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pokorny 15-10-2015 09:37

Re: Cosa fate?
 
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Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Credi in questa "reincarnazione" perché non trovi ipotesi migliori come soluzione/scusa ai tuoi problemi?

In gran parte sì; sono stato cresciuto in un contesto cristiano, parrocchia e cose così, e mi si insegnava che Dio è infinitamente buono mentre io già soffrivo non poco. Può darsi che avendo appreso presto a interpretare il mondo e la personalità in termini di qualcosa di più grande, questa modalità di approccio sia diventata la più importante. E allora ho trovato quel tipo di mondo spirituale in cui non esiste nessun dio e che quindi riporta gli eventi in una dimensione non personalistica, per così dire. Un semplice meccanismo come può essere una legge fisica.

Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Se posso: in che modo hai tentato di fare qualcosa? potresti fare un esempio? come hai fatto a passare da stronzetto a fobico?

Le due cose sono sempre coesistite. Probabilmente dopo i primi episodi di sconfitta e bullismo da me subiti ho iniziato a sfogare la rabbia su chi potessi. Mi sono reso conto non presto ma nemmeno tardi, che non è una buona idea e non avrebbe risolto i miei problemi. Ho capito che il mio destino è quello di essere sempre e comunque l'ultima ruota del carro. Del resto il modello familiare è quello, io sono sempre stato l'imbecille di famiglia "che tanto sta lì e possiamo fare quello che caxxo ci pare". Insomma, solo rassegnazione per non incavolarmi ancora di più.

Vacuum 15-10-2015 21:39

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1611231)
In gran parte sì; sono stato cresciuto in un contesto cristiano, parrocchia e cose così, e mi si insegnava che Dio è infinitamente buono mentre io già soffrivo non poco. Può darsi che avendo appreso presto a interpretare il mondo e la personalità in termini di qualcosa di più grande, questa modalità di approccio sia diventata la più importante. E allora ho trovato quel tipo di mondo spirituale in cui non esiste nessun dio e che quindi riporta gli eventi in una dimensione non personalistica, per così dire. Un semplice meccanismo come può essere una legge fisica.



Le due cose sono sempre coesistite. Probabilmente dopo i primi episodi di sconfitta e bullismo da me subiti ho iniziato a sfogare la rabbia su chi potessi. Mi sono reso conto non presto ma nemmeno tardi, che non è una buona idea e non avrebbe risolto i miei problemi. Ho capito che il mio destino è quello di essere sempre e comunque l'ultima ruota del carro. Del resto il modello familiare è quello, io sono sempre stato l'imbecille di famiglia "che tanto sta lì e possiamo fare quello che caxxo ci pare". Insomma, solo rassegnazione per non incavolarmi ancora di più.

Quindi sin da bambino hai imparato a prendertela esclusivamente con entità superiori quali dio, destino e ora la reincarnazione come cause del tuo malessere, senza pensare in modo più specifico quali condizionamenti esterni (reagendo con la tua personalità) ti abbiano messo realmente in questa situazione, o sbaglio?

pokorny 15-10-2015 21:52

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611671)
Quindi sin da bambino hai imparato a prendertela esclusivamente con entità superiori quali dio, destino e ora la reincarnazione come cause del tuo malessere, senza pensare in modo più specifico quali condizionamenti esterni (reagendo con la tua personalità) ti abbiano messo realmente in questa situazione, o sbaglio?

Non direi che sbagli ma nemmeno sento del tutto mia la tua lettura. Direi che per fortuna, anche durante gli anni "bui" dell'educazione cristiana, ho evitato almeno in parte quello che poi è il trucco e l'inganno di base su cui si fonda il Cristianesimo, ovvero, proiettare su figure mitiche i normali meccanismi dei rapporti coi genitori e nello specifico il padre. E' impossibile non farcisi coinvolgere in qualche misura ma non ho mai pensato di lamentarmi o rapportarmi con un ipotetico Dio. Credevo fosse "lassù" ma non molto oltre questo. Anzi, è stato questo senso di malessere che mi ha allontanato dal Cristianesimo e mi fatto trovare più vicino a sistemi di credenze in cui un dio, se mai c'è, sostanzialmente menefreghista. Nello specifico le scuole filosofico-religiose di India e Tibet.

Però è sempre stato parte di me sentirmi inserito in qualcosa di più della mera contingenza che vede la vita come il risultato di una serie di combinazioni chimiche tentate alla cieca e quindi la coscienza come loro epifenomeno. Anche se in molti momenti spero davvero che sia così, mi è rimasto il dubbio che possa esserci altro, ovvero non certo un dio, personale o menefreghista o altro, ma che il nucleo di azioni che abbiamo fatto sopravviva al corpo e possa "attaccarsi" a un embrione che poi diventerà un essere umano pensante condizionato dal bagaglio precedente. Sono insomma lontano dall'idea di dio o cose così, penso piuttosto a delle leggi di natura che ancora non siamo in grado di indagare ma che in linea di principio possono essere indagate e forse lo saranno. A quel punto, ammesso che io possa esserci quando accadrà, quello che è il mio attuale senso del "c'è di più", diventerà, credo, il tipo di emozione che si può provare assistendo alla scoperta di una nuova legge fisica.

