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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
E' quello che succede già: c'é la tendenza ad essere duri con tutti, ma é facile che la persona fragile tenda ad interpretare il richiamo come una misura espressamente persecutoria ai suoi danni. E' un po' come quando viene la finanza a fare i conti in tasca all'ignaro proprietario di esercizio commerciale: saltano fuori le lamentele del caso, e il fatto che tutti rubano e il fatto che "perché i cinesi no?"...il fatto che vi sia altra gente che sbaglia non cancella il mio errore.
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
esattamente, ormai credo che il liceo in particolare sia la cosa pù stressante di tutta la vita, è diventato come il militare dove o sopravvivi o sprofondi
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
Mi spiace Muttley ma condivido solo parzialmente la tua analisi.
L'accusa verso il mondo dell'insegnamento è dovuto in quanto lo stesso non essendo strutturato non è in possesso dei necessari anticorpi per lo meno per prevenire situazioni esiziali come quella descritta dall'OP. Anche io attribuisco alcune responsabilità dei miei disagi a professori avuti, ma sebbene abbia relativizzato la loro responsabilità solo nella slatentizzazione dei miei problemi altrimenti ben celati, ci troviamo con un sistema educativo e scolastico che non solo non è in grado di individuare e correggere problemi educativi afferenti alle mancate prese di responsabilità genitoriali, ma anzi di aggravarli. Mentre sono d'accordo sul sostenere che la res publica in quanto tale andrebbe sentita non più come una delega di responsabilità a cui rivolgersi come capro espiatorio in caso di bisogno, ma come risorsa compartecipativa in cui, a ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue possibilità, gli adulti collaborino con gli insegnanti al fine di trovare strategie educative e didattiche funzionali al meglio per la maggior parte degli alunni. Alla base di tutto il problema c'è imho un mondo del lavoro che si è accelerato senza porre il dovuto accento sulle risorse di tempo necessarie per poter crescere un figlio con responsabilità. E' impensabile che si possa educare un figlio correttamente vedendolo solo a cena e nei weekend. Ma onestamente, quale dei genitori, di questi tempi, si può permettere di scegliere un part time o una vita da casalingo/a per poter dedicare le giuste attenzione ai propri figli? Considerando anche che il lavoro ti costringe a spostarti e perdere quindi il supporto dei nonni, e che l'età media dei genitori (e quindi dei nonni) si è alzata tanto da rendere questi ultimi spesso non adatti alla cura dei nipoti in caso di indisponibilità genitoriale. Io ne conosco una, ma ha un part-time da 900 euro/mese. Grazie al ciufolo che può dedicare attenzioni al figlio, così. |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
900 al mese part time? e che lavoro fa?
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
Non ho letto per ora le altre risposte.
Comunque mi dispiace molto. La scuola italiana dovrebbe considerare e aiutare tutti: i più bravi (dal punto di vista scolastico), i meno bravi, i più estroversi, i più riservati ... E invece no, purtroppo alcuni professori non sanno fare davvero il loro lavoro. Mi dispiace dirlo, non voglio assolutamente offendere gli insegnanti in generale, ma ho notato anche nel mio percorso scolastico come certi professori se ne fottano altamente di alcuni loro studenti o ne prendano di mira altri (alcuni magari quasi come capro espiatorio, anche a prescindere da ciò che fanno o meno!) e altre cose del genere. Le ho viste e, a volte, le ho anche vissute. L'insegnante non è uno psicologo, ma questo non significa che non debba tener conto e non debba valorizzare le differenze individuali di ciascun studente. Fare l'insegnante non significa semplicemente trasmettere conoscenze e stop. Ma molto professori non lo sanno, pensano che il loro lavoro sia "solo" questo (per non parlare di quelli che manco fanno questo; ovviamente non voglio generalizzare, esistono parecchi professori competenti, rispettosi e attenti ai loro studenti e non solo ai programmi da svolgere). NON QUOTATE, GRAZIE!!! |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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In una ditta privata il datore di lavoro vuole dipendenti che fanno il proprio lavoro bene, nella scuola (e nel pubblico in genere) spesso non è così. |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
basterebbe poco per mettere in riga teste calde ed insegnanti, verifiche tutte elettroniche come per le patenti che fanno oggi dove non hai il minimo spazio di fare il furbo e stipendio degli insegnanti in base al rendimento delle proprie classi, se il rendimento è basso per troppo tempo si viene automaticamente licenziati.
