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Re: Paura di lavorare
Anch'io ho la paura del lavoro, all'attivo dopo il diploma ho solo una breve parentesi lavorativa, nella quale ho avuto la sfortuna di lavorare per un datore di lavoro scassamaroni all'ennesima potenza, ogni giorno mi faceva sentire uno stupido davanti ai clienti e non. Alché me ne sono andato perché non reggevo più, e lei congedandomi mi ha pure detto: <<Tanto ovunque andrai sarà così, per te>>.
Grazie. |
Re: Paura di lavorare
io pur lavorando da vent'anni, ogni volta che devo affrontare un'operazione nuova, me la faccio sotto. Un lavoro nuovo è la stessa cosa. La paura è una gran brutta cosa.
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Come ti capisco, anche io ho questo problema :/
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Re: Paura di lavorare
Anch'io convivo con la paura di dover lavorare per forza, ma ho sempre escogitato nuove vie di fughe per evitarlo. Il mio non è solo un problema relazionale con il prossimo, mi sta pure sul cazzo tutto ciò che sta dietro l'idea del lavoro. Odio padroni, fabbriche, uffici, banche, buste paga, pensioni, ecc.. Non voglio fare lo schiavo di nessuno, ma ora la situazione è un pò cambiata e non so per quanto tempo ancora riuscirò ad evitarlo. In passato non mi sarei fatto scrupoli a barboneggiare per le strade di un altro paese. La soluzione comunque sta nel trovare un posto con gente che già si conosce, qualcosa di creativo o che sia un aiuto concreto a chi non può vivere come gli altri. Il resto mi deprime solo a parlarne e preferirei spararmi.
Tra parentesi, le uniche due volte che feci lo sforzo abnorme di tentare durai rispettivamente mezza e una giornata. Mi spaventarono a morte. Questo oltre dieci anni fa. Da allora più fatto un cazzo. Ora immagino sia anche peggio. Abbandonai anche un corso ormai terminato che mi avrebbe permesso di trovare qualcosa nel sociale, il minore dei mali, appunto. |
Re: Paura di lavorare
Il lavoro mi spaventa un bel po', ma non per queste cause!
Credo di sentirmi inadeguata in tutto, ho paura di non saper far niente e che nessuno voglia più assumermi! Credo che questo sia uno dei motivi perché non riesco a finire gli studi, pur essendo in pratica alla fine! Ma è comunque una cosa che voglio fare a qualsiasi costo, così finalmente potrò essere indipendente ed andare a vivere per conto mio. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Come ha scritto già qualcuno lavoro perchè devo. Il lavoro che faccio non mi fa impazzire, ma mi permette di guadagnare abbastanza per vivere da sola senza grossi problemi economici.
Anch'io a 20 anni non mi sentivo in gradi di affrontare nessun ambiente lavorativo, forse ho fatto l'università proprio per rimandare il problema e non avendo aspirazioni precise ho scelto la facoltà più o meno a caso. Pensavo che fosse un problema di età e che con gli anni sarei riuscita a lavorare e ad inserirmi come chiunque altro. Allora non sapevo di soffrire di FS, pensavo di essere solo più timida degli altri. L'inserimento lavorativo non è stato facile, a volte frustrante e sicuramente ho perso tante occasioni: per esempio quando vedi "far carriera" persone oggettivamente meno in gamba di te, solo perchè sanno relazionarsi meglio, proporsi ai superiori, senza timori e remore di nessun tipo... Però, proprio perchè è una cosa che dovevo fare, non ho mai mollato, ho mandato curriculum, mi sono presentata ai colloqui (facendo anche le mie belle figure barbine) e alla fine ci ho fatto il callo, come si suol dire. Non che adesso manchino le fonti di stress, tipo i corsi di formazione, le riunioni con collleghi e capi ecc ecc però si impara a sopportare. Insomma, mi sento di incoraggiarti, sei giovane e hai tempo di farti le ossa, potresti anche essere fortunato, trovare l'ambiente giusto e un lavoro per te stimolante. Insomma, puoi provare e se proprio non va se sempre in tempo per cambiare. Un grosso in bocca al lupo:applauso::applauso: |
Re: Paura di lavorare
Eccomi presente, mi viene il terrore solo al pensiero di affrontare qualsiasi lavoro anche forse quelli che detesto meno o mi piacerebbero di piu.
Proprio per questa maledetta fobia sociale, infatti quando qualche volta sono stato in un ambiente lavorativo, avevo la testa proprio in tilt, troppo teso, non riuscivo a controllare l'ansia, cosi e finito sempre che dopo poco, mi hanno sbattuto fuori:testata: |
Re: Paura di lavorare
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Separate alla nascita?:interrogativo: |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
mai avuto paura anzi se sapete qualche lavoro datemi la dritta che porto il curriculum!lavoro vieni a me!:perfetto:
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
io nn ho più paura , sui 20 anni avevo paura di rimanere piu che altro in un posto per sempre .... il per sempre mi faceva paura non poco poi vabbè ho visto che nn esiste per sempre.... anche il non essere capace di fare qualcosa mi angosciava , o saperlo fare ma nn essere abbastanza ..... ora lo vedo come un eventuale tassello di infelicità che s'aggiunge al resto ma nn ho quelle preoccupazioni ......
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Ergofobico doc da sempre, ho cercato di rintracciare gli oscuri meandri© di questa mia paura nel complicato rapporto con le mie figure genitoriali, soprattutto con quella materna, vista la sua ossessiva pretesa di avere il controllo totale o quasi sulle vite di noi figli. Ne è risultato come conseguenza, un timore esagerato del rimprovero, della cazziata e dell'idea di sottostare al biasimo, anche solo momentaneo, di un eventuale superiore o collega (specie quando si tratta di colleghi più anziani). Attualmente ho provveduto alla demolizione razionale di tutte le storture e gli schemi fallaci che mi portavano a considerare qualsiasi rapporto verticale dipendente-datore di lavoro, come fondamentalmente basato sulla cattiveria e sulla mortificazione dello spirito. Un'antica e remota parte di me ancora avverte le vecchie paure, ma cerca di individuarle e stanarle ogni volta che le vede ripresentarsi. Si lavora sull'inconscio insomma, quella parte di noi che utenti come Barclay, XL e compagnia catastrofista, vorrebbe farci credere intoccabili e immodificabili.
In tutto questo c'è da dire che, lavoro personale a parte, il lavoro salariato resta formalmente un'ingiustizia, indipendentemente dal sistema che ne regoli l'erogazione e l'amministrazione (capitalista o socialista esso sia). Non ci resta quindi che attendere l'era in cui l'automazione totale di tutti i processi produttivi ci liberi da quest'incombenza. Nel frattempo però ci dobbiamo adattare, se non vogliamo finire under the bridge. |
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