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Re: Da chris.
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Re: Da chris.
E' la fine, lo vedo sempre più chiaramente.
Lo "sento". La "verità" non è mai racchiusa in quello che la gente ti dice: la "verità" la trovi sempre in quello che la gente non ti dice (e non fa). |
Re: Da chris.
è normale avere momenti in cui si pensa che sia tutto inutile. Periodi così ne hanno anche le persone comuni e realizzate, figuriamoci noi...
Io a 47 (quasi 48) anni ne esco pensando di essere l'ultimo anello di una lunghissima catena. I miei antenati, per centinaia di generazioni, hanno sempre lavorato, combattuto, sudato, sofferto e dato la loro vita. Questo per arrivare a ME. Io sono il risultato finale di tutti i loro sforzi. Quindi buttare via la mia vita significherebbe buttare via le fatiche di centinaia e centinaia di persone e questo mi fa pensare di essere molto importante per loro. Soprattutto per quelli che mi hanno conosciuto e amato come i miei nonni e i miei zii. Ovunque essi siano ora. |
Re: Da chris.
Per me non ha proprio senso "vivere" un'esistenza insostenibile e vuota, piena solo di gelo, solitudine e silenzio, sofferenza e privazioni inumane, per persone morte da tempo.
Cioè.. io non è che ho chiesto d'esser messo al mondo, per quanto mi riguarda i miei antenati e i loro discendenti potevano pure evitare di dare il via alla catena di eventi che hanno portato alla mia nascita. Non mi posso sentire in colpa o che sto rovinando gli sforzi di qualcuno che nemmeno è più in vita e che ciò che ha fatto l'ha fatto per sé stessa e per chi amava al tempo, non certo per me o pensando a me (che nemmeno esistevo allora) Potrei sentirmi in colpa se rovinassi gli sforzi di qualcuno che fa cose per me, per farmi stare bene e tenermi in vita, ma visto che non ho nessuno che sta facendo niente e a nessuno importa (intendo concretamente, non in astratto, tipo compassione umana generica che si ha verso chi soffre, siano le vittime dell'attentato di parigi, i poveri nel mondo, o chrissolo) che io viva o muoia, che io stia bene o non ce la faccia e impazzisca, non ho grossi sensi di colpa.. a riguardo.. solo tanto dispiacere e tanto dolore. |
Re: Da chris.
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Non hai neanche un cugino, un nipote, un ex-collega a cui rivolgerti? Lo so che il tuo malessere è più che altro esistenziale, quindi dare consigli pratici può sembrare poco utile, ma ci voglio provare cmq. Hai 44 anni e non sono 20 ok, ma neanche 80, si possono ancora fare molte cose. Non so se la tua contingenza è il lavoro o il reddito, mi sembra di aver capito che non lavori, ma probabilmente avrai cmq di che vivere, altrimenti c'è da lavorare prima in tal senso. In passato e anche recentemente, quando non riuscivo a cavare un ragno dal buco, ho spesso fatto dei piani d'azioni, anche scritti e mi imponevo di rispettarli.. certo a volte li ho seguiti solo a metà, però è servito, serve a mettere le cose in chiaro a chi come me a volte soffre di confusione. Potresti iniziare da: - prendersi cura del proprio corpo, anche controvoglia, anche se sembra inutile. Non è mai inutile - prendersi cura della mente: psicoterapia/farmaci. Questo penso sia essenziale. E' importante anche relazionarsi agli altri, iniziare.. senza grosse aspettattive, in modo anche leggero..senza farne una questione personale di accettazioni o rifiuti.. non ti dico che è facilissimo ma fidati che non è impossibile, prova. Sarò stato banale, non lo so, però non vedo cos'altro fare..ah! Pensare al futuro è il male assoluto. |
Re: Da chris.
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A costo di apparire scontato, qualunque soluzione è meglio del farla finita, la vita non è perfetta, anche se si sbaglia non importa se la volontà è quella di fare bene, chi non ha mai sbagliato nella vita alzi la mano... Cerca di andartene via da Roma, ho già capito che lì non c'è nulla per te, ma ho anche il vago sospetto che sia proprio quell'ambiente a darti le difficoltò maggiori, che sia cioè proprio quella città a farti del male, trasferisciti lontano, sia da Roma che dalla città proprio, provaci non puoi sapere se sia uno sbaglio se prima non ci avrai provato CONCRETAMENTE, nell'effettivo, nell'atto vero e proprio, non continuare a vagare in cosiderazione che stanno solo nella tua mente, non conoscerai mai del tutto il mondo reale finchè non l'avrai vissuto veramente. |
Re: Da chris.
