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Re: Ti voglio bene Luigi
Non aver ucciso nessun innocente è già un motivo per volersi bene.
Idem aver cercato di non ferire persone fobiche e/o sensibili. Queste cose, anche nella depressione, le possiamo percepire. |
Re: Ti voglio bene Luigi
Mi sa però che se non riesci a convincere anche qualcun altro questo sistema non funziona tanto.
Ma poi anche se uno avesse solo qualità negative, ma perché mai non dovrebbe volersi bene? :interrogativo: Fosse solo per me, andrei benissimo così... Fosse solo per me. Siccome il come sono o non sono poi intacca per intero il tipo di esistenza che posso o non posso condurre vengono a crearsi una serie di problemi più o meno gravi. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Perché sono convinta che se prima o poi si riesce a governare una mente sofferente, automaticamente si comincia a pensare anche al mondo esterno. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Guarda che il fatto che tu te ne sia accorta, è una cosa positiva. Ci sono diverse persone che non sanno neanche perchè non fanno determinate cose. Si limitano a dire "Ma non rompetemi i c....." Prima o poi troverai qualcuno che ti capirà, soprattutto se, fidandoti di quel qualcuno, ti verrà spontaneo parlare di te e delle tue paure. Insomma, abbiamo paura, anzi abbiamo paura di avere paura, è questo il problema. Sono con te....Non sentirti in colpa e pensa che ci sono i "furbi" della situazione che fanno determinate azioni, buttandosi avanti, proprio perchè poi non si abbia niente a che ridire sul loro comportamento. Almeno tu sei vera. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Forse non sarà positivo, ma la sensibilità di alcune persone arriva ad accorgersi di chi ha intorno e delle sue necessità. Il problema è non avere bene in mente chi siamo e cosa vogliamo fare. Madre Teresa di Calcutta ha annullato la sua vita per servire gli altri ma è proprio questo che voleva fare e credo che nessuno le abbia dato mai della fallita. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
pensavo ad un coming out :D
io mi sa che ho il problema opposto, devo imparare a capire che non sono il fenomeno che può permettersi di guardare tutti dall'alto in basso |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
Io mi voglio molto bene, con tutta la sensibilità e la fragilità che mi caratterizzano, ma ciò non toglie che non vado bene agli altri e che a me non va bene nessuno. Volersi bene non aiuta poi molto. Cioè, io posso anche ritenermi buona e brava, con tanti pregi e qualità, ma se in tutti questi anni nessuno mi ha mai voluto bene, cambia poco se mi voglio bene o meno.
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Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
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Re: Ti voglio bene Luigi
Chiedo scusa ma è possibile cambiare titolo ad una discussione?
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Ogni tanto cerco anche io di spronarmi un po' a voce alta con qualche esortazione di questo tipo.
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Re: Ti voglio bene Luigi
Ma in fondo anche il riflesso di retrazione è un volersi bene...
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Re: Ti voglio bene Luigi
È così difficile guardarsi "da fuori".
Cosa significa volersi bene sennò? Significa farsi il letto. Significa prepararsi del cibo sano. Significa andare a farsi le lastre alla schiena, nonostante l'impegnativa sia stata presa 6 mesi fa. Io ci provo a volermi bene, ma non ci riesco molto. Perché per lo più non mi sento. Sento gli altri, quello sì. Forse è per questo che sono così vulnerabile all'attenzione altrui. Per dire, la notte scorsa ho fatto uno dei sogni più belli e significativi della mia vita. Mi ero visto con un'amica, e ho conosciuto il padre, imprenditore di successo. Parlando del più e del meno tira fuori una sua questione lavorativa, e io butto lì una soluzione, organizzare una festa. Lui si esalta, e mi incarica di occuparmene. Io, che manco so organizzarmi per andare in orario dal dentista. Ma da quel momento lo sguardo dell'amica cambia radicalmente, e inizia a guardarmi come se fossi una specie di dio greco; così decido di accettare l'incarico. Inizia a flirtare con me pesantemente, e mostrandomi desiderio sincero mi incoraggia a non farmi bloccare dalla paura del suo rifiuto. E così mi scopro innamorato, perso in un trasporto. Poi il risveglio è stato traumatico. Perché nella maggior parte dei casi siamo noi che dobbiamo incoraggiarci da soli. Dirci "sei bravo, ce la puoi fare". Prenderci cura di noi. Trattarci bene, senza viziarci ma senza neanche severirà eccessiva e immotivata. Magari se ne fossi capace potrei davvero innamorarmi di me stesso. E trattarmi coi guanti come meriterei. Invece boh. Non posso neanche dire di odiarmi. La verità è che mi sono indifferente. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Per me si usano delle espressioni in modo estremamente improprio. |
Re: Ti voglio bene Luigi
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Mi è venuto in mente che spesso viene ritenuto assolutamente normale che un maschio non aiuti la zia a sparecchiare mentre non è normale se una femmina non aiuta. Insomma, non è giusto: mi ricordo che fin da piccola venivo sgridata perché mi rifiutavo per principio di apparecchiare quando erano presenti uomini... solo che non ero capace di capire e spiegare bene le mie motivazioni perché ero molto piccola. Anche da adolescente apparecchiavo la tavola soltanto se erano presenti solo donne o uomini di un certo tipo. Alla fine sto pensando che era un modo di "volermi bene", di non subire un'ingiustizia. |
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