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Re: "se solo sorridessi...
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Per esempio questa scena qua mi diverte sempre... Verdone forse si è ispirato ad uno di questi film violentissimi anni 70 "I ragazzi della Roma violenta" dove c'è un tipo che si eccita sessualmente con i flipper. Il film non è bellissimo però questa scena mi piace troppo. Non afferro il senso di un sorriso o una risata slegati da tutto il resto. Come ho scritto prima non lo comprendo, e mi sembra un'operazione manipolatoria più che spontanea, un'altra armatura emozionale che bisogna indossare per far contenti gli altri. Faccio un altro esempio. Una cosa che mi ha fatto divertire molto ultimamente è questa qua che ha scritto M.me Adelaide in un'altra discussione... "Star bene senza sesso non significa, invece, che all'occorrenza non possa far piacere. Una cosa può piacere senza che se ne senta la necessità. Ovvero se non c'è non ne avverti la mancanza, non soffri né la ricerchi, ma nel caso capiti è bello. Un po' come la Nutella. Non è che uno senza Nutella vive male. C'ha pure l'olio di palma, demone dei nostri giorni, per cui volendo si sta pure meglio. Poi però se capita uno il cornetto alla Nutella se lo magna volentieri. (Stavo per fare l'analogia con la pizza. Ma col cazzo, senza pizza non si vive)" La cosa aggiunta tra parentesi mi ha divertito tantissimo :mrgreen:. Sto sorridendo anche ora a rileggerlo. Non sono contrario al sorriso, ben venga, non mi piace e mi convince poco il doverlo forzare. Più che mettersi a ridere e sorridere così senza motivo e forzatamente io suggerirei di coltivare l'umorismo, l'ironia e cose del genere. La risata usata come una forma di ginnastica fisica e mentale mi convince poco. |
Re: "se solo sorridessi...
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Re: "se solo sorridessi...
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In realtà lo yoga della risata funziona in modo diverso rispetto a vedere video comici. È un metodo, bisognerebbe fare sta cosa dei 15 minuti quotidianamente.
Mi affascina pensare di poter fregare il cervello ridendo forzatamente per ottenere gli stessi benefici come se fosse risata spontanea. Non parlo per esperienza diretta, non lo pratico. Ho seguito un paio di anni fa un corso di aggiornamento che introduceva il metodo e quindi ho seguito la parte "teorica". Poi ho anche partecipato alla prova pratica, una dimostrazione. Ammetto che mi piacerebbe provare a frequentare un "club della risata" (sono i posti dove si pratica sto yoga della risata), ma il tutto mi imbarazza troppo per poterci andare xD. |
Re: "se solo sorridessi...
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Re: "se solo sorridessi...
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Ad esempio se corro per le scale ho il respiro affannato dopo, ma non mi sembra che divento anche ansioso, perché dovrei? :nonso: Se lo forzo io il respiro e lo faccio divenire affannato, come faccio ad interpretare la cosa come un sintomo dell'ansia o di una forma di paura? Il motivo per cui ho il respiro affannato c'è comunque adesso, lo sto simulando io. Se inizio a credere che non lo sto forzando io magari non credo nemmeno che risulto ansioso o che ho paura di qualcosa ma che sto avendo un malore. Il mal di pancia che provo quando ho mangiato certe cose indigeste è identico a quello che provavo quando dovevo andare a scuola, come fa questo sintomo a produrre l'emozione o la paura di qualcosa dato che può essere causato da un mucchio di cose diverse? Se so che i muscoli della faccia li posso spostare io indipendentemente dalle emozioni che provo, come faccio a produrre queste emozioni spostandoli? Devi anche auto ipnotizzarti un po' per far funzionare queste cose qua, ma a questo punto non è tanto quel che fai che produce l'effetto ma il fatto che la tua mente crede che le due cose siano associate (o meglio ci credi tu). Se riesci a produrre questi ancoraggi conviene che li produci con azioni anche più semplici (alzo il braccio destro -> sale il buon umore), per questo una volta avevo in mente di provare con l'ipnosi, per produrre credenze che in altri modi non riuscirei a creare. Se sono ben sveglio credenze strane non le riesco ad "installare". Se credi che un medicinale (che non fa assolutamente nulla come l'acqua fresca) faccia qualcosa, non è l'azione dell'assumerlo che produce la risposta, ma il fatto che tu credi che ci sia questa associazione, l'azione funziona in relazione a questa credenza. Se credi che sia vero "rido dunque mi sto divertendo" ovvio che poi inizi a divertirti, ma se non credi a questa cosa qua non è detto che poi l'umore si aggiusta. Dovrebbe poi funzionare anche con l'orgasmo, se si ripetono mosse e gridi che si esprimono quando lo si prova poi allora lo si dovrà provare in modo inverso senza eccitarsi prima? Le persone di sesso femminile che fingono poi allora lo provano davvero? Il loro cervello penserà da solo automaticamente "sta gridando di gioia, vorrà dire che prova piacere" e la persona inizierà a provarlo davvero? Mi convince poco. Se si simula e si sa che si sta simulando non credo che si riesca a passare alla causa di tipo emozionale grazie al movimento di certe parti del corpo, mancherà comunque qualcosa. |
Re: "se solo sorridessi...
Dipende dal modo di sorridere.
Se una persona sorride spontaneamente è perché sta bene, e una persona che sta bene risulta positiva e attira la socialità delle altre persone. Se una persona sorride forzatamente, esprime un disagio mascherato, un'instabilità di fondo e quindi attira al massimo l'indifferenza delle altre persone. Sorridere è utile se si sta bene con sé stessi, ma se si sta bene con sé stessi non c'è bisogno di sorridere, viene spontaneo farlo. |
Re: "se solo sorridessi...
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Re: "se solo sorridessi...
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http://www.brainmindlife.org/basiumorismoerisate.htm "La maggior parte dei ricercatori rimane scettica sulla portata degli effetti fisiologici della risata simulata in quanto tale, e la psichiatra dell’Università di Tübingen Barbara Wild, che ha studiato il metodo di Kataria, ritiene che le sensazioni di benessere riferite dai partecipanti ai gruppi di esercitazione siano principalmente da ascriversi al complesso di stimoli derivanti dall’esperienza di gruppo. Si deve infatti notare che vari aspetti della predisposizione psicologica, della situazione di contesto e dell’interazione con l’istruttore e con i partecipanti, difficilmente possono ritenersi irrilevanti. Basti pensare all’eccitazione indotta dalla presenza di persone di entrambi i sessi che si incontrano per ridere insieme, alle condizioni di reale divertimento che spesso deriva dall’aspetto buffo assunto da alcuni nell’esecuzione degli esercizi, o agli effetti evocativi indotti dall’ascolto di un modo insolito e poco contenuto di ridere, come quello a raffiche di intensità crescente e quasi parossistica che normalmente si presentano nei bambini, o a vocalizzi chiocci e a suoni vocali improvvisi e curiosi dovuti all’inspirazione forzata dalla riduzione di apporto di ossigeno conseguente a un clono risorio protratto. Lo studio della fisiologia dei partecipanti alle sessioni di questo yoga speciale non potrebbe perciò fornire dati puri sull’effetto esclusivo del pattern motorio funzionale della risata sulla mente e sul corpo. Ma, accantonata la pretesa un po’ datata di scindere le manifestazioni neuromotorie della risata dallo stato funzionale del cervello, un tipo di ricerca che appare più interessante è quella che valuta le conseguenze in termini neuroendocrinologici e immunologici di esperienze che provocano il riso." ... |
Re: "se solo sorridessi...
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