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Re: La NON vita
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Re: La NON vita
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Il consiglio era rivolta piu ad un depresso che ad un fobico. Si hai ragione sui rapporti umani ma anche questi non possono essere la sola cosa importante Una persona cosi sarebbe troppo dipendente e molto noioso. Purtroppo quando ci sono troppe mancanze in un settore e difficile non dargli importanza ed oscurare tutto il resto. Forse la parola giusta nn e diversificare quanto dare importanza oppure entrambe |
Re: La NON vita
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Per i rapporti umani è la stessa cosa... magari - a differenza del mangiare - il tuo corpo sopravvive.. ma comunque crepi dentro, che è pure peggio. |
Re: La NON vita
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un quotazzo di stima ci sta tutto :bene: |
Re: La NON vita
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Perché il "contatto umano" si può avere in diversi modi: sul lavoro, praticando volontariato, uno sport, entrando in associazioni...pochi sono veramente senza contatti. Secondo me ha ragione sample:ammettendo rare eccezioni, non sono bisogni,sono fisse causate dallo stato di depressione.(Non sto giudicando, ne ho un milione pure io!) Infatti ci sono persone serene ed equilibrate anche senza avere amicizie strette o relazione sentimentale. |
Re: La NON vita
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Sull'entrare in associazioni e fare attività varie non è detto che si crei nulla a livello umano (io ne sono l'esempio).. comunque son d'accordo con te che siamo veramente in pochi ad aver vissuto vite senza contatti umani "significativi".. Poi non so in che mondo viviate voi.. ma io questa gente serena od equilibrata non la vedo nemmeno tra chi ha tutto (e anche di più.. ) E - sinceramente - di persone che non hanno rapporti con gli altri o relazioni sentimentali per tutta una vita e stanno bene in quelle condizioni non credo ne possano esistere. |
Re: La NON vita
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Potrei citarti gli asceti ed eremiti,è un esempio estremo ma fa capire la soggettività della cosa. Il problema non è non avere la morosa o gli amici, è che per te sono importanti. Questo per la maggior parte delle persone,credo. Il problema è quando il NON AVERE diventa una fissazione su cui investire tutto, convinti che risolto quello, andrà meglio anche il rapporto con noi stessi. E non vedere più le altre cose che si hanno (tutti ne hanno),trovarle prive di senso, sentirsi socialmente indegni per le nostre mancanze. |
Re: La NON vita
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Re: La NON vita
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Re: La NON vita
la verità è che ci sono vite di merda che non vale la pena vivere .. l'uguaglianza, la parità di condizioni... non esistono in natura.. e il motivo per cui è così difficile capirsi è questo
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Re: La NON vita
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In effetti non sembra neanche un discorso mio,troppa positività e bicchiere mezzo pieno. Crissolo non devi convincermi eh, non penso nulla di quello che ho detto, ma penso che pensarlo faccia stare bene.E magari un giorno ci riesco |
Re: La NON vita
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Te lo auguro, di riuscirci. Io - purtroppo per me - non ci riuscirò più.. |
Re: La NON vita
A volte mi capita di invidiare persona che hanno sofferto,sofferto veramente intendo dire,per il semplice fatto che loro possono dire di aver vissuto,di essere stati attaccati alla vita,averla compresa nei suoi aspetti essenziali,cioè trovare semplicemente il bisogno di sopravvivere per poter guardare un altro giorno.Io invece è come se guardassi tutto questo da una vetrina,dicendo che quello è un mondo che non mi appartiene,e che tanto vale autocompiacermi di questa non vita.
