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volevo distinguere il silenzio sensoriale da quello interno. se ci sediamo comodi di fronte ad un muro bianco (in un luogo isolato), eliminiamo le frizioni della pelle, il rumore, il cambio delle immagini, l'odore e il gusto diventano monotoni e vengono scartati. questo è il silenzio che finora gli utenti hanno raccontato. rimane però il prurito sul corpo, la zanzara che ronza davanti, la voglia di alzarsi (l'insoddisfazione generale), la chiaccherata mentale,i tormentoni recitati all'infinito, le catene di pensieri che non finiscono mai (neanche di notte), che a loro volta richiamano semi "sepolti" di emozioni costruttive e distruttive, che piantano altri semi e richiamano altri pensieri, intanto l'insoddisfazione cresce e arriva la noia, che tipicamente ingenera emozioni negative, che... insomma, così senza fine. intendete questo per silenzio? :) |
ma qui non state confondendo il silenzio con l'assenza totale di input sensoriali?
nel secondo caso, non esiste tale situazione e anche quando pensi di averla creata, il tuo cervello starà lo stesso elaborando qualche dato proveniente dall'ambiente se rimaniamo nel campo del conscio, bè un posto completamente silenzioso io non l'ho ancora trovato, anche in alta montagna ci sarà sempre qualche esserino a fare rumore e quindi si ritorna abomba con l'assoluto... il silenzio non esiste |
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Non ha l'asciutta snellezza della partitura originale. A toccar qualcosa di ben fatto si rischia sempre. Sentite questa: Simon and Gartfunkel Bridge over troubled water o Mrs. Robinson byeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :wink: |
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>>"il silenzio non esiste"... IMO esiste, ma solo se non c'è nessuno.
lo stato nessuno si può indurre nonostante presenza del corpo, e ne abbiamo una vaga idea le poche volte nella vita in cui siamo stati assorbiti completamente da una qualsiasi attività, svanendo letteralmente. a quel punto, non eravamo più io e l'attività, ma solo una cosa. sono sicuro che anche tu hai già provato una cosa del genere. adesso se quell'attività è la quieta attenzione, stati di silenzio progressivi (e spaventosi), parecchio al di là di quello che ci immaginiamo possono essere indotti. ormai sono sotto i ferri delle p.e.t. e altri strumenti di imagery cerebrale da un decennio. tecnicamente, si tratta di null'altro che un minuscolo spazio tra due pensieri (di cui non facciamo più esperienza da quando siamo nati).[/i] >>"il silenzio va bene fino a quando non diventa assordante.Allora mi intrattengo volentieri con quello che c'è dentro lo specchio e parliamo del più e del meno..andiamo molto d'accordo noi due. Very Happy" io invece no :). detto tra me e me, ci troviamo noiosi. finite le cartucce. no, l'ho letto su topolino. :) comunque detto dinuovo tra me e me, tutte le cazz che sparo hanno il copiright. (di altri). |
cheddiamine, sembra quasi che tu conosca qualcosa sulle neuroscienze 8)
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Il silenzio mi ha sempre dato una sensazione di angoscia, sarà ke mi fa pensare alla triste e lunga domenica, sarà ke sono cresciuto in una metropoli piuttosto rumorosa e quindisono abituato così... mah.
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Forse c'è una correlazione fra la ricerca del silenzio e il luogo in cui si è cresciuti (città vs campagna). |
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