idee molto chiare, non dipende dalla forma del sentimento (ovvero prerogativa del ricercare quel singolo partner, o dell'essere calibrati sentimentalmente secondo una pluralità d'individui). Come di sovente accade, per tenere conto della fenomenologia di un concetto/oggetto - poiché se esistente, e ogni essere umano è un individuo nel complesso unico, inevitabilmente viene più o meno personalizzato - la funzione gaussiana ci viene incontro. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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per quanto mi riguarda magari adotto un ragionamento del genere perché so che non potrò avere storie, o che cmq non potranno essere lunghe, definitive..potrei stufarmi io o più verosimilmente lei, allora svaluto tutti. sono troppo diverso dalla media per dire "con quella persona ci potrei stare benissimo e lei potrebbe stare benissimo con me".. quindi tendo a non idealizzare. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Il tempo passa, le cose e le persone cambiano, non riesco proprio a vedere un qualcosa di sensato in tutto ciò. Quote:
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Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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io non ho paura.. è che però tanto lo so che essendo una merdaccia di persona poi va a finire male.. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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No, semplicemente hai delle difficoltà. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Devi far passare il tempo...
Quanto ? E' soggettivo. Io almeno per 1 anno ero praticamente con il pensiero costantemente a lei. Dopo 2 anni ogni tanto ci ripensavo e faceva ancora male. Ora sono passati quasi 3 anni e ogni tanto ci ripenso, ricordando i bei momenti ma anche i motivi per il quale ci siamo lasciati... e allora mi convinco che è meglio così. Avevamo una buona intesa, stavamo bene insieme e non so se incontrerò mai più una ragazza come lei. Mi guardo intorno e complice anche il mio carattere introverso non so se avrò più modo di conoscere una ragazza ma cerco di non pensarci troppo e si va avanti :) |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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troppo bella la faccina :D |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Non sta scritto da nessuna pare che un sentimento unico e irripetibile, concettualmente, sia per partito preso, irrimediabilmente, un'idealizzazione (in accezione negativa), una fanciullesca e romantica fantasticheria inapplicabile, alla stregua dell'avere in automatico delle "fette di prosciutto sugli occhi", al contrario dell'altra tipologia dello stesso solo perché più comune, quindi accettabile. Il problema, semmai, non è la natura del sentimento, se perentoriamente unico o replicabile a più persone, ma la persona stessa, o ancor più precisamente: le sue lacune interpersonali e intrapersonali*. Solo in tali casi, un occhio esterno può arrivare a comprendere la realtà oggettiva dello stesso, sempre se sia ovviamente in grado di arguirne le dinamiche con razionalità... del resto il "distacco" non garantisce imperituramente un'osservazione imparziale poiché, in quanto strumento subordinato alla persona che lo usa, non è detto che la persona stessa lo utilizzi senza pregiudizi. Quote:
Tra l'altro, non era su questo che verteva il mio ragionamento. Quote:
Piuttosto, rivaluterei a monte le loro scelte di coppia... e si ritorna sempre al punto con l'asterisco. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
E' tutto molto soggettivo, dipende dalla sfera emotiva e percettiva della persona
Più si hanno difficoltà nel entrare in contatto con gli altri più il rapporto diventa esclusivo e viscerale. Perchè poi è vero che nel bene e nel male ogni persona è unica, e non è facile trovare il rimpiazzo oltre un certo punto |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Qui però bisogna vedere se parliamo di una relazione in atto, o di una fantasia su qualcuno che non esiste più nella nostra vita. Quote:
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Diverso è il discorso di rapporto duraturo e reale, di un amore che dura nel tempo, di un impegno che prendono due persone e lo portano avanti nonostante le varie difficoltà, innamoramento e amore non sono la stessa cosa. Il primo lo proviamo tutto, il secondo è un po' più complicato. Quote:
I rapporti tra le stesse sono in continua evoluzione, il tempo modifica tutto. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Col tempo.
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Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Grazie a tutti.
Io credo che alla base ci sia una certa insicurezza. Cioè, senz'altro è normale dispiacersi e essere giù perchè una persona acui teniamo non vuole più stare con noi o esserci amica, ma colpevolizzarsi e prenderla male per mesi e anni è sicuramente segno di fortissima insicurezza. Io sono stata capace nel tempo di soffrire anche nel fare le cose belle perchè "tanto non le posso condividere con x o y", siamo al patologico... |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
ma non è patologico assolutamente, è del tutto normale pensare di essere morti o di non poter essere più felice perché non potrai fare più nulla con questa persona e ogni cosa che fai la vedi senza senso perché ci sei tu e basta. Ma è perché questo è un trauma, è come se dovessi attraversare un lutto. Accetta i tuoi sentimenti e falli scorrere, un giorno passerà
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Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
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Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Ti dicono il tempo. È vero: il tempo lenisce. E sbiadisce.
Ma la verità è che non dimentichi. Semplicemente una parte di te si consuma. Muore per non morire ogni giorno. Ti convinci che non valeva la pena. Che ci saranno altre persone. Che era più negativo che positivo. Tutte cose vere. Non c'è che dire. Ma la verità è che non è solo la persona in sé a mancare. È il meccanismo dell'abbandono che fa male. E quello non si potrà mai riparare. Ti chiuderai a riccio e "sognerai" che qualcuno arriverà e sarà migliore. Ma nessuno è migliore. Né noi né gli altri. |
Re: Come si dimentica una persona e ci si rassegna al suo abbandono?
Credo che ciò che di noi gli appartiene debba morire insieme alla sua mancanza.
Bisogna lasciar fluire via da sé ciò che è suo e che se continuasse a vivere in noi, continuerebbe a essere suo. E sostituirlo con qualcosa di nuovo, di diverso, da dare a qualcun altro. |
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