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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Se una persona ti viene a noia e tu arrivi al punto di non cercarla più e lei nemmeno ti cerca, questa è la soluzione. Ma succede che si va avanti a pensare su quella persona e sui fattacci accaduti. Ma se il problema ha trovato una concreta soluzione, se si è giunti alla fine, perché riaprire la fine? |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Praticamente vuoi dire che non bisogna provare rancore per una situazione già finita, di amicizia e non di amore mi pare. Poi quel titolo, o sei un genio o noi siamo rincoglioniti per capire il senso di tutto il discorso. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
Regà siete proprio figacentrici.
A me il discorso metaforico sembra chiarissimo. Forse perchè succede anche a me. Quando penso che una persona si è comportata scorrettamente nei miei confronti o aveva pretese esagerate non mi basta averla ''tecnicamente'' vinta. Riesco a continuare a provare rabbia lo stesso. All'infinito. -_- Non voglio ''vincere''. Voglio vederti a terra morto/a con ammissione di torto marcio su tutta la linea e richiesta in lacrime di avere il mio magnanimo perdono. :D Col risultato che a me viene la gastrite mentre probabilmente quella persona campa serenamente.:applauso::sisi: Odio il mio cervello da morire per sti scherzetti senza senso. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
Ti sei dato la risposta da solo.calda. Circa la genialità, è possibile. Ma solo per come la intendo io: saper combinare in un modo nuovo quello che esiste già.
Credo di aver scoperto l'acqua calda, in un modo diverso. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Se vuoi tenerti l'amico funziona meglio la strategia della latitanza o quella dell'inventarsi qualche motivazione sostitutiva che giustifichi il "No" e che quella persona specifica accetti più facilmente. Quante mogli non la danno effettivamente al marito perché non ne hanno voglia (o per altri motivi che all'altro non starebbero poi tanto bene) inventando la scusa del mal di testa? :ridacchiare: I "No" bisogna motivarli in modo furbo mi sa, si evitano scontri inutili. Con certi "No" secchi e coerenti allo scontro con certe persone ci arrivi comunque. Quote:
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in genere preferisco evitare lo scontro con l'altro, nella mia testa, quando il 'pericolo' è passato, preferisco dimenticare. Il conflitto con se stessi può esserci ancora invece sulla base dei pensieri relativi a cosa ho sbagliato e come avrei potuto agire per gestire meglio la situazione, perché poi trovarsi in certe circostanze potrebbero ricapitare, e far sentire nuovamente non in grado di rispondervi.
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
Non me la dai? E io non te lo dò! Dov'è il problema ? :sisi:
Forse che lei troverà con molta più facilità chi glielo dà... :pensando: |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Posso pensare che, quando qualcuno mi scassa i maroni e poi si leva di torno, mi lascia insoddisfatto. E questo è un errore grave, perché, togliermi di torno una persona che mi assilla, è una grande conquista. Casomai, sfilarsi da un rompipalle o allontanarlo, lascia insoddisfatto l'altro, che non può più volgere a me le sue pretese. Se ha pretese sulla mia figa, lo lascio sfigato. (Traduco per quelli che trovano troppo difficile il mio eloquio: "me lo volevi mettere in quel posto, ma non ci sei riuscito") |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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http://www.stateofmind.it/2013/06/delirio-persecutorio-modello-teorico/ |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Però c'è anche da dire che la resilienza, la capacità di reggere agli urti, può essere d'aiuto per reggere il carico di un contrasto. Forse tu difetti in questa, nel senso che a causa dei tuoi disturbi ti perdi nel rimuginio della situazione, autoprocurandoti ferite anche a conflitto risolto, e quindi poi ne soffri? È un'ipotesi, benché si applichi sovente nelle mie situazioni. Bisogna ammazzare l'ego, questa è stata la mia risposta, non so se vale anche per te. Non si esiste più, non c'è esistenza al di fuori dell'azione. Leggi gli hagakure, il libro dei 5 anelli e l'arte della guerra. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Ecco io non sono capace di mostrare quelle lievi reazioni iniziali, che basterebbero. Non sono impulsivo, ma riflessivo. Ma ora ragiono che, ai segnali che coglieró, molleró la persona. Mio padre non litigava quando qualcuno non gli garbava: si sfilava in silenzio. Cosa intendi per "sopprimere l'ego"? M'intriga. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Non è comunque rispettoso dire a un altro: scrivi male. Casomai "non ho capito". Poi altri hanno capito e non c'era niente di difficile da comprendere. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Alcuni avevano capito, altri no me compreso ed il titolo era metaforicamente fuorviante visto che era un confronto tra te e altri maschi. Quando dico contorto non significa confusionario a casa mia , o che scrivi sbagliando le vocali o i verbi.. intendo un ragionamento complesso e tortuoso tra quello che è accaduto e quello che voleva significare. Probabilmente perché ho una mente semplice, e ho dovuto rileggerlo 3 volte per capirne il senso. Ho letto qui molte discussioni contorte di altri utenti, ma non mi sono permesso di entrare perché erano temi complessi o di non mio interesse. Più che metafisico , il mio interesse è terra terra e ruspante quindi viva la semplicità anche su argomenti seri e scottanti. Se mi fai un trattato di psico dinamica o psichiatria infantile non metto naso, leggo e ascolto se mi interessa ma non commento argomenti che esulano dalle mie conoscenze di vita più che di libri. Poi se siamo qui a scrivere anche le nostre paranoie, permetti che siano pure assurde e contorte non per questo meno importanti. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
Grazie Pablo.
Resto della mia idea, perché io stesso mi attengo a un codice. Approfitto per spiegarlo. C'è una bella differenza tra il dire:"hai scritto in modo disordinato" e "sei disordinato". Nel primo caso, si squalifica la cosa, nel secondo , la persona. E questo non è accettabile. Uno scritto può semplicemente non piacere. Ci sta. Ma tengo per me la disapprovazione. Non è un bel gesto recapitare uno spiacevole commento, ancorché giustificato. |
Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
Proprio così. Adesso apro un thread proprio su questo tema: razionalità emotività, metodo RET
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Re: Si, ma la figa non te l'ho data!
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È brutale (neanche tanto, c'è chi fa mooolto peggio! La natura ad esempio quando vuol criticare una gazzella che corre troppo piano la fa sbranare). Ma è sincera, non abbiamo cioé motivo per dubitare della sua buona fede. Ed è verosimile: sei abbastanza intelligente da comprendere da solo che la tua metafora iniziale era alquanto convoluta. Ora, con uno stile simile a me ed altri utenti ci inviti a nozze; ci divertiamo a riconoscere segni nascosti. L'ho fatto anche io in passate situazioni di esprimermi in modo molto criptico. Avevo le mie motivazioni, alcune legittime altre figlie di valutazioni del momento rivelatesi errate. Quando riesci a sopprimere l'ego, impedisci a questo di dichiararsi ferito. Lo metti da parte e osservi la situazione da un punto di vista distaccato, terzo e oggettivo. Questo ti permette di analizzare anche le critiche più severe senza che abbiano un impatto emotivo negativo. Più riesci a capitalizzare dalle critiche e più hai margine di automiglioramento. Va molto di modo la metacritica rivolta alle critiche non costruttive, oggigiorno. Questa cosa è estremamente vera se l'intento è di migliorare la comunicazione altrui, renderla più efficace; ma se usiamo questa strategia per difenderci, stiamo semplicemente dichiarandoci incapaci di prendere la critica e analizzarla senza farne questione personale. Perché la scelta di farne o meno questione personale non dipende dalla critica, ma da chi la riceve e come. |
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