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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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E' una vita che vengo discriminato nei colloqui di lavoro. Basta compilare un qualsiasi test attitudinale per vedere come le caratteristiche introverse vengano messe in cattiva luce |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
ma l'introverso sarà un problema per certi ruoli mica per tutti. Questa psicologa l'ha tirato in mezzo perchè ce l'avrà con gli introversi, forse si è lasciata con il marito introverso perchè le aveva fatto le corna (e costui ha fatto bene!). Ancora si confonde introversione con insicurezza / timidezza / fobia sociale; vero che in fondo nella prima ci saranno dei limiti caratteriali alcuni causati da insicurezze, ma le possibilità di seguire i propri obiettivi, professionali e non, sono sicuramente superiori a chi è anche timido ed evitante.
In ogni caso anche gli introversi devono campare per cui se ci tirate fuori dal mondo del lavoro dovete (voi generico) darci un reddito di mancata estroversione. Comunque io ho tutta una serie di problemi che includono anche timidezza (estrema? (cit.)) ed evitamento, un'occupazione temporanea l'ho trovata ma non mi pagano! In fondo non mi trovo neanche così male e loro non si trovano male con me; dipende da chi hai attorno, dall'ambiente, dal tipo di lavoro. Queste selezionatrici (in genere sono donne, se un giorno diventerò misogino sarà essenzialmente per colpa loro) delle risorse umane spesso non sono competenti nella materia oggetto dell'attività per cui ci si candida e sono psicologhe che hanno più la passione per l'affossare gli altri che per aiutarli, puntano tutto sulla valutazione delle soft skills, spesso banalizzando i colloqui ('dimmi tre tuoi pregi e tre tuoi difetti' e stronzate del genere); hanno il mirino già pronto per sparare sul, secondo loro, inadeguato sociale. Comunque dipende anche dal fatto che le aziende private dei settori che ricorrono a queste figure sono degli ambienti 'artefatti' nella direzione dell'assoluta apparenza del funzionamento dello spirito di gruppo e del risultare efficienti, sicuri, intraprendenti, disinvolti, vincenti, senza alcun imbarazzo sociale. Oggi sono passato in un ufficio di un ente pubblico e ho notato subito una differenza della 'fauna', più naturale, rilassata, anche flemmatica magari, ma più umana; c'era pure uno che sembrava timido. Forse ci ho messo troppa 'passione' in questo discorso, è che sono anche nervoso perchè domani ho un colloquio con una potenziale rappresentante della categoria, però magari quella di domani sarà più convincente, la valuterò e vi farò sapere. Sempre e comunque: viva gli introversi, abbasso gli estroversi! ;) |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
Ma, non è sbagliata l'idea stessa di selezionare la gente?
Stiamo parlando di esseri umani, non oggetti, e del lavoro, quindi della principale fonte della loro vita. In passato, nel mondo contadino-artigianale, tale selezione non esisteva. La concentrazione pone chi la controlla nella posizione di poter "scegliere" in base a parametri che decide lui. Se ci pensate bene non è diverso dalle "selezioni" che avvenivano (e avvengono) nei campi di concentramento. |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
ovviamente il lavoro è un diritto costituzionale ma ce ne infischiamo, l'importante è che sei un estroverso e ti unisci subito al branco di capre
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Inquadrati e cestinati entro i primi 5 millisecondi di colloquio |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
Eppure, avendo lavorato un quarto di secolo al pubblico,
mi sono accorto di averlo fatto meglio dei miei colleghi estroversi. La mia timidezza veniva considerata come gentilezza e discrezione. Preciso e onesto. Ero considerato così, nel periodo migliore. Ideologia e fatti sono in contrapposizione. |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
vero quello che dici Aliquis,
quando si lavora spesso si viene apprezzati, ma i selezionatori sono di un'altra specie, superficiali, supponenti, incapaci di empatia. A volte mi viene da pensare che si voglia organizzare un bel treno e deportarci tutti in qualche campo di sterminio. |
Qualche anno fa ho fatto dodici mesi di colloqui di gruppo. Come candidato ovviamente. Alcuni sono durati 4 ore, con infinite prove e test attitudinali che trovo essere delle pagliacciate assurde. Perché queste dovrebbero capire tutto da due crocette? Non sono infallibili. Io ora non so se è per la timidezza/insicurezza o introversione che non sono stato preso, ma in ogni caso sempre a casa sono rimasto.
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
Per me un sistema che si basa sui colloqui è già fallace in partenza.
