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Credo che Bardamu abbia voluto provocarci,per scuoterci un po' :)
Troppo banale,non è da lui. |
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Secondo me sta provocando se stesso..da quando non cè più hurryno gli tocca parlare col suo super io :D |
(Sono così poco rigido nei rapporti sociali che pur di non sentirmi solo, in cambio dell'illusione di non esserlo, mi svendo anche per un sms)
(Continua la deriva personalistica ed ombelicocentrica di Tristano, stèi tiùnd!) (...come sarebbe non c'è mai stato altro?!) |
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Quando l'uomo nasce e' debole e duttile, quando muore e' forte e rigido.
Cosi' come l'albero. Mentre cresce e' tenero e flessibile e quando e' duro e secco muore. Rigidita' e forza sono compagni della morte, debolezza e flessibilita' esprimono la freschezza dell'esistenza. (cit. Stalker) |
A parole non mi sento rigido, anzi tendo a voler essere tutt'altro: elastico, comprensivo, libertario.
Poi a volte sui miei giudizi pesa una certa durezza e rigidità invece. Probabilmente dipende dal numero e dal livello dei contatti esterni, penso che chi più conosca e venga a contatto con realtà che non combaciano con la sua più possa esser in grado poi di comprenderle, mentre l'isolamento porta ad arroccarsi su di sé, ad essere un talebano in certi casi. Tanto per dirne una, io non conosco e frequento discotecari, non sono interessato a conoscerne e riguardo le discoteche mi viene da dire "vah che schifo le discoteche, le farei chiudere". Però questo è un pregiudizio che stona con la definizione di persona aperta che ho dato a me stesso, probabilmente. Ciò non significa che io debba farmi piacere per forza la discoteca per sembrare aperto (cavolo questa sarebbe una forzatura al contrario, imporsi delle cose per sembrare in un certo modo, meglio allora rimanere rigidi evitando simili tuffi carpiati), semplicemente potrei evitare di disprezzarla, anche perchè a me non viene niente in tasca né esce qualcosa dalla medesima. E non è detto che infine io sia migliore di quelli che ci vanno. |
Re: Vi considerate rigidi?
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Ci sono qualità che alcuni considerano valori che per te magari non rivestono alcun significato. C'è chi considera la fede un valore e giudica male chi non ce l'ha. Chi giudica l'obbedienza un valore e chi sta dalla parte della ribellione. I valori che possono essere ragionevolmente considerati assoluti e validi per tutti sono davvero pochi...la dignità umana, la vita, la libertà. Alcuni non ritengono assoluti nemmeno questi, reputandoli figli di una cultura non valida ovunque, ed è il cosiddetto relativismo. Il mio discorso si riferiva comunque a chi vive una vita pesantemente condizionata dalla paura del giudizio altrui, non a chiunque. Non si riferiva quindi a te. La mia tesi è che la rigidità di chi ha vissuto poco è dovuta al fatto che i suoi presunti valori non sono mai stati posti al vaglio dell'esperienza diretta, non sono mai stati messi alla prova. Da dove provengono i valori personali? Un parte sicuramente ci viene trasmessa dai genitori e dall'ambiente in cui cresciamo, ma col tempo, raggiungendo un'età matura e accumulando esperienza, questi valori di base, un po' grezzi e grossolani, vengono smussati, levigati, adattati o addirittura rigettati. Alcuni possono addirittura venire rimpiazzati da valori nuovi. Chi non mette i propri valori alla prova rimane con quelli che aveva in partenza, che sono belli pieni e netti, e proprio per via di questa nettezza molto più giudicanti e molto meno capaci di adattarsi a quella che è l'infinita casistica della realtà. Sulla carta la moralità è semplice da definire, quando devi viverla un po' meno. Capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, fare i conti coi propri valori, che spesso e volentieri si pestano i piedi a vicenda, non è facile. Cosa c'è di così aberrante nel mettere in discussioni sè stessi, e quindi i propri valori? Se sono davvero così forti, resisteranno ai nostri stessi attacchi, altrimenti significa che non erano granchè. E questo vale per tutto: per le nostre idee, per i nostri sogni...mettersi in discussione, sempre e comunque. L'unico modo per distinguere un castello vero da uno di cartapesta è prenderli entrambi a cannonate. Quote:
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Non credo che le motivazioni siano da sottovalutare in temi di valori. Senza un buon motivo per metterli alla prova, i nostri valori (quale che sia la loro origine) possiamo tranquillamente tenerceli e interpretare la cosa come meglio vogliamo. Non si tratta solo di consapevolezza e integrità, ma anche di inerzia e di ristagno.
