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Re: Consigli per programmare
Gospodin... avete escluso i database a priori. Programmare, senza salvare i dati elaborati (su database) credo che serva a pochi.
Concordo con chi ha detto che ad oggi vanno forte le app per cellulari, ma anche queste hanno necessità di condividere le informazioni tra piu' dispositivi mobili, quindi si appoggiano ad un sito web concentratore, che a sua volta serializza su database. Altri due campi che ad oggi sono richiesti, sono: 1) i bot per le applicazioni di messaggistica (WhatsApp, Telegram, ...) 2) SharePoint, sia come high-end user, che come programmatore. Qui in Italia ce ne sono pochissimi, e sono richiestissimi |
Re: Consigli per programmare
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In ordine di priorità per me vengono dopo, anche perché in ottica di lavoro al 99% sono già presenti e ti ci devi solo interfacciare Parlo sempre in una ottica di chi parte quasi da zero |
Re: Consigli per programmare
Si può fare anche "l'operaio da codice" con una pessima conoscenza della matematica?
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Re: Consigli per programmare
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Per chi si approccia al mondo della programmazione, che sia per sviluppo di siti web o meno, la cosa più importante è imparare il necessario affinché l'apprendimento possa svolgersi step by step; imparare tutto e subito, salvo eccezioni, è controproducente per l'assimilazione solidificata dei concetti, necessaria per far progredire l'interessato verso una sufficiente confidenza autonoma inerente ciò che si ha avuto interesse nel percorrere. Quote:
I concetti matematici post espressioni aritmetiche, a mio avviso, non sono indispensabili per l'applicazione e costruzione del codice. Esser bravi in logica matematica (analisi e statistica matematica ancor più) può, in linea di massima, essere utile per accelerare il processo di apprendimento - quindi l'applicazione di codice - e farti capire "prima" i ragionamenti dietro scelte di costrutti programmabili. Del resto, non è poi così raro incontrare programmatori che siano riusciti, con una conoscenza matematica mediocre, a capire regole e sintassi matematica che prima di certificarsi con il suddetto titolo non riuscivano ad afferrare sufficientemente. Quote:
Nonostante ciò, io preferisco Java anche per il fatto che è più complesso di esso. |
Re: Consigli per programmare
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I programmatori seri sono la minoranza e si fanno pagare bene, serve anche talento innato |
Re: Consigli per programmare
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Impariamo a programmare e creiamo la fobic solutions srl.
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Re: Consigli per programmare
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Beh ma serve anche la manovalanza Una casa mica la tirano su l'ingegnere e l'architetto I muratori non sono scalzacani! |
Re: Consigli per programmare
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Giusto il mese scorso ho preparato un preventivo per un MicrosoftCloud, che mi è venuto circa 24,000 euro/anno. Con quella cifra si sono portati tutto in casa e si sono creati un datacenter. Quote:
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Re: Consigli per programmare
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Re: Consigli per programmare
Impara magari con un linguaggio semplice a livello sintattico, magari non troppo potente: inizia a fare qualche macro Office con Visual basic for Applications.
Cerca di concentrarti sulla logica di programmazione, più che sulla sintassi. La sintassi potrebbe cambiare da linguaggio in linguaggio, la logica è sempre quella. Studia, studia, studia: fai delle prove, vedi se gira tutto. Quando gira, inizia a chiederti se potevi fare le stesse cose in modo diverso, con meno righe di codice. Poi ancora studia e fai altre prove. |
Re: Consigli per programmare
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uno scalzacane spaghetti code puo' conquistare la sua pagnotta. Ne conosco. |
Re: Consigli per programmare
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Le cazzate di quel soggetto ancora stanno in circolo, come siamo messi |
Re: Consigli per programmare
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teachyourselfcs lista curata di risorse per studiare e approfondire svariati argomenti fondamentali; bonus. |
Re: Consigli per programmare
Programmare è il mio mestiere e ho cominciato a farlo alle superiori oltre dieci anni fa. Quel che ti posso dire è che, una volta imparato un linguaggio, li hai imparati tutti. Questo perché sono i ragionamenti che contano, inoltre la "base" dei linguaggi è sempre quella. Ognuno ha le sue particolarità, ma quelle le studi in un paio d'ore e poi è solo questione di abitudine. Ovviamente il discorso vale per i linguaggi ad alto livello, ma dubito che ti interessi metterti a programmare in Assembly. :mrgreen:
