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Boriss 22-02-2016 17:46

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da Isil90 (Messaggio 1685876)
... altrimenti nulla ha senso.

temo che le cose stiano proprio così, non solo per i solitari ma anche per quelli che vivono in società.... quell'amore di cui parli lo riserviamo principalmente a noi stessi

Isil90 22-02-2016 19:10

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da Boriss (Messaggio 1686258)
temo che le cose stiano proprio così, non solo per i solitari ma anche per quelli che vivono in società.... quell'amore di cui parli lo riserviamo principalmente a noi stessi

L'amore per sè stessi è la base per la socializzazione.
Se non si ispira equilibrio negli altri automaticamente le persone si sentiranno respinte dalla nostra persona e percepiranno che non vogliamo la loro presenza nella nostra vita.
Inoltre...questione che pongo: perché abbiamo così paura degli altri tanto da autoconvicerci che la solitudine è l'unica maniera per vivere e sopravvivere? Che cosa c'è di così difficile nel rispetto e nella convivenza che ne deriva?

varykino 22-02-2016 19:44

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
io st ultimo periodo godo proprio a star da solo boh , in passato invece adoravo proprio stare in mezzo alla gente .... sarà che c ho sempre qualcuno fra i coglions costantemente e sarà pure che quando c è qualcuno devo sempre qualcosa a sto qualcuno e invece da soli nn si deve niente a nessuno sei libero pure di ascoltare il silenzio , sempre se esiste ancora il silenzio :D , sarò diventato contronatura XD .

y 22-02-2016 23:40

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da Isil90 (Messaggio 1686286)
L'amore per sè stessi è la base per la socializzazione.
Se non si ispira equilibrio negli altri automaticamente le persone si sentiranno respinte dalla nostra persona e percepiranno che non vogliamo la loro presenza nella nostra vita.
Inoltre...questione che pongo: perché abbiamo così paura degli altri tanto da autoconvicerci che la solitudine è l'unica maniera per vivere e sopravvivere? Che cosa c'è di così difficile nel rispetto e nella convivenza che ne deriva?

Prendo a spunto quel che hai scritto per fare un'osservazione di carattere più generale.

Io mi sono un po' rotto di sto autolesionismo che ci portiamo dietro, tipo che è sempre colpa nostra, non facciamo abbastanza, dobbiamo fare di più... Mi pare una tendenza generalizzata in chi ha la fobia o problemi di timidezza. Secondo me bisognerebbe starci attenti, rischia di essere un tantino controproducente.
(Poi temo che per alcuni sia anche un effetto collaterale delle logiche pissico-terapeutiche modello "dipende da te".)

Sostanzialmente io non devo "ispirare" niente negli altri. Perché in realtà neanche gli altri lo fanno. Le altre persone hanno il vantaggio di poter essere più tranquille e quindi spontanee. Sarebbe una contraddizione sforzarsi di produrre artificiosamente un qualcosa che ha senso proprio nella spontaneità: verrebbe uno schifo e probabilmente produrrebbe l'effetto contrario. Più che cercare di ispirare un equilibrio che non ci appartiene, dovremmo semplicemente (?! hem..) trovarne uno. Poi tutto andrebbe a posto automaticamente.
(Si, ok, togliete il "semplicemente", suona troppo male. -_-; )

Molti dicono che a sforzarsi poi ci si sblocca, ma credo che questo valga solo per chi ha una situazione non troppo compromessa. Chi è più incasinato secondo me rischia di traumatizzarsi ancora di più.

Vediamola come una condizione indotta: è la FS che mi crea queste difficoltà. E se poi mi sento stupido o mi sale l'ansia a stare in mezzo alla gente, devo star male per forza? Salvo il salvabile e cerco di dare un senso al tempo in avanzo che ho per me stesso. (Leggo, studio, mi rilasso...) Almeno finché non si trova una soluzione affidabile.

