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Originariamente inviata da bardamu
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Originariamente inviata da HurryUp3
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Originariamente inviata da bardamu
Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.
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La tua stessa argomentazione mostra come sia sensato parlare di ipocrisia.
Se l'ideale del corteggiamento è qualcosa che non è l'amore, allora è ipocrita dire che è l'amore.
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Come ho detto sopra non è ne totalmente corrispondente al sentimento, ne totalmente slegato da esso. In parte (nelle motivazioni, nell'ideale che lo muove e mette in moto, nel modo caricaturale in cui si esprime e in ciò da cui trae spunto) il corteggiamento corrisponde in parte al sentimento d'amore...almeno nei casi migliori. Per questo la parola ipocrisia mi sembra eccessiva: una parte di verità e sincerità c'è e la parte rimanente è comunque funzionale a questa. Diciamo che il corteggiamento lo vedo più o meno come un mezzo, un gioco delle parti, che ha come scopo quello appunto di riuscire a rivelarsi all'altro "per gradi", saggiandolo costantemente e cercando di capire quanto ci si possa lasciare andare e quale sia invece il rischio di soffrire. Le parti servono appunto per poter rivelare sé stessi gradualmente e non denudarsi subito davanti a chi non ci vuole. Il corteggiamento è un cuscinetto, una protezione per ambo le parti, perchè non sempre avviene a senso unico e in minima parte anche chi rifiuta può soffrire, non solo chi viene rifiutato.
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Appunto: l'unico modo per non rendere ipocrita il gioco del corteggiamento è definirlo come un cuscinetto.
Nel momento in cui questa definizione non avviene (attraverso il solito patto sociale), siamo ancora nel campo dell'ipocrisia.
L'argomentazione portata avanti per non portare alla consapevolezza sociale il ruolo di "cuscinetto" del corteggiamento è che, se venisse portata questa proprietà alla consapevolezza, il corteggiamento perderebbe sapore, e verrebbe vissuto in modo freddo.
Secondo me invece, questa consapevolezza migliorerebbe la dignità del gioco, e eviterebbe quel fenomeno osservabile di lamentele maschili nei forum, che sono un
campanello d'allarme ignorato.
Una delle conseguenze più dannose dell'etica dominante del corteggiamento, che non presuppone la consapevolezza del ruolo-cuscinetto, è che le regole del gioco vengano usate opportunisticamente, abusandone per obiettivi diversi dal fare da cuscinetto, come per esempio tirarsela con qualcuno/a per gonfiare il proprio ego, in questo modo si sfrutta la necessità della fase ambigua del corteggiamento per il proprio comodo.
Così nel frattempo, si perde il ruolo di cuscinetto, e il corteggiamento diventa un mezzo opportunistico, si cominciano a fare studi analitici su di esso per divulgare le tecniche di plagio (tecniche di seduzione), trasformando così il gioco in una competizione sleale.
Così i cervelli che ne prendono coscienza, e rilevano il fenomeno pubblicamente, sperimentano in modo diretto gli effetti dannosi del corteggiamento.
Tutto questo lo si può vedere facendo un semplice salto di livello... le dinamiche dominanti esistono che si voglia o non si voglia guardarle: sono un epifenomeno del livello più basso (non hanno una dimensione fisica, ma sono fenomeni reali).