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Re: L'introverso non ce la fa
Per cortesia, non confondiamo l'introversione con la fobia sociale e l'evitamento, che son disturbi invalidanti.
Un introverso non uscirà tutte le sere e non avrà 8 milioni di amici, cosa che non vedo come un problema, riuscirà comunque a rapportarsi, a lavorare e magari preferirà la compagnia di poche persone alla folla. E va benissimo così. Come non è detto che tutto ciò che non sia fobico sia invece estro. Qui sembrano esistere solo queste due categorie che racchiudono di tutto e di più. E la cosa suona alquanto stonata. |
Re: L'introverso non ce la fa
Brava stregatta, magari il problema fosse l'introversione
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Re: L'introverso non ce la fa
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Mi riferisco alla specifica caratteristica di perdere energie e di stressarsi, che forse allora non riguarda tutti gli introversi ma viene denominata come una caratteristica dell'introversione
Se poi invece è dovuta ad altro, allora non saprei a cosa ma è l'unica classificazione che fin'ora ho incontrato Per chi la vive immagino si capisca immediatamente cosa s'intende Stare con gli altri potrà essere stimolante, divertente, può darci forza e farci felici ma se quella componente di drain down si accompagna a queste cose è come un fiume sotterraneo che scorre erodendo senza quasi che manco te ne accorgi fino a che non crolli. E questo quando si tratta di cose piacevoli o piacevoli in parte, per le cose brutte l'effetto è molto più immediato :D |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Io vedo la differenza tra prima e ora, sulla mia pelle. Prima per un sabato sera fuori, avevo bisogno di totale silenzio e solitudine per le energie esaurite, che poteva durare giorni, settimane, in cui avevo bisogno di decompressione, manco rispondevo al telefono e il solo squillo mi metteva un'ansia assurda, come se mi sentissi circondata. Se uscivo tutti i sabati (in periodi in cui stavo un pochino meglio), dopo 2 mesi sparivo letteralmente, lo spazio non mi bastava più, allontanavo tutti e mi chiudevo in casa per molti mesi. Adesso, se esco una sera, magari il giorno dopo voglio starmene per i fatti miei, ma non mi sento più oppressa dal mondo, mi ricarico in tempi molto più brevi, mi rilasso, basta una notte a volte, o una giornata e poi posso tranquillamente tornare a stare tranquilla, far commissioni e quant'altro. In ogni caso, i miei amici più di 1 (2 massimo) volte a settimana non voglio vederli, perchè non sento tutto sto bisogno di socialità, ma per come ero prima, ho fatto enormi passi avanti. Uscire da un disturbo evitante, non vuol dire diventare estroversoni, vuol dire restare comunque di indole introversa, ma senza tutto quel malessere e senso di oppressione che si aveva prima. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
Secondo me l'introverso è più soggetto , ha maggiori possibilità di sviluppare blocchi e difficoltà in ambito sociale, rispetto agli estro...non è detto che succeda, ha solo un "rischio " maggiore...alla fine si diventa una massa ingarbugliata nella quale si mischiano introversione, timidezza, evitanza , ansia sociale ecc ecc
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Re: L'introverso non ce la fa
Conoscendo ormai da tempo le situazioni che mi sfiancano, mi comporto di conseguenza e non forzo più le cose. Per esempio ormai rifiuto sempre inviti che prevedono trascorrere giornate intere con un gruppo, uscite che so tireranno per le lunghe, inviti a pranzo/cena da persone con cui non mi trovo a mio agio etc etc.
Coltivo le mie amicizie strette senza problemi non esagerando con le frequentazioni. Per il lavoro ovviamente è più difficile; lì la "strategia" che uso è tenermi indaffarata il più possibile per evitare le chiacchiere futili. Insomma espedienti ed evitamento, che mi permettono però di stare tranquilla. In questo senso ho sviluppato un po' di sano menefreghismo e sfacciataggine (non trovo scuse quando declino inviti, dico apertamente che non mi va), che spesso suscita anche simpatia. Ce la si fa, col tempo. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Mi sono adattato, ma l'introversione abnorme mi obbliga ad una condizione di partenza di diffidenza. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Sollevai gli stessi dubbi in questo mio thread: http://www.fobiasociale.com/facile-f...pettare-20390/ |
Re: L'introverso non ce la fa
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