Come avete detto, le domande sono assurde; che senso ha poi stare 4 ore sotto interrogatorio come nei film polizieschi? Io ho avuto dei ragazzi di scuola che hanno lavorato con me per un mese. Li ho scelti perchè erano gentili e remissivi, avendoli osservati per anni.... come me. Lavorare nel modo giusto. Soltanto questo serve per lavorare. |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
stare sotto interrogatorio per ore e subire domande idiote e trucchetti vari tira fuori anche il peggio da ognuno di noi, alla fine non vedi l'ora di andartene e finisci per dire cavolate preso dall'ansia
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
mi sembra di aver scalato una montagna, stamattina.
Ho iniziato decentemente, a parte una gaffe, poi però a un certo punto sono andato nel panico, probabilmente per lo stress dovuto al mantenere quanto più possibile il self-control e al non fare passi falsi o lasciare la scena al disagio. Per un certo tempo sono stato soggiogato dall'ansia e credo proprio che la cosa sia stata visibile all'esterno. Da questo punto di vista temo di aver fatto una "figuraccia" mostrandomi in balia dell'ansia e chiaramente nervoso e impacciato, quasi sul limite del non-farcela, tanto che a un certo punto ero tentato dal chiedere una pausa. Non so come ma ne sono poi parzialmente uscito e la conversazione è proseguita in un modo un po' più normale, e alla fine è finita, ringraziando il cielo. Volevo anche dire che ieri ho un po' sbagliato a generalizzare sulle selezionatrici, si può essere più o meno sfortunati negli incontri, come in altri momenti della vita. Sull'esito del colloquio come al solito si attendono risposte. La cosa che mi è rimasta (già lo sapevo ma ora è ancora più chiaro) è la paura della paura stessa e della perdita di controllo a cui posso andare incontro. |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Ma è una battuta! Non mi ricordo da dove venga ma.. è tipo il "venghino signori venghino" di fantozziana memoria! |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
Viene dalla Vulvia di Corrado Guzzanti, Rieducational Channel. :ridacchiare:
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Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
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Ma viene usata per scherzo questo "sapevatelo" nel web? E' una storpiatura fatta apposta? Io non l'avevo proprio mai letta o sentita e ho cercato proprio per vedere se era una parola che non conoscevo. A questo livello comunicativo ero comunque ignorante, non avevo capito nemmeno il gioco scherzoso perché rappresenta un errore insolito. Pensavo fosse stata reiterata la cosa volontariamente com'è successo per "attimino"; alle persone piace usarlo e non gliene frega nulla che non esiste (ufficialmente per ora :mrgreen:). |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
La scoperta dell'acqua calda.
Loro, nelle loro belle posizioni, con i loro bei paroloni in inglese, sono pronti a tagliarci fuori impietosamente senza nemmeno farci passare dal via. Nell'improbabile caso in cui io riesca ad arrivare al colloquio, mi basta aprire bocca per bruciarmi quasi ogni possibilità di rimettere piede in azienda. E nell'ancora più' improbabile caso in cui io riesca a superarlo, il tempo farà cedere una delle due parti. |
Re: Introversione e colloqui di lavoro. Sapevatelo
Secondo me bisogna distinguere tra un piano, che è quello delle esigenze vere di un'azienda, e un altro piano, che è quello (patologico) dei colloqui di lavoro nelle grandi aziende al giorno d'oggi.
Il secondo ha delle distorsioni incredibili. Ci sono professionisti (nientologi delle risorse umane) che dei colloqui fanno il loro lavoro. La selezione è crudele perché c'è competizione e larga domanda. Un po' come i siti d'incontro, con la differenza che qui il selezionatore se la canta e se la suona, e si costruisce tutte le sue pippe mentali sulla selezione, perdendo di vista il merito concreto del lavoro che si andrà a fare. Ma obiettivamente un'azienda ha delle esigenze nella ricerca di personale. Può non piacerci, ma le caratteristiche psicologiche e sociali delle persone influiscono sul loro modo di lavorare e la loro efficacia. Io in certi momenti lavoro male a causa della mia timidezza, e lo capisco. Io non credo nei colloqui futuristici delle grandi aziende, ma credo nel colloquio "vecchio stile" che si fa nelle aziende medio-piccole: il titolare o un direttore, persone che conoscono l'attività quotidiana, parla con te per un quarto d'ora e si fa un'idea della persona che sei. Poi segue un secondo colloquio e poi magari uno stage. |
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