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Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Il complottista invece cerca conferme alla sua teoria, e le trova sempre. Se pubblica la sua teoria è solo per trovare altre conferme, e chi invece la falsifica viene considerato membro del complotto. Il "maggior relativismo" di cui tu parli promuove un approccio critico ma aperto. L'autoritarismo invece può condurre a due risultati: o la fede cieca o la sfiducia globale e la ricerca di autorità alternative; entrambi approcci chiusi. Quote:
Ad esempio ci sono stati casi di persone (o parenti di) affette da malattie incomprese e/o ritenute incurabili, dove la forte motivazione li ha condotti a produrre ricerche individuali che hanno poi avuto validazione dal mondo scientifico (es: olio di lorenzo). Comunque stiamo andando OT. |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Quel che voglio dire è che si fa presto a dire "ahh i giovani d'oggi". Quando ero giovane io odiavo gli adulti che lo facevano. Ma chissà perché la maggior parte dei miei coetanei, che all'epoca concordavano con me, ora fanno la medesima cosa. E se si va indietro nel tempo ci si ritrova mutatis mutandis con le stesse identiche dinamiche. Prima era il walkman. Prima ancora il rock&roll e i vinili. La tv, la radio. I romanzi proibiti. Il jazz. Forse che prima di interrogarci del declino della nostra gioventù sarebbe il caso di interrogarsi su che esempio stiano dando gli adulti? Perché prima o poi si esce dalla scuola, non c'è più il prof che controlla. E allora cosa succederà, con questi giovani che hanno imparato a non usare il cellulare in momenti inopportuni solo perché sotto lo schiaffo di un'autorità indiscutibile? Dai. Come se non aveste mai visto dei "grandi" che passavano serate con gli amici appiccicati tutto il tempo allo schermo di uno smartphone.... |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Chi pensa che i vaccini son giusti, cerca conferme di questo e le trova sempre e chi invece la falsica viene considerato solo un complottista, paranoico mezzo fuori di testa, ignorante che non capisce le giuste proporzioni e nozioni basilari di logica o e' in cattiva fede. Quote:
Lo stesso se sono l'azienda di cellulari (cellulari, cosi' rimaniamo in tema) che finanzia una ricerca se i cellulari fan bene, nulla o male per me fondamentale e' sicuramente l'amore per la verita', mica i miei sporchi interessi. |
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1) Mi metto a studiare medicina; 2) CREDO a Burioni (che mi sta sulle palle); 3) CREDO ai coniugi Montanari; 4) Rimango scettico. Ovvio che l'opzione più rispettosa nei confronti della scienza sarebbe la prima, ma, come ho detto prima, non si può sempre sapere tutto. Dunque prima o poi arriverà la questione (se non quella vaccini, quella che analizza i vantaggi dell'uscita dell'Italia dall'euro, ad esempio) che ci costringerà ad optare per la quarta opzione; ma ciò è ovviamente problematico. PS: chiedo scusa all'autore della discussione per l'OT, ma non sono riuscito a resistere, questo tema è troppo stimolante. |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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La differenza sta nel fatto che la seconda va costruita, e può anche esser facilmente persa. La prima invece è un atto totalmente irrazionale, trascende la logica. In altre parole la fiducia è un'euristica che ci permette di valutare la probabilità di veridicità di una data cosa. Per superare l'empasse sui vaccini che mi hai esemplificato: 1) è stato dimostrato che i vaccini prevengono l'insorgere di malattie infettive; 2) è stato dimostrato che le tesi sulla tossicità dei vaccini e sulla loro correlazione con l'autismo è infondata (in alcuni casi, come il più celebre caso wakefield, si tratta di manipolazione dolosa dei dati, per fini meramente speculativi.) 3) è abbastanza ovvio smontare la teoria della cospirazione di bigpharma, visto che senza vaccini ci sarebbero più malati e quindi maggiori spese mediche. 4) c'è stato un preoccupante aumento delle malattie esantematiche in italia, che è stato correlato al calo delle coperture vaccinali. Ora si tratta di decidere non tanto se stia più simpatico Burioni o i Montanari. Ma di prendere il rasoio di occam e decidere se ha più senso: Un complotto ordito da decine se non centinaia di migliaia di persone (solo in italia, in tutto il mondo milioni) per speculare sulla salute dei bambini, contrastato da eroici individui che hanno scoperto l'imbroglio collettivo nonostante la collusione di importanti istituzioni come il ministero della salute e l'OMS; Una decisione drastica per correggere la rotta verso un pericoloso calo di copertura vaccinale e relativo aumento di malattie connesse, contrastata per fini squisitamente politici ed economici da individui che speculano sulle paure altrui. Lascio a te le conclusioni; ma capisco come mai alcune tesi siano suggestive. La psicopatia di alcuni individui e il relativo clamore mediatico fa tanto paura da far creder possibile che esista un clan di psicopatici che pur di guadagnar soldi son disposti a usare e abusare della salute dei bambini. Capisco da dove nascano certe suggestioni; ma se la razza umana fosse infestata da una mole così importante di pazzi criminali, non credi che ci saremmo estinti da mo'? Quote:
