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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Senza parlare molto, ma godere soltanto della presenza altrui, magari ci scapperebbe anche un abbraccio :timidezza: |
Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Per il primo incontro immagino una cosa così, in una bella giornata tiepida di sole ci si ritrova in una piazza tranquilla ma non deserta con una scatola enorme piena di bottoni di tutti le fogge, centinaia di migliaia di bottoni. Si rovesciano tutti per terra, proprio al centro, e ci mettiamo tutti intorno insieme a dividerli per colore e forma. E chiunque passa di lì può partecipare se ne ha voglia.
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Io voglio un raduno con i passamontagna ma ci fermerebbe la polizia :S
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Un metodo che va tenuto presente. |
Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Prendo ispirazione dall'idea dei bottoni per proporre un'alternativa alternativa (sostantivo + aggettivo).
Ci dovrebbe essere un moderatore normosociale che a un certo punto stappa decine di bottiglie di birra di marca diversa, raccoglie i tappi in una busta e poi li lancia su un mega-tavolo in materiale lapideo policromatico tale da rendere più confusionario il riconoscimento dei tappi. I fobici quindi iniziano a raccogliere e a separare i tappi appartenenti alle stesse birre. Alla fine si chiede a ognuno di depositare quanto raccolto davanti alla giuria. Il tipo di tappo che ognuno ha raccolto in numero maggiore corrisponderà alla birra che dovrà bere e dovrà farlo in quantità pari proprio a tale numero. Se vuole evitare di fare ciò può scegliere come alternativa un numero di mesi di ban pari proprio al numero in questione (in ogni caso si calcola che ognuno debba per forza di cose raccogliere almeno un tappo, quindi non può fare il furbo dicendo che non ne ha raccolto neanche uno). Credo che questo tipo di iniziativa possa portare effetti inaspettati sull'andamento dell'incontro :sisi: Chiedo scusa per l'intervento poco costruttivo |
Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Inizia a prendere pieghe troppo ansiogene però così:sisi:
Competizione, giurie, penitenze, aiuto:D |
Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Fantastici i film francesi
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Secondo me il.forte piacere di incontrare qualcuno può far superare le proprie paure e far scegliere di affrontare le proprie ansie.
Non credo che un sociofobico non possa mai provare questo piacere, penso invece possano esistere contesti in cui anche una persona affetta da sociofobia possa sperimentare il piacere di stare con gli altri, trovare qualcuno che la faccia sentire a suo agio o meno a disagio del solito. Certe persone hanno sperimentato solo determinati contesti in cui non si sono sentite in armonia e per questo chiuse del tutto nel loro mondo ma non è detto che tutti i contesti debbano essere ansiogeni e sgradevoli. Il problema però è proprio decidersi a provare e andare oltre all'evitanza. :sisi: Diciamo che fino a che non si prova resta tutto nel campo del terrificante. |
Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Mi domando come facciate a lavorare? Oppure evitare consiste nel conservare un residuo di non verificabilità della propria inettitudine sociale. Nel senso che il timore di far schifo pure a quattro disadattati è troppo rischioso. A quel punto non ci sarebbe proprio speranza.
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
Temo di non avere abbastanza popcorn di qui in poi... :mrgreen:
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Re: Il club dei fragilissimi e spaventati
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Per me evitare consiste nel non interagire con coetanei o persone nuove, se non obbligata da cause di forza maggiore. Non c'entra nulla che siano disadattati o meno. (non ho nessuna diagnosi di fobia sociale). |
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