Vacuum 15-10-2015 21:55

Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1611227)
faccio tutti i giorni qualche piccolo passo per volermi un po' più bene e accrescere la mia autostima, cerco lavoro, faccio colloquio, imparo a guidare e cerco di uscire il più possibile. Leggo tantissimo, leggere mi da serenità e mi insegna a riflettere su tante cose, mi insegna a pensare con la mia testa e accresce il mio livello di comunicazione. Rifletto tanto sulla natura umana, studio le persone: tipo quando prendo la metro, in maniera spontanea studio i caratteri delle persone (detta così sembra una cosa malata, ma guardando la gente, comportamenti e modo di parlare, impari tantissime cose sulla vita)

Non sembra una cosa malata :D anzi, magari potrebbe essere un'azione più o meno volontaria per avere più controllo sulla situazione (o perlomeno nel mio caso è così). Io più che le persone in metro preferisco studiare i personaggi dei libri (naturalmente su quelli di narrativa come gli scritti di moravia o simili) e le ragioni che le portano ad agire in quel modo, avendo forse la possibilità di leggere conferme sulle mie ipotesi appena finito il libro

Hazel Grace 15-10-2015 22:01

Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611679)
preferisco studiare i personaggi dei libri (naturalmente su quelli di narrativa come gli scritti di moravia o simili) e le ragioni che le portano ad agire in quel modo, avendo forse la possibilità di leggere conferme sulle mie ipotesi appena finito il libro

Anche io lo faccio, mi consolo molto perché mi danno suggerimenti su tante piccole cose, a volte mi immedesimo e immagino cosa avrei fatto al loro posto

Nothing87 15-10-2015 22:59

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?

è il Mondo che deve migliorare, non io! :cursing: :)

Hazel Grace 15-10-2015 23:14

Riflettendoci perché dovremmo essere noi ad avere dei problemi? Potremmo essere dei precursori di un'era futura più avanzata, dove non saremo più governati dalla società ma sarà il singolo a decidere e costruire da sé il mondo circostante. La nostra mente elaborerà in maniera nuova tutto quello che si da per scontato e ovvio oggi. Tutto questo mondo deve cambiare per questo non possiamo adattarci mai del tutto. Io faccio finta per integrarmi ma alla fine il male é il pensiero collettivo

Joseph91 16-10-2015 00:39

Re: Cosa fate?
 
Sto cercando di migliorare ma i problemi ci sono sempre. Cerco di essere più positivo ma la solitudine, la fobia e l'insicurezza ci sono sempre, e ormai si sono consolidati e non credo che potranno mai sparire.

Kenshin Himura 16-10-2015 18:18

Re: Cosa fate?
 
Io aspetto passivamente, se proprio non succederà qualcosa in futuro allora pace, non so cosa dire...

Grimmjow 16-10-2015 18:19

Re: Cosa fate?
 
Basta pensare, ora mi lavo i denti, mi vesto e vado a farmi due passi :)

Weltschmerz 16-10-2015 22:28

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Con migliorare non intendo "normalizzarsi", ma trovare la propria strada, conoscendosi, quindi senza farsi condizionare negativamente dalla famiglia/amici/società/ quello che vuoi e senza avere troppi muri (ad esempio la fobia) che ci blocchino

Ah allora ottimo :perfetto:

varykino 16-10-2015 22:38

Re: Cosa fate?
 
dove andate , si ma quanti siete? ...... un fiorino :D

Keith 16-10-2015 23:04

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?
Avete scoperto il vostro scopo, la ragione per il quale pensate e agite in questo modo, ciò che sta alla base del vostro tipo di carattere/comportamento (senza calcolare la vostra fobia intendo)?
Se volete scrivete senza limitarvi a rispondere alle domande

no, io invece voglio peggiorare!
tanto anche se miglioro non sarò mai normale, e allora tanto vale peggiorare sempre di più e diventare una feccia, un essere immondo!

Vacuum 17-10-2015 16:43

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1611677)
Non direi che sbagli ma nemmeno sento del tutto mia la tua lettura. Direi che per fortuna, anche durante gli anni "bui" dell'educazione cristiana, ho evitato almeno in parte quello che poi è il trucco e l'inganno di base su cui si fonda il Cristianesimo, ovvero, proiettare su figure mitiche i normali meccanismi dei rapporti coi genitori e nello specifico il padre. E' impossibile non farcisi coinvolgere in qualche misura ma non ho mai pensato di lamentarmi o rapportarmi con un ipotetico Dio. Credevo fosse "lassù" ma non molto oltre questo. Anzi, è stato questo senso di malessere che mi ha allontanato dal Cristianesimo e mi fatto trovare più vicino a sistemi di credenze in cui un dio, se mai c'è, sostanzialmente menefreghista. Nello specifico le scuole filosofico-religiose di India e Tibet.

Però è sempre stato parte di me sentirmi inserito in qualcosa di più della mera contingenza che vede la vita come il risultato di una serie di combinazioni chimiche tentate alla cieca e quindi la coscienza come loro epifenomeno. Anche se in molti momenti spero davvero che sia così, mi è rimasto il dubbio che possa esserci altro, ovvero non certo un dio, personale o menefreghista o altro, ma che il nucleo di azioni che abbiamo fatto sopravviva al corpo e possa "attaccarsi" a un embrione che poi diventerà un essere umano pensante condizionato dal bagaglio precedente. Sono insomma lontano dall'idea di dio o cose così, penso piuttosto a delle leggi di natura che ancora non siamo in grado di indagare ma che in linea di principio possono essere indagate e forse lo saranno. A quel punto, ammesso che io possa esserci quando accadrà, quello che è il mio attuale senso del "c'è di più", diventerà, credo, il tipo di emozione che si può provare assistendo alla scoperta di una nuova legge fisica.

Sarà la differenza d'età, ma ancora non capisco da dove nasce il bisogno di sentire che si fa parte di un disegno più grande rispetto a quello descritto dalla scienza (e che in futuro descriverà).
Di solito la gente tende a credere nel karma chiedendosi ad esempio: " cosa ho fatto di così sbagliato da meritarmi questo?", e chi pensa di non trovare spiegazione a ciò tende a prendersela o con divinità o con vite passate (da quel che ho capito senza contare la tua esperienza di cui non so molto)


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