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Mi ricordo il fratellino che cadeva nel burrone...poi sognavo di caderci anch'io,di notte.
Quell'immagine di Anna sembra una delle foto delle fate di Cottingley. |
Re: I cartoni animati dei trentenni
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Re: I cartoni animati dei trentenni
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Mi sembrano letture un po' forzate queste che dai... E chi ti dice che non ci rido su?? Volevo solo puntualizzare che spesso si sbagliano le trame dei cartoni o dei romanzi dell'800 forzandole un po' per ricondurle allo stereotipo del romanzo di formazione per forza di cose piagniucoloso e moralista....dicevo che non necessariamente tutto è piagnucoloso, zuccheroso o retorico, tutto qui e che non necessariamente le protagoniste vengono perseguitate dai "cattivi" della situazione. Piccole donne è molto bello a mio avviso...è un'educaizone ai sentimenti, cosa che manca nei romanzi per adolescenti di oggi....su piccoli uomini e sulla fine di Jo sono d'accordo: è tutto troppo forzato e retorico...soprattutto Jo perde quella carica di simpatia da maschiaccio ribelle che aveva nei primi libri |
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Da bambina ho apprezzato moltissimo la saga della Alcott, da Piccole Donne in poi, e non credo tratti di espiazione: ogni personaggio, a parte uno di cui tutti siamo a conoscenza, ha un suo finale appropriato, a volte dolceamaro e non rose e fiori (per me Jo e Teddy sarebbero dovuti finire insieme...) (e Meg si è resa conto che la vita di coppia non è il fine, ma l'inizio dei tormenti personali).
La stessa Josephine, più che espiare cresce, almeno nell'ottica di quella società, e si realizza: forse anche più della sua bellissima, artistica sorellina Emy. Oggi (anni 2000) il cambiamento di Josephine indubbiamente sarebbe poco adatto al mondo in cui viviamo. Contestualizzando un attimo, tutto torna Su Beth non posso dir nulla: è troppo sfigata |
1) Penso che i cartoni animati giapponesi di quegli anni fossero un concentrato di eroi ed eroine sfortunate anche perché le storie – seppur spesso tratte da romanzi europei – si addicevano al clima di un paese che solo 30 anni prima aveva perso pesantemente la guerra, vivendo in prima persona la terribile esperienza della bomba atomica. Tra gli anni ’60-’80 il Giappone stava quindi cercando di riscattarsi da un passato di sofferenze allo scopo di raggiungere il benessere attraverso il sacrificio e l’abnegazione del singolo….storie come l’uomo tigre, Candy, Mimì Aiuara, Anna dai capelli rossi (spazio volutamente da storie “made in japan” a quelle tratte dai romanzi classici europei) sono appunto storie di sacrificio, dove il singolo – grazie alla sua perseveranza – raggiunge i suoi obiettivi, mettendo così in scena un aspetto molto forte interno alla società giapponese: l’etica del sacrificio.
Parlai anni fa con una giapponese e lei mi spiegò come sia la lettura di noi occidentali a vedere in Candy un cartone "triste" dal finale negativo, dato che la protagonista non corona il suo sogno d’amore con terence. Secondo l’ottica giapponese Candy è al contrario un personaggio positivo, che si riscatta dalla sua condizione di orfanella con energia e forza di volontà, raggiungendo quell’autonomia economica di cui era sprovvista. Questo aspetto per loro è importante, e cioè che Candy si sia affrancata dalla sua dipendenza iniziale dagli altri diventando infermiera. Anche Anna dai capelli rossi lo farà diventando insegnante con le sue sole forze e grazie all'impegno nello studio. 2) riguardo al fatto che questi cartoni siano improntati sull’idea del dolore come mezzo per il perfezionamento morale è vero (idea tipica dei romanzi pedagogici scritti per educare i fanciulli), però a mio avviso oggi come oggi non è poi un messaggio così invasivo per le nuove generazioni, che al contrario rifutano tutto ciò che è attinente alla sfera del dolore. Ho notato (lavorando con loro) come ci sia sempre di più nelle nuove generazioni un’anestetizzazione al dolore (per dirla con Pasolini), ed un’incapacità a riconoscerlo qualora ci si imbattesse in esso…. 3) Anche io trovo piccole donne un romanzo di formazione molto carino, pur con tutte le sue pecche di romanzo per fanciulle ottocentesco. In fondo educa le ragazze a guardare dentro se stesse a non fermarsi alle apparenze; esalta l’amicizia, l’amore, gli affetti casalinghi ma anche l’indipendenza delle donne, se pensiamo al personaggio di Jo. Non penso che Beth sia un personaggio “sfigato”; interpretiamo noi come esageratamente drammatiche certe rappresentazioni della realtà, ma, se ci pensiamo bene, a quell’epoca era normalissimo morire a 14 anni di qualche malattia….le sorelle Bronte non sono forse morte tutte entro i 35 anni??? Se vi interessa la Serrano ha scritto il libro “Dimenticare piccole donne”; è una rivisitazione dei caratteri delle 4 sorelle March (incarnati in altri 4 personaggi femminili) in epoca moderna…. 4)Il fatto che il romanzesco strappa lacrime possa essere deleterio in età adolescenziale lo rappresenta bene un libro di E. Taylor intitolato “Angel”, che tratta di una ragazza che punta a fare della sua triste vita un romanzo di appendice, tanto da immaginare per sé non solo un amore struggente o una vita che sia da romanzo, bensì anche una morte che sia degna di questo…..nel 2007 ho visto anche il film uscito al cinema e distribuito in pochissime sale… a me piacque molto. |
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Mi metto pure io fra i trentenni,non manca molto.