fidatevi che così si risolverebbero moooolti problemi scolastici |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Non tutte le classi sono unite. Anzi. Spesso si voltano le spalle anche ai presunti amici. In classe, nonostante le apparenze, si tende a pensare per sé e basta (con eccezioni chiaramente). Se poi la vittima non è molto popolare, a maggior ragione chissenefrega. Inoltre, a prescindere dal discorso dell'individualismo, spesso si teme anche la reazione del professore o di altri professori (qualora ci si volesse lamentare del fatto). NON QUOTATE GRAZIE! |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Invece il più delle volte trovi gente che, mutandis mutandis, pretende di curare i sani e di respingere i malati, che si intrattiene in discussioni interminabili con quei due o tre gli stanno simpatici e liquida frettolosamente tutti gli altri che vorrebbero dei chiarimenti sulla lezione. Questo nel migliore dei casi: gli altri, come si può leggere negli altri post, spesso sarebbero da denuncia penale. |
Anch'io ho avuto un'insegnante così, il fatto è che gente come quella non è professionale nel proprio lavoro, insomma sei qui per fare conversazione e umiliare gli altri o per insegnare? lei mi ha fatto odiare la sua materia (geometriche) ogni volta che c'era mi saliva l'ansia, le piaceva umiliarmi e far capire a tutti quanto io ero timida e sola😣
Ogni volta che andavo a farle vedere il disegno geometrico mi diceva che andava bene anche se non lo aveva neanche guardato e poi quando mi dava il voto, saltavano fuori tutti gli errori, c'era il gruppo con la quale lei scherzava, rideva...faceva la pettegola,parlava dietro a gli altri della stessa classe, a quell gruppetto con cui aveva fatto amicizia se non facevano un compito o facevano qualche errore, se la prendeva con calma. Invece il gruppo che lei odiava, il minimo errore ed era la fine, scoppiava dalla rabbia, urlava... Una ragazza non aveva fatto il compito perché era in ospedale e li avevano fatto una operazione è quindi li ha urlato contro perché non gli è ne fregava niente se era in ospedale, doveva darli il lavoro finito anche se lei non l'aveva neanche cominciato perché era stata troppo tempo in ospedale...povera😯 |
Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
Ehi Giude...sai perchè quella professoressa era così? Perchè era e probabilmente è una infelice cronica. Conosco delle persone che amano prendersela (si fa per dire) con le persone che trovano deboli, per loro è gusto, perchè così possono dominare la situazione. Se tu vedessi la persona, e non il ruolo che ricopre, probabilmente ti farebbe solo pena, altro che odio. Devi odiare delle persone importanti, una che si comporta così, oltre ad essere nociva per la società, è inutile a se stessa e agli altri, solo tu puoi darle il potere di umiliarti. Come fare? Non so quanti anni tu abbia, se sei alle superiori o alle medie, perchè cambia molto, ma se sei piccolina (tra i 12 e i 16 diciamo) e hai un rapporto decente con i tuoi genitori, parla con loro dicendo esattamente come ti fa sentire quella persona. Se sminuiscono, pazienza, ma se capiscono che così tu sei limitata nell'esprimere te stessa, ci andranno a parlare, e magari parleranno anche con la dirigente scolastica. Certa gente dovrebbe essere buttata fuori a calci nel culo dalla scuola. Ribellati e non subire! Se non vuoi farlo, il primo compito di italiano che vi danno sul bullismo, sull'integrazione o menate del genere, scrivi meglio possibile la tua storia, con tanto di particolari, farai sentire così una merda vera e prorpia sia l'insegnante che i tuoi compagni. Ps, cambia scuola se puoi, la gente ignorante e cattiva la troverai ovunque, ma esistono anche persone per bene. Baci, non abbatterti.
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Re: Mi umiliava e poi mi incolpava di essere triste
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Ma ti assicuro che anche nel settore privato ci sono i coglioni...forse intendevi dire i lavativi. E poi come si misura l'efficienza di un professore? Se per efficienza si intende spiegare e mantenere la disciplina, sono proprio quelli che hanno il pugno di ferro allora i migliori, quelli che però a te stanno antipatici. L'ho già scritto: un collega che voleva fare in stile attimo fuggente, ha rinunciato alla professione...ho visto coi miei occhi cos'erano le sue lezioni: anarchia totale. Pretendere che a quell'età si autoresponsabilizzino, significa credere agli unicorni. E' per questo che il pugno di ferro non passa mai di moda. Quote:
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