Roland68 |
31-08-2017 13:29 |
Re: Vita persa
Mi pare di avere qualche annetto in più di voi, il che potrebbe essere un segnale positivo essere arrivato così avanti e al tempo stesso negativo perché può voler dire che non se ne esce.
Brevemente riassumo la mia non vita, che ad occhi esterni può sembrare una vita normale. Ho sofferto di problemi in adolescenza tanto da dover ricorrere a psicologi (devo dire con risultati non troppo entusiasmanti ). Sono riuscito a sposarmi e ritagliarmi uno stile di vita sopportabile in cui sono riuscito ad evitare molti eventi sociali con la complicità di mia moglie molto comprensiva e finendo per fare un lavoro anonimo e senza possibilità di molte soddisfazioni professionali. Ho avuto una figlia che ha aumentato i momenti di interazione sociale ma sempre abbastanza sotto controllo. Purtroppo da un paio di anni è come se fossi ripiombato in una crisi molto simile a quella di trenta anni fa e a differenza di allora abbiamo allacciato rapporti con alcune coppie e a me reca disturbo ogni volta che ci si deve incontrare mentre mia moglie questo giro pare non sia più comprensiva come anni fa e tenga a questa amicizia (e posso anche capirla ). In più i colleghi di lavoro con cui ho sempre intrattenuto rapporti cordiali in ufficio, da qualche tempo hanno deciso di fare il grande passo e vogliono incontrarsi spesso nelle serate. E io non capisco perché in ufficio mi sento a mio agio mentre sono terrorizzato ad uscire con le stesse persone. E in tutto questo sono finito in una sorta di depressione a questa specie di attacco da tutti i fronti che mi trovo a dover affrontare molto spesso. Le sensazioni che provo in questo momento è che vorrei mollare tutto, famiglia e lavoro e trasferirmi in un posto nuovo per ritagliarmi una vita nuova a misura delle mie esigenze, dato che non riesco a stare bene con gli altri. Oppure sempre più spesso penso che sia arrivato il momento di farla finita con questa recita che è stata la mia vita.
Grazie per avermi ascoltato.
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