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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Un tentativo va comunque fatto. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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La MIA malattia mentale si accetta, non si cura. Mi riferivo a me ma ho sbagliato generalizzando. Chiedo scusa a te e agli altri. In effetti ho detto una cazzata, che mi serve che l'accetto? Il problema resta pure accettandolo. Lo risolvo solo quando trapasso all'altro mondo. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Ossia se non ci si ficca bene in testa che la nostra attività mentale (cioè la nostra esistenza) non è rappresentata unicamente dalla coscienza. Il problema è sempre lo stesso: capire che i sintomi non sono il vero male, ma solo la manifestazione cosciente (e quindi male interpretata) del conflitto. E' la pessima integrazione e dialettica tra il proprio Io e il proprio inconscio che non ci permette di capire cosa ci succede. E di guarire. DAP,DEP, depressione maggiore, distimia, schizofrenia, disturbo d'ansia generalizzato....ecc, ecc. Sono solo etichette utilizzate dalla psichiatria per darsi un tono, una parvenza scientifica che di fatto non ha. Una serie di sintomi che, guarda caso, non sono mai del tutto precisi. Infatti molti "malati" manifestano contemporaneamente sintomi di altri disturbi. E allora si deve passare alle diagnosi co-morbose cioè di gente che ne ha talmente tante da essere irrecuperabile. E via di farmaci.... Il mondo interno è un continuum in movimento, instabile e fluttuante. E lo stesso vale per la sofferenza quando ne riempie il campo. Per quanto possa essere suddivisa in sterili categorie rimane comunque "libera" di passare sotto forme diverse. E quindi anche i sintomi di volta in volta cambieranno. Il problema è che la sofferenza è stata resa "teoria" dalla psichiatria, cioè divisa secondo schemi, o forse sarebbe meglio dire gabbie. Già questo fatto di per sé, per quanto mi riguarda, è un motivo sufficiente per nutrire dubbi sulla sua veridicità. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Sono "solo etichette"? Utilizzate dai medici per "darsi un tono"? Ma anche no. Prova ad andare all'ospedale e dire sto male, senza che nessuno sappia e ti dica perchè e percome. Se non sanno cos'hai, cosa curano? E ancora, non siamo manuali (ma quante volte ancora dovrò ripeterlo?), non è che se io ho il dep rispecchio esattamente il manuale del perfetto evitante, gli schemi, i tratti, le organizzazioni sono tante e come dici anche tu, possono cambiare col tempo, ci sono persone che sembrano una cosa, poi invece vai ad approfondire e sotto c'è dell'altro, ma se sei seguito in terapia, il terapeuta se ne accorge, lo vede e cerca di aiutarti nel tuo cambiamento. Io pensavo di essere depressa/distimica e cercavo info solo su quello, poi ho scoperto, grazie alla terapeuta che il mio atteggiamento distimico era solo una conseguenza, che la causa era un'altra e che quella causa andava curata, non quello che appariva in superficie. L'avrà fatto per darsi un tono, o magari per aiutarmi (dato che io ho chiesto il suo aiuto) e sapere su cosa lavorare insieme? |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Quello che sta accusando di aver preso in giro degli utenti sei tu, dovresti chiedere scusa a chi fai queste accuse infondate e visionarie (e non è la prima volta che cerchi di accusare gli altri di cose che non hanno detto). |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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E inoltre rimani comunque TU quello che ha mosso delle accuse. Comunque non mi interessa più continuare, volevo solo far notare questo tuo comportamento scorretto nei confronti dell'utenza. Continua pure. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Autodiagnosi: fobia sociale. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
Dare un nome al proprio disturbo serve se fatto da un professionista perché si suppone poi ti aiuti, se anche io determino di avere tal cosa (e lo posso fare, nessuno me lo vieta) e metti caso ci prendo pure, poi come posso muovermi, da sola, a curarmi?
Nemmeno i medici si curano da soli. Poi è chiaro che ognuno può fare quel che vuole e magari trarne pure giovamento, se ha culo. Così come un professionista potrebbe non aiutarti, se hai sfiga. Ma in molti casi per me le autodiagnosi fini a se stesse sono un po' una pippa, un pochino ci si sguazza dentro, raramente si fanno al fine di star meglio. |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
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forse il foro cura veramente le persone :D |
Re: Dare un nome al proprio disturbo
lol :mrgreen: ...o magari è il contrario, entri come hai scritto tu e diventi come ha scritto genesis :D
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
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Re: Dare un nome al proprio disturbo
nas pacco etichettato contenente i vari nomi da affibiarsi o farsi affibbiare
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