Comunque, se vuoi fare siti web statici devi imparare almeno HTML e CSS, ma preferibilmente anche JavaScript. Il passo successivo è imparare ad usare Bootstrap e JQuery. Ma qualunque giovane informatico sa fare siti Internet e le aziende che fanno siti web hanno saturato il mercato, quindi ti direi di guardare oltre. Oltre ci sono i siti dinamici. A quanto detto prima si aggiunge altro e qui le alternative cominciano ad essere diverse, ma c'è il PHP che è sempreverde, oppure puoi rimanere sul solo JavaScript con Node.js. Ovviamente, a questo punto, bisogna conoscere i database relazionali e imparare l'SQL (ha tante implementazioni, ma la base è sempre quella). Come DBMS gratuito c'è MySQL. Però, anche qui, ti consiglio di andare oltre perché chi sa fare siti statici, spesso sa fare anche quelli dinamici. Ancora oltre, ci sono le applicazioni web, che in parole povere sono siti web dinamici all'ennesima potenza. Dopo ci sono le app ibride per dispositivi mobile, con HTML, CSS, JavaScript e magari un DBMS, tipo SQLite. Hanno performance inferiori alle app native, ma neanche tanto e hanno il vantaggio che le scrivi una volta e funzionano ovunque. Se invece vuoi fare un'app nativa, su Android c'è il Java e su iOs ci sono Swift e Objective-C, e si va sulla "programmazione classica". A questo punto, per andare sulla programmazione di applicazioni per PC, si ricade nel "classico" e i linguaggi più popolari sono Java, C, C++ e C#, in particolare il primo e l'ultimo, gli altri due sono a più basso livello. Con Java e C# puoi farci qualsiasi cosa, ma io preferisco di gran lunga il secondo con .NET e Visual Studio. Per me ha strumenti migliori e lo vedo più moderno e comodo. Comunque, per quanto ne so io, è difficile essere assunti in azienda e trovarsi a fare un programma in Java o C# "puri". Questo perché è molto più vantaggioso usare framework che usano un certo linguaggio o ne hanno un proprio, che poi ti generano il codice specifico e allo stato dell'arte per varie piattaforme. Hanno limiti e svantaggi, ma sono spesso irrilevanti perché aumentano moltissimo la produttività. Ad esempio, lato mobile, con Xamarin programmi in C# e ottieni il codice Java e Objective C per Android e iOs, mentre con Ionic ottieni app ibride. Oppure, per andare sulla programmazione di videogiochi, Unity ha il suo UnityScript che viene convertito in codice per tutte le piattaforme (oppure puoi scegliere il C# che, come puoi vedere, salta fuori sempre). Inoltre ha varie funzionalità che vanno usate per via grafica. Ma ci sono ambienti di sviluppo così anche per le applicazioni gestionali per aziende, roba del tipo che trascini un oggetto e lui ti genera tutta l'interfaccia per interagirci: un secondo di lavoro contro ore! Uno di questi è FileMaker Pro. Poi ovviamente è più difficile passare da uno di questi IDE ad un altro rispetto a cambiare linguaggio, ma sono tutti fatti per essere semplici da imparare e usare. Quindi, ricapitolando e aggiungendo qualcosa: - imparando un linguaggio di programmazione, li impari tutti; - se ti interessa imparare per lavoro, non concentrarti troppo su qualcosa di avanzato perché probabilmente in azienda finirai a lavorare con ambienti di sviluppo orientati alla produttività; - se ti interessa imparare per hobby, buttati su quello che ti piace di più e cerca tecnologie open-source; - se vuoi avere soddisfazione personale, guarda oltre ai siti web perché quelli che studiano informatica li sanno fare tutti. Ma, ovviamente, questa è solo una sintesi della la mia visione delle cose e non la verità assoluta. :bene: |
Re: Consigli per programmare
Io ho imparato a programmare alle superiori, all'università ho visto solo fuffa. Durante i primi due anni di lavoro ho perfezionato alcune conoscenze che avevo, ne ho dimenticate altre e ne ho acquisite di nuove. La maggior parte di quest'ultime sono specifiche per dove lavoro adesso, quindi se dovessi cambiare azienda dovrei ripartire dalla capacità che ho maturato di ragionare in questo ambito e dalle conoscenze di base di programmazione.
Quindi per me non è un problema di età, è solo un problema di titolo di studio. Perché una laurea in Ingegneria Informatica, anche se non ti ha insegnato altro che fuffa, verrà con molta probabilità preferita ad una conoscenza sicuramente più ampia ma formata da autodidatta. Adesso spiego perché, perlomeno per me, l'università è stata quasi inutile: su 22 esami mi pare, solo otto sono stati di informatica, di cui quattro sono stati solo un ripasso di quanto visto alle superiori, due quasi solo teorici, uno troppo specifico per essere utile e l'ultimo fatto bene, ma quanto imparato non mi è più servito e ho dimenticato tutto. Da un certo punto di vista sono stati anni sprecati, dall'altro però ho trovato lavoro grazie a questa laurea. Poi non ho potuto fare la magistrale, ma lì su 14 esami ho visto che a parte uno o due sono tutti di informatica, poi non so quanto utili o fatti bene. |
Re: Consigli per programmare
@Fodico Per la questione "si preferisce chi ha la laurea (salvo specializzazione)" non è proprio così: mettiamo che l'azienda è interessata ad assumere per un ruolo di Web Developer Java Enterprise e debba scegliere un candidato tra un neo laureato in ingegneria informatica ed un diplomato con certificazione Oracle in Java 8 e Web editing; la scelta differisce con la premessa di poc'anzi.
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Re: Consigli per programmare
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Re: Consigli per programmare
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Quindi sono dell'idea che una laurea sia utile anche se impari poco o nulla, ma dipende di che laurea si parla. Molti prendono lauree che non hanno nessun valore sul mercato, e io non comprendo né come facciano ad esistere certe facoltà, né come la gente le ritenga utili per trovare lavoro. |
Re: Consigli per programmare
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Inoltre su altri siti specializzati ho letto molti informatici lamentarsi dei bassi stipendi e delle scarse prospettive di lavoro nel loro settore..mi chiedo se queste lamentele (sempre se vere) siano dovute proprio al fatto che escono dall'università con un poter contrattuale minore, proprio perchè la loro preparazione non è all'altezza di quello che vorrebbero le aziende |
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