Niente è mai banale.
Grazie dei consigli. Non è solo una questione di problemi pratici, la mia. E' - soprattutto - una questione di BISOGNI. Bisogni negati, bisogni repressi (per mancanza d'alternative). Ma proprio bisogni umani di base: abbracci, considerazione, calore umano, affetto. E' mancato tutto e sempre. Che ora - dopo una vita di merda in solitudine trascorsa a perder pezzi di me - mi stanno straziando dentro, vogliono uscire, vogliono essere soddisfatti.. appagati. Ma la condizione è questa.. l'età è questa - le mancanze sono totali e assolute - non riesco nemmeno a parlarne senza tremare e piangere - le possibilità non ci sono più... più mi sforzo e più mi trovo a sbattere contro i miei limiti e a subire le conseguenze delle mie mancanze.. delle cose, a livello relazionale, che non ho sviluppato, che non so neanche esprimere.. ma che ci sono, dentro, nel profondo, che mi devastano e mi distruggono quel bisogno (mai appagato) anche fisico di leggerezza, gioia, svago, gioco, piacere.. dio che strazio più scrivo e più mi sento male voglio vivere ma mi è negato tutto ormai voglio morire.. non ce la posso fare .. c'è un povero vecchio ormai in quello specchio che pero' ha ancora 12 anni e gli stessi bisogni.. e le stesse mancanze.. e .. cristo .. voglio morire. |
Re: Da chris.
sto impazzendo
tutta una vita così, capite ? non è un periodo o un momento.. 44 anni passati tutti e sempre così.. a reprimere e comprimere dentro tutto ..per non pesare sugli altri, perché c'erano sempre altri problemi e altre situazioni famigliari per cui farsi forza e da sostenere.. e io dovevo esser forte e non crollare.. e andare avanti per gli altri e non per me.. reprimi e comprimi - reprimi e comprimi - reprimi e comprimi - reprimi e comprimi ... all'infinito... e alla fine non sono andato da nessuna parte.. e gli altri hanno fatto comunque la loro vita e sono morti ... e io non ho vissuto niente - e ora posso solo morire da solo come son vissuto senza aver mai goduto di niente |
Re: Da chris.
A questo punto non credi sia arrivato il momento di pensare solo a te stesso? Di cominciare a fregartene dell'opinione che gli altri hanno di te, visto che fino ad ora non t'è servita a nulla? Ti ha fatto solo soffrire senza averne nulla in cambio, già questo è un motivo sufficiente per mandare a quel paese gli altri e pensare solo a te stesso. In questo caso non è egoismo, è sopravvivenza.
Chi s'è mai posto il problema di come stessi tu? Qualcuno di loro s'è mai preoccupato di sapere se TU stessi bene? Se TU avessi bisogno? Anche la propria persona ha una dignità e dei diritti, non solo gli altri. A questo punto fregatene della considerazione altrui, fai quello che ti pare quando ti pare, vivi come vuoi, fai quello che ti passa per la testa e che sai ti darebbe piacere, rispetta la forza della TUA vita e non sottomettere più i tuoi bisogni al moralismo falso e indifferente di chi nemmeno tu conosci. TUTTO è meglio che lasciarsi morire, e se credi che non ci sia più questa forza, beh, ti dico che ti sbagli, c'è sempre questa forza, solo che giace latente finchè non sarai TU a darle il permesso per uscire, sei TU che hai il potere di lasciarla uscire libera. Piuttosto che distruggerti dentro a questo punto è meglio diventare cattivo, se non altro renderesti onore al tuo amor proprio e restituiresti dignità alla tua esistenza. Non ti preoccupare del biasimo altrui, tu ora devi pensare a te stesso e solo a te stesso, puoi farcela, devi solo lasciarti andare. NESSUNO può chiedere nè tantomeno pretendere che un essere umano si riduca così. Ti dico Chris, non importa cosa farai, FREGATENE, ora sei tu che hai bisogno, questo è il TUO momento e la vita è solo tua, non lasciarti reprimere da nessuno. Tutto è meglio che la situazione in cui sei ora. Io ho sempre consigliato morigeratezza e buon senso, ma mi rendo conto che ci sono casi in cui è BENE consigliare l'esatto contrario, lo devi fare per rispetto verso la vita e la tua persona, lo devi fare Chris. Qualunque cosa farai sarà sempre meglio che rinunciare a vivere. Ti prego, riprenditi la tua vita, adesso e senza pentimenti. La cosa più importante che la vita chiede a una persona è quella di imparare, e la verità è che si impara soprattutto sbagliando, l'unico sbaglio veramente imperdonabile è quello di decidere di non vivere per paura di sbagliare. |
Re: Da chris.