D'altro canto, ipoteticamente, noi potremmo fare in qualsiasi momento qualunque cosa i nostri valori ci impediscano di fare. Tra i motivi per cui non dovremmo farlo ce ne sarebbero probabilmente molti che non hanno a che fare con i nostri valori in se. Primo tra tutti, credo, la paura. Non c'è bisogno di avere chissà che caos in testa per pensare cose simili. Non c'è neanche niente di negativo o pericoloso a riguardo. E per un motivo molto semplice: nel mettere in discussione la validità di un valore siamo, per una volta, dalla parte giusta di un detto che di solito ci è sempre sfavorevole, e cioè: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. |
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Perchè si è rigidi? Coerenza... |
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La coerenza in sé è utile finché non impedisce di cambiare idea e quindi di mettere in discussione sé stessi, perchè permette appunto di valutare se una persona crede davvero in ciò che dice. |
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Secondo queste definizione l'ipocrisia dentro di noi potrebbe quasi non esistere...può solo essere vista da altri. Come se nessuno potesse, da solo, essere consapevole di essere ipocrita. Molto politically correct :). Quote:
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Può avere funzione anche solo per noi stessi. Se ci rendiamo conto ad esempio di avere paura di mille cose, piuttosto che di essere diversi, migliori o più maturi...come talvolta qualcuno, specie tra i fobici, può credere. Quote:
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La coerenza può essere ritenuta un valore assoluto:in tal caso,essa deve essere applicata corretamente in qualunque ambito,in qualunque contesto ci si trovi.
Se invece si ritiene la coerenza un valore importante ma comunque relativo,nei casi concreti dovrà essere applicata tenendo conto della situazione e delle variabili,quindi sarà praticamente impossibile applicarla alla perfezione sempre e comunque,come-credo-tutti i valori e le idee della vita. :D |
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@Lice:
Aridaje, come direbbe la buonanima di HurryUp. Se ci si rifiuta di prendere una medicina, non significa che la medicina non funziona. Vuol dire solo che per qualche motivo ALTRO non la si è presa, ma non si può dare la colpa alla medicina. Quote:
Inutile continuare a ripetere "non possiamo". Non volete. Se vuoi farti una famiglia devi trovare il modo di sperimentare te stessa, semplicemente. Inutile coltivare rancore e rinchiudersi nel proprio piccolo mondo fatto di persone uguali a sé, per tenere lontane le cose che ti fanno male. Quelle cose continuano ad esistere anche se fingi il contrario. Ripeterti che non ti è possibile fare certe cose serve solo a far auto-avverare la tua profezia e a rassicurarti. A non farti soffrire tanto nell'immediato, per continuare a soffrire mediamente, protetti da una coltre di illusioni, per gli anni a venire. In questo poliedrico forum ci sono anche parecchie persone che sono come le hai descritte tu, ma che cercano in qualche modo di uscirne e stare meglio, che non hanno perso le speranze e non si difendono rifiutando ogni frase detta loro per mezzo del solito "Se non lo vivi non puoi capire e devi stare zitto". |
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Non volevo essere duro, la mia è solo la rabbia di chi vede persone perdere ogni speranza e smettere di lottare. Dal punto di vista dal quale la vedo io, per come sto ora e per quello che mi è successo da un anno a questa parte, è qualcosa che non riesco a giustificare, a meno che la causa di ciò non siano patologie fisiche come la depressione maggiore. Anche sentire persone che ripetono di continuo che certe cose non possono farle perchè non possono vincere la paura, quando è talmente evidente che vincere la paura è proprio il motivo per il quale dovrebbero provare ad entrare in un altro ordine di pensiero, mi fa innervosire. Ogni volta che qualcuno mi zittisce dicendo che non posso capire, perchè non ho mai vissuto quella data cosa, guarda caso è sempre qualcuno che ha perso ogni speranza o che ha deciso di non lottare più. Il sospetto che in realtà quella frase significhi "Non svegliarmi dalla mia illusione, lasciami in pace", è forte. Spero che tu non smetterai mai di crederci e continuerai a lottare per stare meglio ed essere felice. |
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