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Re: TSO, una notte all'inferno...
E' una situazione delicata, i dubbi le contraddizioni, i pentimenti e la rabbia tutto vissuto insieme in breve tempo e al massimo della potenza, crea sicuramente smarrimento e confusione. Non mettere troppa "carne sul fuoco" affidati come già stai facendo alle parole dei tuoi curanti.
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Re: TSO, una notte all'inferno...
@Introverso
Se trovi libero sfogo nella scrittura della tua vita, prova ad aprire un diario privato nell'apposita sezione. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
Sono un po' assonnata e non so se ho capito tutto nei minimi particolari quindi in caso non posso che accettare correzioni.
A me sembra che quasi tutti abbiate attaccato Introverso con estrema durezza come se avesse ammazzato o abusato sessualmente di qualcuno, come se avesse ucciso a calci un essere umano. Inoltre mi pare di aver capito che durante i litigi con i genitori fosse sotto massicce dosi di alcool: avete mai assunto dosi massicce di alcool?? Sapete che non si è più se'stessi, si diventa un'altra cosa e si fanno sbagli che in stato di lucidità non si farebbero? Forse i genitori hanno avuto troppa paura che finisse male, per questo hanno accettato il TSO. Se uno avesse avuto meno paura gli avrebbe proposto il ricovero volontario semplicemente per ripulirsi dall'alcool con l'aiuto di flebo. I genitori avevano troppa paura credo e hanno "sbagliato" per questo. Anch'io ho sfasciato mezza casa, rotto porte finestre... ma era colpa dell'alcool. Ho letto male o durante il ricovero forzato, un paziente lo toccava? Uno sconosciuto che vi tocca ovunque in piena notte... non vi sembra qualcosa che spaventa?E mi immagino gli sguardi strani e inquietanti che lo avranno fissato. E voi dite:"Se l'e meritato ha fatto di peggio!! " Perché la forte sofferenza gli ha fatto strappare delle foto?? Ha solo strappato delle foto: sono oggetti, meri oggetti. I ricordi stanno nella mente. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
Voglio dire anch'io la mia.
Abbiamo moltissime differenze ma anche qualcosa in comune, se non altro qualcosa circa la nostra situazione attuale e passata. Il problema dell'alcool, in primis. Quando avevo iniziato a bere da pochi anni e il mio malessere era agli inizi della fase critica, cioè in definitiva circa alla tua età attuale, anch'io ero decisamente più ingestibile di ora. Non che adesso quando bevo mi comporto bene, ma nel tempo ho imparato a stare alla larga dai problemi, nel mio caso il problema più grave è mia madre. Mio padre difficilmente reagisce, anche alle provocazioni, e raramente provoca. Mia madre è bastarda, deve sempre replicare e spesso è lei che attacca per prima. Insomma, non nutro certo anch'io amore verso i miei genitori, anzi. Le urla che facciamo, io e mia madre, e qualche accenno di rissa, o cose che le lancio per farla tacere (parlo di bottiglie di plastica vuote che non fanno assolutamente male, eh). Ma di solito non tace affatto, a quel punto mi sforzo di andarmene altrove, di non continuare a litigarci. Da brillo, se non ubriaco, mi trincero in camera e cerco di non vedere nessuno. Non ho mai rotto niente, ho solo sbattuto qualche sedia, cose così, fatto del rumore, eppure nel 2008 hanno chiamato la guardia medica come se stessi sfasciando casa. Teatrali. La guardia medica si è allarmata (se racconti cose come se stesse succedendo chissà che?) e ha messo in moto quell'orrenda macchina burocratica del TSO. Mia madre è ignorante, non ha mai capito i miei problemi e con le buone e con le cattive non riesce a capire, non ci arriva mentalmente, è l'unica spiegazione, è sempre stata un po' arretrata. Invece di incoraggiare a lottare per venire fuori ti denigrano, ti sminuiscono e ti prendono in giro. Ti incoraggiano a metterti un cappio al collo. Io, giuro, se un giorno mi ammazzo lascio una lettera in cui descrivo tutto quanto, e l'affido a una persona fidata. A me sembra ci siano gli estremi per l'istigazione al suicidio qui in questa fogna di casa. La situazione in casa è una merda totale, ora forse peggio di prima, ma per fortuna sono più bravo a gestire sto schifo. Devi imparare anche tu. Il racconto che fai di quel luogo mi è familiare. Il trattamento. E' uno shock. Renditi conto, però, come dicono anche gli altri, che tu hai davvero esagerato. Io ci sono rimasto 10 giorni in reparto. Dovevano essere 7 ma essendo un sabato il 7° giorno cadeva di nuovo di sabato. Mi hanno dimesso il lunedì. Forse sei stato fortunato davvero a essere dimesso, per giunta di domenica. Purtroppo ci devo convivere civilmente con queste persone che ho attorno che sono davvero squallide e insensibili. Ma standomene con le mani ferme e le parole misurate. Ovviamente non sempre riesco a trattenere tutto. L'ideale sarebbe andarsene il prima possibile, ma senza lavoro, senza soldi, impossibile. Tanto, loro non cambiano. Noi, boh. Ti garantisco che la voglia di fare quello che hai fatto tu in astratto verrebbe anche a me, con loro. Ma mi sa che a quel punto mi rinchiudono a vita in un reparto, o in una comunità. Non voglio dar loro questa soddisfazione di vedermi disintegrata tutta la vita. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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Re: TSO, una notte all'inferno...
