![]() |
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
|
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
|
ahahah ma vi immaginate tino ke va alla grassona e fà " ti vuoi mettere con me?"
ahahahahaha |
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
|
Re: e provarci con quelle brutte?
...
|
Quote:
|
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
|
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
"con uno brutto Non ci riuscirei davvero nemmeno a dirgli due parole" Maya anche te xò stai dicendo una cattiveria..... |
Brutte o belle non mi frega. se mi colpiscono.
:wink: Ma io non colpisco loro. :P |
Re: e provarci con quelle brutte?
...
|
Quote:
Quote:
|
TINOO,PROVACI E BASTA
e nn postare più niente finkè nn ci hai provato con almeno 2 :wink: |
Quote:
sinceramente mi aspetterei ben altro da chi frequenta questo forum Poi ovviamente non convido per nulla l'idea che sta dietro al messaggio di Tino , quasi che le ragazze meno belle siano per questo tenute a starci col primo che capita o non abbiano una loro dignità, come non credo poi che esistano ragazze "brutte" in se sia perchè la bellezza è molto soggettiva sia perchè penso che ogni essere umano abbia delle qualità ( anche se magari lui per primo non sa di averle o non riesce a esternarle) ; ma questo è un altro punto |
Re: e provarci con quelle brutte?
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
Discorso classico del sociofobico ipocrita e vittimista:"Ah,le donne sono stronze e superficiali,giudicano solo dall'aspetto fisico!Purtroppo le persone sensibili e intelligenti(=come me) non vengono considerate!",per poi dire cose come "L'altro giorno una c'ha provato con me,ma era un cesso e l'ho mandata affanculo" o "Quella a cui piaccio è la più racchia del gruppo,che sfiga,a me invece piace la più carina che però non mi caga (la stronza insensibilona!)" In realtà la preferenza estetica non è da condannare (è normale e umano che ci si senta spinti verso la persona che si ritiene più attraente fisicamente,soprattutto se non si ha a disposizione nessun altro criterio per giudicare),ciò che forma questo atteggiamento patetico è piuttosto un complesso di tipo sociale,ovvero:<sono sempre stato considerato/mi considero sfigato :arrow: se mi interessasse una persona brutta,la gente penserebbe/i fantasmi del passato mi indurrebbero a pensare che io sono davvero uno sfigato che si accontenta perchè non riesce ad avere di meglio :arrow: allora cerco solo quelle che rientrano in un certo target estetico o meglio ancora le strafighe perchè così posso aspirare a quell'elite sociale di vincenti dalla quale sono sempre stato escluso>". La cosa ancora più triste è che la persona in questione molto probabilmente non riuscirà a coronare il suo sogno (per fisicità,personalità,mancanza di denaro,insicurezza ecc),ma,ormai impossibilitato a rinunciare ai sogni di gloria che lo vedono accanto a una bellissima donna mentre i compagni di scuola che lo sfottevano lo guardano invidiosi e rispettosi e al conseguenze schema mentale,finirà per sposare-per paura di finire da solo e dunque nel suo cervello ancora più sfigato-una tizia qualunque che probabilmente ha i suoi stessi complessi:si odieranno e si disprezzeranno,e metteranno al mondo dei figli sui quali riverseranno i loro sogni infranti e il loro rancore,ai quali insegneranno che il mondo è dei furbi e che nella vita per essere vincenti bisogna puntare al top e calpestare tutti,i figli impareranno bene la lezione diventando vuoti,cinici e privi di scrupoli,e faranno altri figli ai quali impartiranno lo stesso insegnamento,lasceranno i genitori a marcire soli in un ospizio e così via.Amen. |
Quote:
|
Quote:
personalmente mi sento un verme a provarci con una senza provare niente per lei (sono un caso disperato) |
Jane Eyre
