Re: Cosa fate?
Quote:
Originariamente inviata da Vacuum
(Messaggio 1611671)
Quindi sin da bambino hai imparato a prendertela esclusivamente con entità superiori quali dio, destino e ora la reincarnazione come cause del tuo malessere, senza pensare in modo più specifico quali condizionamenti esterni (reagendo con la tua personalità) ti abbiano messo realmente in questa situazione, o sbaglio?
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Non direi che sbagli ma nemmeno sento del tutto mia la tua lettura. Direi che per fortuna, anche durante gli anni "bui" dell'educazione cristiana, ho evitato almeno in parte quello che poi è il trucco e l'inganno di base su cui si fonda il Cristianesimo, ovvero, proiettare su figure mitiche i normali meccanismi dei rapporti coi genitori e nello specifico il padre. E' impossibile non farcisi coinvolgere in qualche misura ma non ho mai pensato di lamentarmi o rapportarmi con un ipotetico Dio. Credevo fosse "lassù" ma non molto oltre questo. Anzi, è stato questo senso di malessere che mi ha allontanato dal Cristianesimo e mi fatto trovare più vicino a sistemi di credenze in cui un dio, se mai c'è, sostanzialmente menefreghista. Nello specifico le scuole filosofico-religiose di India e Tibet.
Però è sempre stato parte di me sentirmi inserito in qualcosa di più della mera contingenza che vede la vita come il risultato di una serie di combinazioni chimiche tentate alla cieca e quindi la coscienza come loro epifenomeno. Anche se in molti momenti spero davvero che sia così, mi è rimasto il dubbio che possa esserci altro, ovvero non certo un dio, personale o menefreghista o altro, ma che il nucleo di azioni che abbiamo fatto sopravviva al corpo e possa "attaccarsi" a un embrione che poi diventerà un essere umano pensante condizionato dal bagaglio precedente. Sono insomma lontano dall'idea di dio o cose così, penso piuttosto a delle leggi di natura che ancora non siamo in grado di indagare ma che in linea di principio possono essere indagate e forse lo saranno. A quel punto, ammesso che io possa esserci quando accadrà, quello che è il mio attuale senso del "c'è di più", diventerà, credo, il tipo di emozione che si può provare assistendo alla scoperta di una nuova legge fisica.
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