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Re: Rapporto con la morte dell'altro
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Inoltre, per me, dipende anche dall'età: perdere i miei nonni (vero anche che ero piccola) non mi ha fatta soffrire perchè avevano già vissuto abbastanza, diciamolo. |
Re: Rapporto con la morte dell'altro
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Re: Rapporto con la morte dell'altro
Ogni volta mi sembra di non realizzare l' accaduto, mi sento arida, nessun trasporto. Un po' come quando le conoscevo queste persone. Ma non è normale.
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Re: Rapporto con la morte dell'altro
E' una questione molto complessa, il mio modo di reagire alla morte di persone anche molto vicine a me, è stato fonte di sensi di colpa e profondo disagio.
Tutto si è esaurito in pochi istanti, dopo i quali ricordo un senso di profonda calma, silenzio e vuoto dentro di me, nessuna emozione violenta, nessun sussulto. A colpirmi è stato anche il mio modo di reagire al dolore altrui, quasi come se fossi stato infastidito da chi sentiva il bisogno di manifestarlo in modo più plateale, da chi non faceva mistero delle proprie emozioni e ne dava libero sfogo, non riuscivo ad entrare in connessione, a provare empatia più di tanto, almeno non come mi sarei aspettato. Nel mio caso però non si trattava di reprimere, proprio non ne avevo, sentivo dentro un vuoto che però mi restituiva un senso di calma, una cosa molto strana. |
Re: Rapporto con la morte dell'altro
Vorrei essere arida senza alcun sentimento dentro e fuori e invece lo sono solo fuori e per tutti sono quella che se ne frega che pensa solo ai cazzi suoi.
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