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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Beh ci si può sempre ammazzare prima che arrivi il declino grosso (quello graduale é già in corso) Io spero sempre di non superare i 70-75. Oggi allegria dentro di me yeahh! Però lo penso sul serio. Noi non siamo attaccati alla vita ora,figuriamoci da vecchi. Chi lo é da vecchio da giovane era un solarone localaro festaiolo |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Come si chiama quel regista che si é buttato di sotto a 95 anni.. Qualcuno lo fa.. |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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pochi rispetto a quelli che lo pensano |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
I festaioli la vivono poco? Casomai noi..
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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almeno all'apparenza, ma già è tanto. |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Nel mio caso, non ho pianto una lacrima quando se ne è andato e spero presto di liberarmi dei restanti secondini, senza rancore. Quote:
Per esperienza, proteggete la vostra sanità mentale in primis, a costo di assumere qualcuno in grado di non venire ferito dalle sue parole e quindi di dedicarsi alle sue cure con più serenità, attingendo dalle entrate di vostro padre e da una eventuale indennità di accompagnamento se ne avrà diritto, dividendo le spese restanti tra voi due figlie. |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
mi vien da dire di stare in guardia di assumere badanti o altri aiutanti specie se giovani donne nubili.... potrebbero rincoglionire vostro padre, sposarsi e prendersi una bella fetta di eredità....
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Ricordi male: quelli erano amici di mia madre, uno dei quali ora è nel frattempo deceduto. Le uscite e la poca vita sociale che ha potuto fare mio padre nel corso degli anni è frutto dell'impegno materno nel mantenere le relazioni sociali con soggetti esterni alla famiglia. Se fosse dipeso da lui, non avrebbe nemmeno mai avuto un contatto col mondo esterno. Infatti ora che mamma non c'è più, si sono sfaldate tutte le relazioni sociali che lei riusciva a mantenere attorno alla famiglia e ora papà è rimasto più solo che mai...inoltre lui cerca di ostacolare le mie amicizie e le mie uscite: sembra quasi infastidito quando esco o "faccio cose". Mi ha anche accusato di essere, come dire....."estroversona"! :D:D |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
Non si può dire che abbia tutti i torti :D
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Il fatto è che mi imbarazza per ora avanzare questa storia della badante. Mi sembra come se, così facendo, me ne volessi lavare le mani. Per ora non resta altro che attendere la visita oncologica per capire cosa c'è da fare, che speranza di vita o di guarigione viene data al paziente. Purtroppo quando il 1° settembre riprenderò servizio, sarò costretta a tornare a casa mia. Per ora - dato che è autonomo - si fa così, se poi lui non ce la fa a stare solo o la malattia peggiora, andrò a stare da lui. Speriamo bene. Per adesso penso a un passo alla volta. I dati medici per prendere una decisione certa sono ancora insufficienti. Quote:
Anzi, superati i 30 anni si inizia invece a scoprire l'angoscia del tempo che inesorabilmente passa. Ieri eravamo bambini e ora ci scopriamo già a metà del nostro cammino. Pensare a 10 anni fa non sembra più qualcosa di così lontano; 10 anni sono solo una fetta di tempo nemmeno così grande come si potrebbe pensare. Tutto inizia a scorrere troppo veloce e il fatto di non riuscire a stare dietro al vorticare delle ore e dei minuti che passano ci fa sentire impotenti e incapaci di controllare pienamente il declino di tutte le cose, la loro caducità che soggiace alla terribile legge del tempo. Io almeno sento questo. I miei 21 anni sono un ricordo tenace che perdura nel cuore e nella mente e ogni volta che torna l'estate mi sorprendo sempre a vagheggiarli con nostalgia. Eppure di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima, e gli eventi di 15-16 anni fa fanno capolino nella mente come qualcosa di vicinissimo e lontanissimo al contempo....è una sensazione strana da spiegare, però quando subentrano potenti i ricordi e i rimpianti significa che stiamo iniziando a percepire noi stessi come esseri temporali, prima o poi destinati alla fine e questo pensiero ci immalinconisce, o almeno per me è così. A 20 anni puoi pensare alla tua morte con sdegno e spavalderia, appunto perchè la avverti come una cosa lontana nel tempo e nello spazio. Ma quando superi i 35 e i ricordi si affastellano l'uno sull'altro, il pensiero del declino e della fine ci rende mesti, fiacchi, privi di energia per combattere contro l'idea di quello che non tornerà mai più. Quote:
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Ricambio l'abbraccio :) |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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L'attaccamento alla vita ho notato di averlo quando 2 anni fa mi sono visto la morte vicino all'improvviso, ma forse era più istinto e paura irrazionale. Io sinceramente già noto il decadimento fisico e in misura minore (ma c'è) cognitivo già adesso. Negli ultimi tre anni sono invecchiato parecchio, quindi posso immaginare cosa sarà fra 30 anni, aggiungendoci anche la solitudine e la non-gratificazione lavorativa, quindi attaccamento o non attaccamento, preferirei affrontare questa vita difficile con ancora un minimo di forze e non arrivare alla vecchiaia estrema che ti priva di ogni cosa. Ma penso che il mio desiderio sarà esaudito, in famiglia mia si campa abbastanza, ma 90-100enni non ce ne sono mai stati, per fortuna mia. |
Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
Personalmente temo più la vecchiaia della morte. Ho paura del dolore fisico ma se penso che all'età del papà di Clizia potrei trovarmi nella sua situazione ma senza nemmeno due figlie che si occupino di me mi viene la pelle d'oca. Che poi lui è fortunato perché lucido ma c'è gente che già a 70 anni ha l'Alzheimer. La vecchiaia non fa per me e preferisco morire giovane. Il tempo che passa non lo sento su di me e non mi preoccupa nonostante capelli bianchi, acciacchi, mancanza totale di memoria e roba varia. Lo sento sui miei genitori: sono gli unici amici che ho, quando moriranno rimarrò sola. Altro che paura di morire, ho paura di invecchiare, altroché. E l'unico modo per non invecchiare è morire giovani. Tanto io sto andando verso il mezzo secolo e la mia vita l'ho già fatta e ho fatto e visto tante cose.
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Re: Genitori difficili: "L'autunno del vecchio patriarca"
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Mi spiace comunque per la situazione. Io ormai non ho più rapporti da anni con mio padre e sento di star molto meglio da quando mi ci sono allontanata. Anche se fosse in fin di vita, dubito me ne di spiacerei, o men che meno mi verrebbe da accudirlo. Purtroppo si raccoglie quel che si semina, e c'è chi decide comunque di sacrificarsi, e qualcuno che proprio non ce la fa. Ma prenderti il congedo retribuito per accudimento di familiare? in questo caso dovresti spostarti la residenza a casa sua? Che io sappia si possono fare anche vari escasmotage, senza neccessariamente viverci davvero con tuo padre, ma magari solo accudirlo qualche ora al giorno, cosi da risparmiare sulla badante e al contempo non aver problemi di seguire anche il lavoro ( quindi uno stress in meno ). Un abbraccio comunque:arrossire: |
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