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Re: Da chris.
Chris ci farebbe piacere che mettessi la tua foto nel thread apposito, almeno possiamo assegnare un volto a un nick...
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Re: Da chris.
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Uno dei motivi per cui ho troncato con lo psichiatra che avevo approcciato è stato che alla fine, in modo molto ma molto ma molto velato e indiretto ha fatto saltare fuori il classico "il passato è passato, può solo tentare di vivere al meglio quello che resta". Che razionalmente non fa una piega, ma detto a uno con il morale sotto le scarpe lascia solo amarezza. |
Re: Da chris.
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Quando non hai un lavoro o magari lo hai ma non ti piace, non ti realizzi in esso.Quando La mancata realizzazione lavorativa non ha una controparte sentimentale(coppia,famiglia ecc) che dia almeno un senso alle cose. Quando credi che ti manchino le forze, o magari le hai e non hai qualcosa verso cui indirizzarle. E' molto difficile dire ora faccio qualcosa! Ora do una svolta! Io appena mi metto a sforzarmi di dare una svolta mi viene la nebbia mentale e non sono in condizioni così gravi come quelle di chris. Ed è inutile che quando sono depresso io mi dica: "qualsiasi cosa è meglio di questo". Perchè di fatto non mi sento in grado di fare niente. Trovo a volte un po' di conforto piuttosto in una sorta di accettazione, di rassegnazione. Ma devo dire che è una rassegnazione che vista l'età è ancora tinta da una certa dose di speranza ceca nel futuro. Sembra paradossale, ma rassegnarsi a ciò che si è, continuando comunque a sperare forse può essere una ricetta per resistere. Purchè quella speranza non sia un'aspettativa che può essere delusa, ma una speranza indefinita, quasi religiosa. Lo so, è un consiglio un po' astratto, ma altro non so che dire, non sono bravo con i consigli. |
Re: Da chris.
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Re: Da chris.
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Quello che ho spiegato male, sottintendendolo, è che l'unico modo in cui questa convinzione può avere un posto nella nostra coscienza è avere un minimo di contesto tranquillo, una situazione che ci circonda almeno tollerabile. Avendo questa un giorno, magari uscendo di casa, si riesce a rilassarsi e iniziare a vedere le cose diversamente. Poi chiaramente i momenti belli si alternano a quelli brutti ma questo è normale... |
Re: Da chris.
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Un uomo, come anche una donna, ha bisogno di realizzarsi almeno in una di queste due cose. Da qui nascono le crisi. Poi vabbè ci saranno sempre quelli che non gliene frega niente e gli basta la partita in tv e la birra al bar, ma sono pochi e se la maggior parte si affanna a raggiungere questi traguardi un motivo c'è. |
Re: Da chris.
Ciao chrissolo sono un utente nuovo del forum, sono dalla tua parte mi dispiace quando qualcuno sta male, io ho trentadue anni e ho paura di restare solo, sono figlio unico spero che ce la farai
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Re: Da chris.
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Re: Da chris.
Chris, come stai oggi?
Sembra inutile chiederlo ma c'è gente qui a cui importa il tuo stato d'animo perchè si rende conto che sei una delle persone che soffrono di più qui. Perciò non è certo una domanda retorica o di circostanza, come stai Chris? |
Re: Da chris.
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Io non voglio essere la persona che soffre di più o più disperata. Io non lo vorrei proprio essere. E' da una vita intera che mi porto dietro questa nefasta corona. Io non la voglio, non la voglio .. |
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