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Dà la colpa al fuori ma l'inferno è dentro. Mi viene solo da suggerire che ci sono cliniche diverse dal classico reparto di psichiatria dove magari puoi sopportare la "detenzione",e sono convenzionate.Una si trova dalle mie parti in un bel parco nel verde,ma non so dove abiti e se ti potrebbe andare. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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Re: TSO, una notte all'inferno...
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Re: TSO, una notte all'inferno...
Nn intendevo questo, ma che gli ingressi si programmano per tempo...se hai bisogno di un tso o di 1-2-3 giorni per superare una crisi queste strutture nn c'entrano niente
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Re: TSO, una notte all'inferno...
io capisco la situazione descritta da enemy..
introverso, i tuoi genitori si comportano come la madre di enemy? o sei tu a cominciare nei litigi? sappi che se i litigi continueranno, come penso accadrà perché i genitori sono più ottusi dei figli spesso, e tu tocchi l'alcool situazioni violente rischieranno di esserci ancora..... spesso sono i genitori a provocare i figli...... tante volte ho desiderato di spaccare oggetti in faccia a mio padre (che ha atteggiamenti simili a quelli descritti dalla madre di enemy) creando un clima di inferno in famiglia, sbattere sedie, rompere oggetti non è per nulla una soluzione :o ..... ma ignorare.. provate ad ignorare, a fare i muti, tapparvi in camera e basta, non rivolgergli la parola..... secondo me in buona parte dei casi si stuferanno da soli.... |
Re: TSO, una notte all'inferno...
Sono in cura da psichiatra e psicologo, dal mio medico curante, a breve anche dal nucleo operativo per l'alcolismo.
Oltre questo mi sento e sono molto più calmo dopo "l'episodio degli occhi", non ho più spaccato nulla, e la rabbia mi sta diminuendo, anche grazie ai farmaci e idee/consigli dati da 3 persone laureate in continuo contatto tra loro. Nessuno di loro 3 ritiene che io debba subire un altro tso. Per il resto son disponibile ad accettare e ho accettato di aver bisogno di aiuto, ho accettato di farmi aiutare da uno psicologo, da una psichiatra, dal nucleo alcolisti, Tso e notti fuori casa no, non li accetto, é troppo per me. Quote:
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Bella idea, grazie, ci proverò. Senza scrivere ovviamente cose che possano urtare persone fragili. Quote:
Capisco però anche alcune reazioni ai fatti da me descritti, quelle costruttive son state anche loro di aiuto a farmi aprire gli occhi. Quote:
Cmq spero ce la faremo entrambi a risolvere e stare meglio. Quote:
Una persona che deve lottare troppo spesso col desiderio di afferrare una bottiglia per placare il suo dolore, una persona che é arrivata a tagliarsi per via del dolore interiore, una persona che lotta spesso anche contro la tentazione di suicidio. Tu a questa persona hai scritto 3, 3 distinti post per far le pulci su un termine, per fare i conti in tasca al mio dolore interiore... Ti consiglierei di farti almeno 1 domandina e di darti una risposta, se ne sei in grado... In ogni caso non risponderò ulteriormente a te in questo topic, perché vedo che non porta a frutti. Dickens ti risponderebbe così: "…Fact, fact, fact, everywhere in the material aspect of the town; fact, fact, fact, everywhere in the immaterial. The M'Choakumchild school was all fact, and the school of design was all fact, and the relations between master and man were all fact, and everything was fact between the lying-in hospital and the cemetery, and what you couldn't state in figures, or show to be purchaseable in the cheapest market and saleable in the dearest, was not, and never should be, world without end, Amen." Quote:
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Re: TSO, una notte all'inferno...
@Introverso
In un diario privato potresti "evadere" dal pensiero della sensibilità altrui e concentrarti esclusivamente sulla tua. Tutto ciò che saresti tenuto a rispettare è il solo regolamento del forum. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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Re: TSO, una notte all'inferno...