P.S. Mi scuso se ho capito male il senso di non-vita,è qualcosa di personale,e probabilmente non sono abbastanza acuto da comprenderne appieno il senso. |
Re: La NON vita
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Re: La NON vita
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Questo ovviamente non significa che non sia importante: una vita senza sesso e relazioni sentimentali rimane, per me, lontana dal 100% di felicità ed appagamento. Ipotizzo anche che questa conclusione tu l'abbia tratta poiché hai interrotto la tua condizione di verginità e, quindi, hai avuto rapporti sessuali con una o più donne. Se fosse così, sono felice che tu abbia potuto vivere queste esperienze ma ne parlo anche al passato perché è evidente che nel tuo presente non sei in grado di replicare questo stato delle cose. L'importante è che tu non ti convinca che ti sia precluso per sempre ciò. Se evidentemente nel tuo passato ci sono state persone che si sono concesse a te (col cuore e/o con il corpo), perché non ci dovrebbero essere in futuro? Quote:
Ipotizziamo che domani dovessi avere accanto una persona con una diagnosi di depressione e/o di altro, magari in psicoterapia o terapia farmacologica. Non ho alcun imbarazzo a dire che la lascerei e che non me la sentirei di fare un cammino irto di difficoltà. Sarebbe un quotidiano a rischio, dove la persona potrebbe essere un'ombra di sé stessa per via degli SSRI che assume, dell'umore costantemente nero, dell'idealizzazioni di suicidio, delle crisi di pianto, del dover gestire chi mi sta vicino che rema contro, ecc. Non parlo per ipotesi. Sono stato con una persona depressa ed ho osservato molto di quanto ho scritto, traendo queste conclusioni. Non è questione di passato, anche se non può essere trascurabile, ma di PRESENTE. Insomma, io penso che la persona gravemente fobica, depressa, con dep, bipolare, ecc. deve PRIMA guarire (o essere affetta in forma lieve da quanto scritto) e POI intraprendere relazioni sentimentali (ma anche amicali di un certo spessore). Inoltre, non dev'essere l'altra persona l'ancora di salvezza ma un qualcosa che complementa il grosso dato da noi stessi. Poi, non dico che esistano persone disposte a sostenere queste difficoltà, ma trovo più fisiologico il contrario. Quote:
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Se non si hanno mancano, senza se e senza ma. L'amico, il conoscente, il familiare non sono minimamente in grado di colmare quei vuoti. Quote:
Il buon senso è nel mezzo: sia nell'indispensabilità che ci vede @chrissolo, sia nel tuo invito a non perdere la tramontana se non si ha nulla di ciò. Quote:
Ci sono qualcosa che non va ma che viene comunque gestito in modo dignitoso dalla persona. |
Re: La NON vita
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Però è vero che c'è qualcosa di assolutamente "soggettivo" e individuale nei bisogni e in ciò che è necessario di "stare bene".. si può essere benissimo "felici" con qualcosa per qualcuno non ha valore (e viceversa). Ma da questo generalizzare fino ad arrivar a suggerire l'idea del clochard più felice e soddisfatto della propria esistenza degli imprenditori... beh.. dai.. affascinante, "romantico" .. ma secondo me è una distorsione e una forzatura |
Re: La NON vita
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Ora immagina di passarci più di 30 anni sempre in quelle condizioni: è facilissimo dire che si può star bene anche senza certe cose e che non bisognerebbe fermare la propria vita se non si hanno (ci arrivo anche io, eh ? ).. ma poi trovatici nella situazione, vivilo materialmente questo totale inappagamento dei tuoi bisogni esteso per tutta la durata della tua esistenza adulta... poi vedi come è difficile applicare i sani e razionali principi che enunciate con tanta supponente aria di superiorità |
Re: La NON vita
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Mica è la sofferenza subita che definisce quanto hai vissuto o vivi. O pensate di sì ? La sofferenza in sé non serve a niente: oltre ai danni che fa ti porta a capire te stesso, a capire gli altri, e - alla fine - ti fa comprendere che l'unica verità è che non c'è niente da capire: solo da vivere; solo che se quando ci arrivi è troppo tardi, non te ne fai più granché di questa "straordinaria" consapevolezza. |
Re: La NON vita
@ supermanes ciò che hai scritto a proposito della sessualità credo sia un passo avanti enorme, lo so, probabilmente non ti aiuterà materialmente, né ti farà sentire meglio, anzi, non avere più un'idea fissa monotematica che ci faccia illudere che una volta raggiunta una determinata meta, che è solo nella nostra testa, tutto andrà bene è... Un colpo, estremamente forte... Ti scuote, è uno shock...
Io ho avuto un'infanzia opposta, oggetti materiali ma anaffettività e mancanza di un senso di protezione e di tutela, mi ha segnato, la mia personalità si è plasmata anche in base a queste non - esperienze, non ho consigli da darti, non ne ho neppure per me, altrimenti non sarei qui, hai la mia stima per aver fatto un passo avanti nella tua evoluzione psicologica, ossia poco e nulla, non ho altro mi spiace... Continua a scrivere, anche solo per te, su carta, se non puoi usare internet, io non ho la tua capacità di esprimere i sentimenti, temo di essermi persa buona parte dei sentimenti per strada, anche la capacità di soffrire... Questo temo mi precluda un salto evolutivo personale. |
Re: La NON vita
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Rimasto per poco? E' soggettivo. Poco per me equivale a qualche settimana senza una relazione. Non ho mai nemmeno negato che ho vissuto momenti di quasi apatia MA, fin dall'inizio della mia presenza qui, ho enfatizzato il concetto che, col senno di poi, mi sono reso conto che il mio errore è stato quello di subordinare totalmente il mio agire alla presenza di una persona. Fai il ragionamento al contrario: tu ci staresti con una donna che, senza di te, è un fantoccio incapace di avere una sua identità e delle sue motivazioni? Cosa ti da una persona che vive della tua luce riflessa? Nulla per me. Inoltre, proprio perché in certi momenti ci sono passato, corri il rischio di andare con la prima che ci sta, solo per spezzare la condizione. Quote:
Non dico che sia semplice applicare i sani principi, dico solo che spesso qui arrivano consigli orientati allo stare immobili fino alla fine dei propri giorni e, questo, non è ammissibile. |
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