«E quando gli amici stanno per separarsi, cercano di impiegare il poco tempo che rimane loro stando più vicini. Venite! Parleremo tranquillamente per una mezz'ora di questo viaggio e di questa partenza, mentre le stelle cominciano a splendere in cielo: ecco l'ippocastano: ecco il sedile alle sue vecchie radici. Venite, sediamoci qui in pace, stasera, sebbene si sia destinati a non sederci più qui insieme». Sedette e mi fece sedere. «L'Irlanda è lontana, Janet, e mi dispiace di esporre la mia piccola amica a un viaggio così faticoso: ma se non ho di meglio, come evitarlo? Non credete, Jane, di avere delle affinità con me?». Non potevo arrischiarmi a rispondere, in quel momento: mi si era fermato il cuore. «Perché», proseguì, «a volte ho una strana sensazione nei vostri riguardi... specialmente quando mi siete vicina come adesso: è come se avessi un laccio in qualche parte del mio petto, vicino al cuore, annodato stretto e in modo indistricabile a un laccio eguale situato nella parte corrispondente della vostra piccola persona. E se quel tempestoso Canale e circa duecento miglia di terra si frapporranno fra di noi, temo che questo legame che ci unisce si spezzerà; e ho l'intima convinzione che comincerò a sanguinare qui dentro. Quanto a voi... mi dimenticherete». «Questo mai, signore: voi sapete...». Impossibile continuare. «Jane, udite questo usignolo che canta nel bosco? Ascoltate!». Nell'ascoltare ero scossa da singhiozzi convulsi; perché non riuscivo più a reprimere quel che provavo; costretta ad arrendermi, ero scossa da capo a piedi da una profonda angoscia. Quando parlai fu solo per esprimere il desiderio violento di non esser mai nata o almeno di non essere mai giunta a Thornfield. «Perché vi dispiace lasciarlo?». «Vi dico che devo andare!», ribattei, spinta ormai dalla passione. «Pensate che possa restare senza essere più nulla per voi? Credete che sia un automa?... una macchina senza sentimenti? che possa sopportare di sentirmi strappare dalle labbra il mio boccone di pane e gettar via dal bicchiere la goccia d'acqua che mi dà vita? Credete che perché sono povera, brutta, oscura, semplice e piccola, non abbia un'anima e un cuore? Vi sbagliate!... Ho un'anima come voi... e un cuore come il vostro! E se Dio mi avesse concesso una qualche bellezza e molta ricchezza, vi avrei reso penoso il separarvi da me come lo è per me il separarmi da voi. Io non parlo adesso secondo gli usi e le convenzioni, e neppure come un essere fatto di carne... è la mia anima che si rivolge alla vostra anima: proprio come se entrambe fossero al di là della tomba e ci trovassimo ai piedi di Dio, eguali... come siamo!». «Come siamo!», ripeté il signor Rochester... «così», aggiunse chiudendomi fra le braccia, stringendomi al petto e premendo le sue labbra sulle mie: «così, Jane!». Jane Eyre Domande di comprensione del testo: 1) Secondo te, nella frase sottolineata del testo, che cosa ti sembra che voglia rivendicare Jane per se stessa? 2) A tuo parere, anche una persona di umili origini e fisicamente insignificante come Jane Eyre può aspirare alla dignità umana e al rispetto e all'amore come qualsiasi altra donna, nonostante la sua estrazione sociale e l'aspetto poco avvenente? Avete 30 minuti di tempo per rispondere ai due quesiti. Le risposte non devono superare le 10-15 righe. E' gradito anche un commento libero da parte dello studente. (4 punti a risposta più 2 punti per il commento libero; 4 +4 +2 = 10) Scusate, deformazione professionale..... |
Considera il che io userei il termine "brutte" esattamente nel momento successivo che si conosce una ragazza, con la quale si sta, L'uomo la rivede , ci ripensa, e poi si domanda "perchè" Spesso è un classico sapete, ma sono cose che si sentono in giro, io sono di ben altri valori , anche se credo che per l'uomo iniziare, continuare, o finire una storia, bè credo che per loro sia diverso...
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 00:31. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.