@ Introverso
Cmq, personalmente, io non credo tu abbia urtato la sensibilità di qualcuno, almeno su questo forum. Forse ne hai così tanto l'impressione perché hai paura di fare qualche sbaglio. Invece penso che sia utile agli altri raccontare la propria esperienza, anche quando è un'esperienza spiacevole. Quindi grazie per averla raccontata! |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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Cmq cercherò di stare calmo e lasciar correre, voglio chiudere col male e la violenza. Quote:
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Oltre a questo, 3 dei miei topic (compreso questo e alcuni post sparsi in giro) hanno urtato la sensibilità di alcuni utenti/esse. Persino questo 3^ topic, che speravo non potesse più nuocere a nessuno, mi ha fatto capire che non c'é verso e non posso scrivere liberamente, almeno non una persona come me, con qualcosa di malato dentro. Quindi "Ramsay Intro Bolton" chiude con la violenza e i topic/post dell'orrore. Avrò un diaro, ma sarà totalmente diverso da ciò a cui vi ho tristemente abituati ultimamente. Anche perché quei diari posson comunque esser letti da altre persone oltre me, é quindi resta il rischio... Quote:
Ultimamente i miei pensieri volgono anche su quante persone "in segreto" possano essersi suicidate o essersi fatte altri generi di male in conseguenza anche di cose lette su fobiasociale.com, figuriamoci certi miei topic/post cosa potrebbero scatenare... BASTA. Ho chiuso con violenza e orrore... |
Re: TSO, una notte all'inferno...
@Introverso
Un diario privato è un oggetto ove pensieri, riflessioni e racconti propri vengono riversati direttamente da chi scrive, e quello del forum, quindi virtuale, non ne fa eccezione, altrimenti verrebbe meno del suo significato intrinseco del termine. Fin quando non scriverai nomi di nickname relativi agli utenti nel forum, con palesi diffamazioni e/o schermaglie private dirette ad esse, non hai nulla da temere. Inoltre, considerato che la sezione "Diari Privati" è limitatamente visionabile solo dagli iscritti del forum, questo eviterebbe che, attraverso una ricerca randomica su di un motore di ricerca, venga "scovato" e letto da persone troppo "sensibili" (che io definisco col termine di "immaturamente suscettibili"). Certamente non conosco le dinamiche relative ai tuoi ban, queste son chiarezze presenti solo ai moderatori ed a coloro i quali ne sono coinvolti, ma dubito fortemente che, aprendo un diario, ripeto, Privato (ergo chiunque non avrebbe il diritto di esser chiamato in causa senza alcun diretto motivo), tu possa incombere all'ira e l'indignazione dei vigilanti del forum; il forum stesso non avrebbe senso d'esistere se non ci fosse prima di tutto la libertà, ove possibile e, ripeto, senza venir meno alle regole del suddetto, di scrivere i propri pensieri a mo di sfogo. Se, ipotesi, a qualcuno dovesse capitare d'esser "sensibilmente toccato" (quindi irritato), in merito a cosa scrivi e alle modalità personali imposte (forma del contenuto), senza che tu abbia accusato direttamente nessun utente o promosso atti e pensieri umanamente inopportuni, il problema non sarebbe tuo ma di chi legge e, nel caso, t'accusa puntandoti il dito contro. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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Re: TSO, una notte all'inferno...
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E per favore nn usare tutto quel casino di colori che nn si capisce un cavolo |
Re: TSO, una notte all'inferno...
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è davvero difficile... e a quel punto dirgli semplicemente :"smetti" è come dire a un depresso o a un ansioso :"smetti di essere depresso e ansioso". Puoi solo dirgli:"hai sbagliato a bere quei bicchieri in più quel giorno " La dipendenza fisica è una malattia, non una facile scelta tra bere e non bere. |
Re: TSO, una notte all'inferno...
Te lo dico da amico. E te lo dirò anche di persona, con una coca in mano (stavo per scrivere birra, ma direi di no, poi vedi te).
Non puoi dare degli stronzi ai tuoi genitori perché si sono spaventati del fatto che hai iniziato a dare di matto. Nello scenario da te descritto, ad attori invertiti, se qualcuno avesse sclerato con te, togliendoti e danneggiando le cose a te più care, non avresti cercato un modo per rendere l'altro innocuo? O corcandolo di botte, o chiamando gli sbirri. E in questo caso, trattandosi di disturbi psichici, gli infermieri. Introverso. Ti faccio sto discorso ma guarda che vale anche per me, e per tutti. Prima ci assumiamo le responsabilità per quello che ci accade, comprese le cose brutte, prima riusciamo a porvi rimedio. L'alternativa è che si diventa vecchi, i genitori non riescono più a badare a noi stessi, e si è abbandonati da tutto e da tutti. Poi al primo sclero, altro che infermieri. Secondo te, onestamente: con uno sclero simile, uno sconosciuto avrebbe avuto la cura di chiamare per un TSO? Se ti va bene chiamano la celere! E se ti va male un gruppo di albanesi! Tu non lo vuoi, questo. Quindi, ben venga il fatto che stai facendo lavoro su te stesso. Stima assoluta su questo punto. Ma devi cominciare a farlo senza prenderti per il culo da solo, dando ad altri le colpe di azioni che sei te ad avviare, coi tuoi comportamenti. Spero che leggere queste frasi non ti urti troppo. So che non dubiti del mio intento sincero di criticarti costruttivamente. |
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