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
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PS: ULTIMA RISPOSTA OT (promesso). |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Ma nessuno sta demonizzando lo strumento, il tuo concetto di buona scuola mi sta benissimo, quello che trovo irritante è che sembra una presa in giro quella del ministro, perché la sua missione dovrebbe essere quella di riparare le fondamenta, solo dopo costruirci sopra |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
Io invece trovo dannoso sia la perdita dell'uso della scrittura, sia del gusto della lettura , sia del contatto con la lingua italiana, queste sono le basi
Il risultato è un popolo adulto acritico, ignorante, isterico, umorale , incapace di pensieri articolati e riflessioni , sempre pronto a seguire slogan e personaggi alla grillo che ti distolgono dal fastidio di pensare, perché sono li a farlo per te e servirti le conclusioni Siamo un popolo che non legge, e un popolo che non legge porta ai risultati che vediamo ogi giorno, dalla politica corrotta alla mancanza di senso civico Se mancano queste basi puoi mettere tutti gli orpelli che vuoi, non farai altro che peggiorare la situazione |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
Abbiamo adolescenti che faticano a mettere in parole una frase corretta, articolo sostantivo verbo. . e pensano che sia importante far loro pratica di andare a trovare le informazioni su wikipedia ?
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
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"Riparare le fondamenta" sarebbe bello, in ogni ambito. Onore a chi ce la fa. Ma non si può considerare offensivo l'occuparsi del miglioramento in senso evolutivo anziché innovativo. I mezzi son quel che sono: chi potrebbe fare di meglio, tenuto conto dei numeri attuali in parlamento, delle diverse sensibilità, dei limiti di budget, ecc? La domanda da porsi è: questo provvedimento, all'atto pratico, può esser utile o no? La risposta che ho dato io è affermativa (con riserva sull'implementazione), e le argomentazioni penso di averle esposte esaustivamente. |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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E non e' solo questione di miglior diagnosi, anche il tasso di suicidio e' piu' alto. Il cellulare potrebbe avere il suo ruolo in cio' o comunque bisogna interrogarsi sulla loro vita e abitudini visto che non pare se la passino in generale cosi' bene. Poi be' io fortunatamente con la scuola ho finito. non ho figli o parenti piccoli quindi me ne frega relativamente (al di la' delle ripercussioni sulla societa' che mi becco anch'io). Quote:
Per fare una ricerca un giorno si puo' andare in aula computer, perché francamente e' molto dispersivo cercare notizie, te lo dico io che non usavamo ste cose multimediali, ma la scuola si vantava di farci usare il metodo sperimentale- induttivo invece che deduttivo insomma cercare le notizie da libri vari o ragionandoci noi (morale, ho imparato pochissimo nei tre anni li' , lacune vergognose, va bene che per motivi logistici poi ho cambiato scuola) E poi c.zo che ci va per saper che una ricerca , informazione si puo' considerarla valida se sotto c'e' una biografia che insomma se ne prende la responsabilita'? meglio se si tratta di libri scientifici e peer-reviewed? cioe' ok te lo devono dire, ma finisce li', io l'ho imparato senza aver mai usato il cellulare a scuola (ah, no, gia' io son complottista, i risultati su di me non son stati ottimali.. ma le cose le so anch' io, per fare una tesi non userei il sito tuttocomplotti.it , non voglio mica imbarazzamenti e rischiare che non sia accettata...poi per conoscenza mia posso anche credere al mio amico di cui mi fido ciecamente che mi dice che suo padre gli ha confessato prima di morire che ha lavorato per gl alieni (non e' questo il caso)... a dire il vero ora che faccio la tesi ho il problema opposto, devo tener nascosta la montagna del complotto, io lo vedo l'elefante nella stanza e mi ci imbatto senza volerlo, invece devo far finta che non ci sia e portar l'attenzione lontano da esso, credo abbia contribuito al mio blocco su questa cosa) |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
Io sono favorevole, così, pensandoci in modo immediato e superficiale. Sarebbe come legalizzare la cannabis, intanto chi la vuole usare la trova lo stesso. La chiave sta nel regolamentare la cosa, come fai a controllare il tutto? Magari ne autorizzi l'uso solo in determinati momenti , magari per studiare più a fondo dato argomento.