Di quei cartoni (per i quali mi alzavo alle 6 del mattino e mi sorbivo mezz'ora di palinsesto Fininvest,quando ancora non c'era la programmazione continua 24 ore su 24;belli comunque,con quei colori pastello,molto anni '80;forse è anche grazie a loro che ho imparato a leggere così presto) mi ricordo soprattutto i lati sentimentali e buonisti,la bellezza (o meno) delle donne protagoniste (mi piacevano Sarah,Anna,Mila,Annette e l'amica di Memole;Heidi e Mimì mi erano indifferenti;non mi piacevano Georgie,Candy e Lady Oscar;aborrivo esteticamente la Stella della Senna),l'atmosfera rarefatta dei Popples,l'umorismo dei Puffi e di Ghillighan (un nome il cui suono mi piace moltissimo ancora oggi),le varie sigle,i buffi capelli di Mirko (mi chiedevo come mai gli permettessero di andare in giro,tanto più nella versione "in carne e ossa")...gli aspetti di "crudeltà" a cui avete accennato non li percepivo neppure,almeno fino ai 12 anni circa,quando ho cominciato a guardare "Ken il guerriero",neppure quando erano palesi come il fratellino di Annette caduto nel burrone o le catene ai polsi di Mimì,grondanti sangue,o il suo barbuto allenatore che la bastonava...come non percepivo la formazione dei protagonisti,per me i cartoni erano canovacci su cui tessere i miei sogni a occhi aperti. |
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Bellissimo (e triste :cry: ) anche il fumetto originale. |
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Ad essere sincera mi hanno influenzato negativamente i cartoni ambientati nell'800 e anche i romanzi di quell'epoca per un aspetto del mio carattere:come vedi assolutizzo tutto, me la prendo sempre perchè ho sviluppato il lato più melodrammatico di me stessa rispetto a quello ironico; poi mi sento sempre molto partecipe e difendo a spada tratta ciò che ha costituito parte del mio bagaglio di memorie! Nonostante la mia vena "crepuscolare", demodè e alquanto romantica (che forse mi fa più male che bene), devo dire che grazie a quel tipo di cartone e di romanzo ho imparato ad amare la lettura, a provare gusto per gli intrecci romanzeschi, ad assaporare storie lontane e ad incomcinicare a conoscere la dimensione introspettiva di me stessa.... Ovviamente - oggi come oggi - seppur legata a quelll'immaginario preadolescenziale di matrice '800esca, coltivo sempre con piacere il mio lato alla "piccole donne" et similia, ma sono partecipe a questa stessa mia passione attivando dentro me stessa una "sospensione volontaria di incredulità", ovvero aderisco sentimentalmente a questi cartoni o romanzi, ma ho e posseggo un sano distacco critico e intellettuale, sennò sarei un po' scema se non lo facessi.... Ero molto presa dal discorso perchè appunto opere come "anna dai capelli rossi" e "piccole donne" fanno parte del mio bagaglio culturale e di vita, e in un certo senso mi hanno formato intimamente, ma non credo che gli altri 30enni si siano fatti chissà quanto influenzare da queste opere e questi cartoni dal taglio "pedagogico" e sentimentale....sono io che sono emotivamente legata a questi ricordi. |
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Io analizzo le cose perchè mi piace analizzare tutto (anche dei semplici cartoni), lo faccio anche da sola, non a caso ho sempre scritto per me stessa..... |
Sarò un pò off topic ma...voglio esprimere il mio parere, di parte e che sarà attaccato da tutti contemporeneamente lo so già 8)
I meglio cartoni sono quelli degli anni '90! volete mettere batman, X-men, ghostbuster, tartarughe ninja, il mistero della pietra azzurra, d'artagnan, ecc. con i depressivi e angoscianti remi heidi, candy candy &C. Gli anni 2000, al contrario, sono la schizofrenia più pura...pokemon in primis 8) PS: e i power ranger dove li mettiamo, già c'erano anche loro! :D |
Aaaaaahhhh....mi avete fatto venir nostalgia e comunque Candy è MITICA e non tanti anni fa(ecchemmeimporta)non avevate visto che in edicola vendevano l'episodio finale nonandato in tv?Beh!Io me l'ho comprato e si deduce che ritornerà con Terry...Comunque lo guardavo anche su Antenne 2 e le sigle erano molto più belle e con la musica originale francese,ve le metto.Se qualcuno vuole gliele traduco pure....
INIZIO |
oioi che ridere...
uno dei miei modelli è stata lei: |
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Forse è uno di quei cartoni che rivaluti molto crescendo....io lo adoravo e tuttora l'adoro. Georgie inquietava pure me....soprattutto il fumetto, simil-porno... |
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