Detto questo, capisco che comunque non aiuta. E son d'accordo che sia innaturale. Lo dici a uno che da un anno a sta parte non esce più e non vede più nessuno, figurati. Mo' m'hanno pure chiuso la piscina. Non posso più fare neanche esercizio e sfogare la tensione... -___-;

E d'altra parte se era facile non era un problema. :/

Josef K. 22-02-2016 23:49

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Se la prossimità fisica implicasse condivisione il problema non si porrebbe. Il punto è che la vera condivisione è un fatto mentale che nasce dall'incontro di due volontà, e ancor prima dall'attitudine a dare e ricevere. Per cui sì, tutto molto bello, volemose bene ecc ecc, ma poi all'atto pratico non basta ammucchiarsi nella stessa stanza e neppure parlare guardandosi negli occhi, per condividere realmente qualcosa.

Solitario 22-02-2016 23:50

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Stessa cosa a me, troppa solitudine da troppo tempo... basterebbe solo una persona alla fine, magari noiosa come me, con cui noiosamente vivere tutta la vita :tt1: :D:bene:

EdgarAllanPoe 23-02-2016 20:57

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da varykino (Messaggio 1686303)
io st ultimo periodo godo proprio a star da solo boh , in passato invece adoravo proprio stare in mezzo alla gente .... sarà che c ho sempre qualcuno fra i coglions costantemente e sarà pure che quando c è qualcuno devo sempre qualcosa a sto qualcuno e invece da soli nn si deve niente a nessuno sei libero pure di ascoltare il silenzio , sempre se esiste ancora il silenzio :D , sarò diventato contronatura XD .

Vero, anche a me piace stare solo, mi trovo bene e non devo stressarmi con altre persone con cui interagire, mi viene spontaneo e naturale, forse per il fatto di essere introverso, però il problema sorge, quando ti invitano ad un evento sociale particolare, un matrimonio ad esempio, cosa fai in quel caso? Dici che ti piace stare solo, e preferisci non andarci?

Wrong 23-02-2016 21:43

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
"I corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola." (cit.)

Keith 23-02-2016 23:38

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da EdgarAllanPoe (Messaggio 1686995)
Vero, anche a me piace stare solo, mi trovo bene e non devo stressarmi con altre persone con cui interagire, mi viene spontaneo e naturale, forse per il fatto di essere introverso, però il problema sorge, quando ti invitano ad un evento sociale particolare, un matrimonio ad esempio, cosa fai in quel caso? Dici che ti piace stare solo, e preferisci non andarci?

E' uno dei miei dilemmi. Io posso stare anche da solo e ci sto bene, ma poi volente o nolente si è chiamati a degli eventi sociali, e lì che sorgono i problemi..non si vorrebbe evitare, ma poi si è costretti a farlo per senso di inadeguatezza, ansia anticipatoria.
Magari fosse così semplice..uno vuole stare sempre da solo e ci sta.. se ci riuscite vi stimo, ma io ancora non ho trovato soluzioni che non comportino problemi.

XL 24-02-2016 00:17

Re: La solitudine non è una condizione naturale
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1686062)
Quindi è abbastanza inutile cercare compagnia se non si riesce a godere di essa. Vale per gli introversi, i fobici, i sociopatici e chiunque altro.
Andrebbero capite e affrontate le motivazioni alla base.

:pensando:
A me piace stare con gli altri, ma non molto, non so perché ma per me è davvero così. Mi piace alternare questi momenti (compagnia/solitudine) perché solo così riesco davvero a godere della compagnia di qualcuno.

Mi rendo conto che diverse altre persone hanno un bisogno costante di avere qualcuno intorno mentre per me non è così, questo bisogno si fa sentire in modo più pressante solo quando sono stato per un bel po' per conto mio.

Io quel che desidero è il non dover star sempre da solo e l'essere apprezzato dalle persone che frequento, ma non cerco forme di socialità tanto invasive, credo che non starei bene comunque.

Certi problemi possono sorgere là dove questa alternanza (compagnia/solitudine) non va di pari passo con le esigenze degli altri. Io perciò credo di essere sia timido che introverso. Quando dico ad un amico che domani ho altro da fare per non vederlo (e certe volte invento scuse del genere perché non tutti mi capirebbero) non sto evitando una situazione che mi spaventa, sto cercando di "ricaricarmi"... Ecco, non so trovare termine migliore.

Da un lato forse ci sono davvero tratti ansiosi, fobici e così via, dall'altro ci sono anche queste altre tendenze qua, e non si ha a che fare con delle fobie o con delle forme di evitamento per non correre certi rischi, ci sono anche altre motivazioni che ci spingono a rifiutare un invito.


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