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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Poi comunque in genere mi sento inadeguata in qualsiasi prestazione e lascerei sempre fare tutto agli altri,se non temessi che pensino"ecco questa che non fa un cazzo",solo per questo agisco. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
Per fortuna lavoro da solo, però se mi capita ho spesso il sentore di non essere stato all'altezza e di sentirmi giudicato. La nostra insicurezza fa calare le nostre prestazioni è vero, ma tante volte è solo la nostra percezione sballata che ci manda ai matti , facendoci ripensare mille volte ad un episodio pensando ad altrettanti mille modi per agire in modo diverso, causata dell'ipercriticità che abbiamo verso noi stessi
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
[QUOTE=Ogard;1730137]Per fortuna lavoro da solo[\QUOTE]
che meraviglia!Invidia.Che lavoro fai se si può sapere? |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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:mrgreen: |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
Non ho risolto, ma ci sto lavorando.
Un buon indizio per capire il motivo del tuo turbamento potrebbe essere cosa ti ricorda questo episodio e quali emozioni ti ha scatenato. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Emozioni sul momento praticamente nessuna, in un secondo momento la sensazione di non essere "uomo", di essere ragazzino, di sentirmi intimorito e di non avere la forza di mettermi in gioco. E come conseguenza una certa tristezza mista ad arrendevolezza e rabbia. Forse dovrei risalire col ricordo fino alla prima volta che l'ho provata,ma è un'impresa forse impossibile. Magari con l'ipnosi. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Alt (quello a sinistra della barra spaziatrice) e digiti in sequenza con l'altra mano (tenendo pressato sempre Alt) 1 - 2 - 6 sul tastierino numerico (a destra) dovrebbe venire fuori ~ comunque con copia incolla fai prima :mrgreen: qua c'è una schermata dei codici numerici dei simboli che puoi ottenere con questo stratagemma.] chiuso FuoriTema |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Non ti scoraggiare se non riesci è difficile da fare specialmente da soli, già considerarla come opzione è una buona cosa. C'è anche da notare che in queste esperienze la colpa e vergogna solitamente bloccano la compassione verso sé stessi. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
Mai risolto..anche quando sono migliorato è sempre rimasto latente..pronto a riaffiorare
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
in certi giorni sembra che stia meglio, ma in realtà mai risolto -.-
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
potrebbe dipendere da una serie di messaggi recepiti, a partire dalla prima infanzia, da famigliari e successivamente da altre persone, anche coetanei.
Se si è visti come troppo sensibili succede che chi potrebbe intervenire ha paura di farlo, di venire a contatto con qualcosa di fragile, allora finisce per caricarsi anche della parte che sarebbe propria del bambino e dell'adulto poi, per compatire, per minimizzare anche involontariamente le capacità dello stesso, per avere atteggiamenti che sono indicativi di scarsa considerazione. Altri casi invece possono essere caratterizzati da critiche più dirette e anche offese, ma l'effetto è pesante in entrambe le situazioni. Poi anche la persona in questione finisce per adattarsi a questo tipo di dinamiche, perchè non si vedono alternative, a volte è troppo tardi per avere la forza di mettere in atto dei cambiamenti netti nella propria persona. Per quanto mi riguarda sono pessimista (secondo l'opinione degli altri, secondo la mia sarei realista) e non credo che potrò togliermi questo senso di inadeguatezza, posso cercare di non ascoltarlo troppo e di provare a fare le cose che vorrei fare lo stesso, anche con quel rumore di fondo. Punto invece a diminuire l'inadeguatezza, che per diversi aspetti è reale (parlo per me) e non è frutto di pensiero disfunzionali. Accettarsi va bene, ma non negare quello che è, se ho fatto un percorso che mi ha portato ad avere un senso di inadeguatezza e altre cose simili, proprio questo sentimento presente nell'arco della vita è risultato essere invalidante per apprendere determinate capacità, che quindi in pratica non ho o non ho a sufficienza. Quindi non vedo perchè convincersi che l'inadeguatezza non c'è :nonso: |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Mi è capitato di sentirmi insicuro e inadeguato per fare cose che poi mi sono reso conto riuscire a fare. E sicuramente ce ne sono tante altre. E' certo che certe cose non fanno per me e amen. Ma per quanto mi riguarda credo che il mio senso di inadeguatezza sia sempre maggiore della mia inadeguatezza vera,almeno per ora. Per venire al mio esempio di apertura, il fatto che non sia intervenuto con decisione, non significa che non avrei risolto il problema. Mentre l'implicazione non sono intervenuto allora quella cosa non fa per me non è vera, eppure nella mia mente si crea proprio quella, e devo impegnarmi per scindere le cose. Se in strada uno è più deciso di me ad intervenire non significa "non potrò mai fare il meccanico di bici", al massimo posso accettare che non potrò mai fare il meccanico al pit-stop(si chiama così?) del giro d'italia dove devi essere veloce e deciso... |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
