Winston_Smith |
15-08-2015 20:23 |
Re: Umiliato e offeso...
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Originariamente inviata da Pierrot
(Messaggio 1574210)
L'episodio che mi ha convinto a iscrivermi a questo forum capitò qualche mese fa. Fui invitato a bere fuori da dei colleghi del mio ufficio. A differenza di me, loro sono tutti fidanzati e sposati. Uno di loro, che mi è sempre stato piuttosto antipatico per la sua sfrontatezza (però, devo ammettere che grazie alla sua sicurezza di sé, nonostante non sia bello né sappia parlare bene l'italiano, ha parecchio successo con le donne, sua moglie deve avere due corna che manco il padre di Bambi) porta due sue colleghe. A un certo punto, dopo aver parlottato un po' con loro, mi dice "ti sto combinando un affare che ti interesserà molto". Mi dice che queste due hanno un'amica, più vecchia di me (circa dieci/quindici anni di più) che è rimasta zitella e me la vorrebbero piazzare. Mi fanno anche vedere le foto, è... insomma, potete immaginarlo, non voglio infierire. Dico che non sono interessato, loro si mostrano dapprima piuttosto scandalizzati, come se avessi detto chissà cosa, poi mi sollecitano con frasi come "ma chi ti vuole a te?" "ma guarda che ormai non hai più molte possibilità" "ma dove la trovi una che ti vuole gratis a te?". Non ho il coraggio di reagire a queste battutine, anzi mi sembra di sprofondare nella mia sedia, pensando "in fondo, hanno ragione loro". Per tutta la serata non riesco più a parlare. Sono stato umiliato.
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Qui ci sarebbe stata bene la risposta del "Beh, se mi presenti tua moglie o tua figlia penso che qualcosa magari potremmo riuscire a combinare". Ma IMO servirebbe fare attenzione a due punti importanti:
1) Tempismo e modalità della risposta, che deve essere quanto più possibile naturale, detta in tono tranquillo come se si stesse ordinando una coca al bar e con un lieve sorrisetto sulle labbra, tanto per far capire che stai "scherzando" come sta "scherzando" lui, in modo tale da evitare di passare apparentemente dalla parte del torto e da rendere più efficace la risposta: vista la schifezza di gente con cui ti tocca lavorare, credo che avrei modo di avere altre occasioni per poter rispondere in questo modo, fossi in te mi eserciterei a casa perché queste battute mi vengano fuori il più possibile "in automatico"
2) Il testadicippa in questione è purtroppo un tuo collega di lavoro e mi sembra che altri lo spalleggino, sarebbe da verificare se lui o i suoi accoliti hanno la voglia e la possibilità concreta di inguaiarti la vita in ufficio, e se è così premunirsi contro eventuali mobbing anche riferendo al tuo superiore
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Originariamente inviata da Pierrot
(Messaggio 1574210)
Prima di aver appurato queste due non banali questioni (soprattutto la seconda), ci penserei su prima di reagire alla 'ndo cojo cojo.
Alcuni mesi dopo, dei colleghi mi incaricano di organizzare la cena per i saluti prima delle vacanze. Questo tizio che voleva presentarmi la tardona mi annuncia che si auto-invita, come se nulla fosse. Io allora reagisco e dico che organizzerò la cena, ma non ci andrò perché viene lui. Due ragazze mi dicono "devi venire perché hai organizzato tu e se non vieni c'è il rischio che molta gente pensi che la cena è stata annullata, e così faresti una figura di m**da. Lui viene perché fra te e lui sceglieremmo lui". Anche stavolta non ho il coraggio di reagire e vado alla cena, dove vengo relegato a un capo dalla tavola, insieme a un paio di ragazzi impacciati e "poco richiesti" come me.
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Come possibile soluzione qui ci vedo il rifiutarsi di organizzare cene e cenette varie per questa mandria di decerebrati da ora in poi. Preoccuparsi di non fare figure di merda con questi idioti (le due ragazze che ti hanno risposto in quel modo sono proprio della feccia umana) è del tutto superfluo e inutile IMO.
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