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
per i bambini elettrosensibili ( link 1 , , link 2 , link 3 ) sara' una gioia dopo il wifi e le lavagne multimediali anche dover digitare sui cellulari perche' lo dice il maestro (che poi i cellulari fan male a tutti, lo stesso articolo del topic starter parla di possibili ripercussioni per la salute e i bambini e ragazzini hanno anche il cranio che assorbe piu' radiazioni)
ah, gia', ma l'elettrosensibilita' (di cui io soffro, pare riguardi l' 1-3% della popolazione) non esiste, e' psicosomatico, suggestione e effetto nocebo ("quindi niente storie assurde, e fai anche tu la ricerca sul cellulare") ammetto che questo a cui raramente si pensa condiziona molto la mia opinione sul tema che altrimenti sarebbe piu' aperta |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Personalmente, data la mia esperienza scolastica, non credo siano i mezzi ( che siano libri, computer o telefoni ) a fare la differenza, quanto un buon docente, in grado di far comprendere ai ragazzi quanto abbiano ancora bisogno di formarsi e crescere: un modello di istruzione troppo interattivo ed indipendente da una figura adulta di riferimento credo invece sia proprio di incentivo alle tendenze "gentiste" ( "perché ascoltare qualcun altro? Cerco da solo, mi faccio le mie idee, trovo opinioni che le confortino, mi dò ragione da solo" ). |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Davvero il divieto totale vi sembra la strategia opportuna d'uso per questi strumenti? Quando lavoravo, durante le riunioni, l'utilizzo del cellulare (per cazzeggio, per svolgere attività lavorative anziché concentrarsi sulla riunione, o per fini legati alla riunione stessa) era diffuso. Secondo me il problema della critica è che contrappone al divieto la deregolamentazione totale, mentre quel che vado dicendo io è che ci vuole una regolamentazione che sia più elastica e che tenga conto del potenziale di questi strumenti. Quote:
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Re: Cellulari in classe: autorizzati
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L'uso lo regolamenti facendolo lasciare sulla cattedra all'ingresso in aula, e restituendolo all'uscita, come fanno gia in alcune scuole |
Re: Cellulari in classe: autorizzati
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Vedevo che come finiva la lezione all'universita' (che guardicchiavano anche durante comunque) tutti si buttavano sul cellulare, lo stesso piuomeno accade quando vedi uscire dagli uffici, tutti attaccati al cellulare... In effetti mi ricordo che anch'io quando avevo iniziato a lavorare ed ero in un posto sperduto e partivo la mattina presto e tornavo la sera tardi e coi colleghi non e' che mi sentissi chissà quanto a mio agio sognavo un internet point nelle vicinanze per la pausa pranzo (all'epoca non c' erano smartphone e tablet), ero fin andata a chiedere la password per il wifi nel parco per poter connettermi un minimo e dire che problemi di elettrosensibilita' li avevo gia' avuti, anche se all'epoca poi attenuatisi, va bene che non funzionava... Ci si puo' chiedere anche se questo bisogno di estraniarsi, scappare, anche solo per poco, ma insomma essere meno coinvolti in quel che si vive, sempre un po' altrove con la mente (dico anzitutto psicologicamente , non necessriamente intelletualmente) non sia una cosa negativa... e creata in parte dalla stessa abitudine a fare cosi'...ma e' un discorso probabilmente troppo filosofico che non ha a che fare con la questione concreta qui discussa. Pero' leggevo che internet e il telefonare rende meno presenti nello spazio-tempo (mindfulness), un po' dissociati dalla realta' presente che si vive, ed in effetti e' vero , uno e' a scuola, o al lavoro o con gli amici ed e' come se una parte di se' fosse invece sempre sul forum, su facebook e quant'altro. Mi ricordo un topic in cui qualcuno diceva che faceva passeggiate con la musica, ma voleva adesso provare applicazioni di realta' aumentata e simulazioni... ma guardare la realta' in faccia fa cosi' schifo? (qualcosa ancora si salva, il sole, i fiori ecc. per non parlare magari di andarci con un amico... ma anche vedere chesso' il cantiere fermo da tempo, o l'atteggiamento della vecchietta col nipote ecc. danno elementi sulla realta' , se no ha ragione TheCopacabana che siamo un popolo, anzi un pianeta di alienati a cui posson fare qualunque cosa, basta che non la dicano in tv o nei siti che i più guardano, tanto il mondo vero chi lo vede più ) Secondo me col cellulare a scuola si ribadisce che questo e' un' appendice praticamente inseparabile dalla persona, per cui anche al di la' di considerazioni di salute, sarebbe come nell' esempio di Marco Russo del rock and roll se capendo di non poterlo contrastare lo mettessero allora di sottofondo alle lezioni e ci facessero una ricca serie di lezioni snodate lungo tutto il percorso scolastico sulla musica in educazione musicale, sui testi chesso' in lezione di inglese, sui riferimenti magari in lezione di letteratura ecc. |
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