A volte si è realmente inadeguati rispetto ad altre persone, e questo può creare ansia sociale e disagi, mentre in caso di temperamento distimico, introversione, credo che il senso di inadeguatezza sia una conseguenza di questa forma di schozotimia. :perfetto:
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
@Semifobico
forse il discorso sta nel non estendere a un livello più generale la sensazione di non essere all'altezza di fare una cosa piuttosto che l'altra , cioè pensare di essere complessivamente 'inadeguato'. In alcuni casi ciò che non si riesce a fare interessa un campo abbastanza ampio della vita della persona; se non si fa, come dici tu, non significa che non si sia in grado potenzialmente di agire normalmente, ma il problema è che manca la forza. Forse non è giusto parlare di inadeguatezza, che è una brutta parola - sottolinea un'inferiorità / incompatibilità rispetto all'ambiente circostante - ma di una mancanza o di un complesso di sentimenti anche contrastanti che ostacolano, diciamo un eccesso di sensibilità, un peso che non si smuove, non so. Parlo della mia esperienza, quella degli altri non la conosco da vicino, vedo che c'è questo ostacolo insormontabile e non mi viene da dire 'questa è una cosa che posso prendere e togliere dal mio cammino', dopo troppo tempo penso che si è mischiato e legato alla mia personalità e devo trovare dei modi per potermi muovermi un po' più liberamente nonostante ciò. Per altri sarà diverso eh, non voglio fare da spauracchio. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Non mi deresponsabilizzo, sia chiaro. Io ho la mia porzione di colpe perché per quanto inadeguato il contesto, alla fine sono sempre io artefice e attore della mia vita. Però loro sono corresponsabili. Citavi tuo padre: il mio mi ha sempre trattato come un minorato mentale al limite della risata in faccia fin quando c'era un minimo di dialogo...(adesso non ci guardiamo nemmeno in faccia). Non ha mai alimentato il rapporto, non si è mai posto come riferimento maschile di rilievo, non mi ha mai capito e non c'ha manco provato. Vorrei solo avere la forza per ricominciare da zero, e riscattarmi come uomo. Non è facile ma ce la devo fare. Credo che siamo più o meno sulla stessa barca... |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
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Secondo me togliere i paletti emotivi in molti casi può solo far accedere all'opportunità di fare esperienza (e magari in certi contesti si potrebbe anche migliorare, ma è sempre e comunque un rischio), che le cose poi andranno bene perché si è già capaci di farle andar bene e ci si racconta che non vanno bene soltanto a causa dei blocchi emotivi è tutto da dimostrare e potrebbe anche non esser vero. In realtà ci si trova in una situazione di incertezza. Per me in molti casi ci si espone comunque al rischio di fallire in realtà (o di riuscire, è valida in entrambi i sensi la cosa, anche se poi bisogna vedere a livello probabilistico come si sta messi), anche se poi si cerca di raccontarsi altro. Non esponendosi si potrebbe anche mantenere un'immagine di sé più positiva di quella che verrebbe fuori nel caso in cui si andasse a verificare effettivamente cosa si è capaci di fare: della serie "cercava i suoi limiti e li ha trovati subito" :mrgreen:. Meglio sapere che sei davvero un incapace o meglio raccontarsi che sei capace quanto gli altri e non riesci a far certe cose perché c'è un blocco emotivo? Certe volte davvero non saprei cosa risulta meglio oggettivamente per certe persone, cosa conviene fare varia da caso a caso, e conviene davvero poter fare affidamento su un punto di vista esterno capace di giudicare la situazione e che riesca a capire davvero bene, senza avere le solite manie di demolizione (supponendo ingenuamente che le cose poi si struttureranno bene da sé), dove convine abbassare i paletti di recinzione e dove conviene di più invece rafforzarli per trovare un equilibrio migliore. E' solo una riflessione ispirata dalla discussione, può darsi davvero che con te non c'entra nulla. Il sentimento di inadeguatezza misto all'idea che non è completamente reale questo senso di inferiorità, potrebbe svolgere diverse funzioni (matenere un'immagine di sé non troppo negativa che risulta utile per tirare avanti ad esempio... E così via). Se non si conosce nel caso specifico a cosa serve alla persona sentire e descrivere le cose in questo modo risulta difficile esprimere un giudizio generale sulla questione. |
Re: Chi ha risolto il senso di inadeguatezza?
@XL
Grazie per la riflessione, io comunque amo la verità,pertanto crolli emotivi o meno propendo ultimamente per considerare il mio senso di inadeguatezza come ingannevole, agendo nella misura in cui lo ritengo possibile. Se scopro che l'inadeguatezza è vera, penso che più che crollo emotivo mi metto l'ianima in pace, mentre all'idea di non tentare cose che potrei fare per dare ascolto a questo sentimento, l'anima in pace non ce l'ho. Non è che farò chissà che, ma già buttarmi ad imparare un mestiere nuovo per me è un passo. |
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