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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
lasciando perdere il caso in questione (la banalità di morandi può essere facilmente scambiata per provocazione, non posso credere che uno pensi certe cose di suo, secondo me è solo che ripete tiritere senza pensare, ma l'effetto molte volte è comico a dir poco) a me capita di provare l'enorme differenza di atteggiamento che molti hanno nella vita reale e dietro ad una tastiera
la cosa strana è che neppure c'entra l'anonimato http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/huh.gif ho dei clienti che dal vivo sono gentili ed hanno comportamenti "urbani", invece quando comunicano via mail diventano la quintessenza della maleducazione mista ad arroganza... |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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la spiegazione che io mi sono dato è che molti "vecchi" (nel senso di gente che magari ha 50 anni o più) hanno un rapporto strano con internet, quando sono al computer è come se tutto fosse un gioco, come non avesse la stessa importanza di una telefonata o di un confronto dal vivo |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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se invece lo affronta con disciplina e rispetta chi ha davanti nascondo discussuoni interessanti Liverta' di pensiero si, liberta' di parola solo in quelle condizioni Non so te ma quando due persone la pensano allo stesso modo e parlano di un certo argomento, la discussione e' di una noia pazzesca. Se invece la pensano diversamente allora e' molto piu' interessante |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Anonimato o no, fa sempre comodo a tutti mandare insulti e diffamazioni dietro uno schermo. Ci si sentrsente al sicuro |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Tanto anche solo a citarla la si strumentalizza. |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
I nostri emigranti andavano a lavorare e rispettavano le leggi del paese ospitante. Chiedere informazioni a Lucky Luciano :sisi:
Oh, ma certa gente è proprio ignorante come una capra. Una volta ci si vergognava di esserlo, ma adesso grazie a leghisti, berluschini e fascistelli vari anche questo è stato sdoganato. SI PUO' E SI DEVE paragonare l'emigrazione italiana a quella attuale, con le dovute differenze storiche. Perché SI DEVE capire come ci si sente dall'altra parte della barricata. |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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son due modi diversi per accostarsi ad internet, alla fine però il risultato è lo stesso :pensando: |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Io credo di sì, anche nel caso di quelli che non sanno quello che fanno (cit.) |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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gli unici che possono capirlo e raccontarlo sono gli immigrati che sono qui già da qualche anno e lavorano ed hanno figli qui in italia, hanno trovato accoglienza ed hanno ricambiato contribuendo con il loro lavoro allo sviluppo economico e sociale di questa terra basta chiedere a loro le loro risposte non ti piaceranno, ed allora pure loro saranno fascisti, leghisti, ignoranti eccetera... |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Non credo la pensino tutti allo stesso modo, e comunque sì, esistono anche italiani di "seconda generazione" leghisti. Se si integrano con la realtà italiana possono assumerne anche il peggio. Le teste di cazzo non hanno colore della pelle. |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
Morandi è un personaggio pubblico e c'era da aspettarsi che avrebbe sposato la tesi comune, o meglio, quella che si pensa vada per la maggiore. Del resto non può rischiare di giocarsi una fetta troppo grande di sostenitori con un'affermazione controcorrente. Certo, la fetta se l'è giocata comunque e per vari motivi tutti validi. Uno di questi è che la parte di italiani che non la pensa come lui e che, soprattutto, ha interpretato questo suo intervento come una manifestazione di buonismo è, secondo me, più consistente di quanto lui possa pensare. Il secondo motivo è che a volte si fa una figura migliore quando si sceglie di non manifestare affatto la propria posizione in proposito, specialmente su un fronte caldo come quello dell'immigrazione clandestina, anche perchè non possiamo permetterci il lusso di abbassare la guardia in questo modo, come abbiamo fatto da troppi anni a questa parte, sul pericolo concreto che, mescolati tra le migliaia di disperati che arrivano senza controllo nel nostro Paese, arrivino anche terroristi senza scrupoli pronti a colpire. E questa non è una paura così esagerata o immotivata come puà sembrare a qualcuno.
Non dobbiamo dimenticare che l'ISIS e i Paesi ostili usano dichiaratamente il flussi migratori come arma destabilizzante contro quei Paesi che, nella loro mente malata, reputano come nemici dell'Islam. Questo considerato non possiamo permetterci di accogliere tutti in un Paese piccolo come questo, anche l'Europa DEVE moralmente prendersi carico del problema, ogni Paese in egual misura, solo così si può trovare alloggio per quelle persone senza creare seri problemi di ogni tipo e peggiorare situazioni già delicate, come quella del lavoro, della casa e della tutela della legalità. Il fatto è che la cosiddetta "unione" europea non esiste quasi in nulla e la politica con cui gli altri Paesi hanno trattato la questione lo dimostra in modo lampante. Io continuo a ribadire che il peggior errore che l'Italia ha commesso è stato quello di decidere di entrare nell'Europa "Unita", giacchè da quel giorno il numero e l'entità dei problemi generati da quella decisione troppo avventata e poco avveduta ha superato di gran lunga tutti gli ipotetici e mai dimostrati vantaggi che una certa casta di politici ci aveva così spettacolarmente promesso. In altre parole, caro Morandi, mi hai deluso, se stavi zitto risparmiavi la faccia -.- |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
L'atteggiamento di Morandi è normalissimo e sano; per età anagrafica internet per lui è qualcosa che non s'è accompagnato alla sua vita. Ha visto ancora più persone che avatar. Il problema come al solito sta solo nell'aver mitizzato l'episodio.
Tra l'altro ci tengo ad osservare che la parola è libera quando è affrancata dalla pulsionalità. Quando provate un dolore li vedete gli altri, o vedete solo il vostro dolore? Lo stesso è su internet. L'altro sparisce dall'orizzonte di pensiero; la comunicazione è condotta in absentia. La reazione di Morandi è degna di stima perché ha censurato la barbarie grazie alla parola. Ha posto agli altri davanti al limite della loro rabbia, offrendo la possibilità di fermarsi un attimo, ragionare e cominciare a discutere civilmente, o di continuare nella loro sfiga esistenziale. |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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poi quando ti rivedono ti dicono "ne abbiamo parlato via mail" come se fosse stata una conversazione normalissima http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/huh.gif non so, non riesco a rendere l'idea, dovrei fare esempi |
Re: Gianni Morandi e i Leoni da tastiera
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Gli italiani lasciarono un paese sovrappopolato rispetto alle risorse già poco dopo l'unificazione italiana, e andarono in posti dove il lavoro c'era e soprattutto c'era lo spazio fisico (parlo degli USA in questo caso). Non erano rose e fiori, basta pensare al Belgio, ma non è possibile paragonare la situazione di allora e quella di adesso. In Italia, anche se nessuno lo vuole vedere stiamo fisicamente quasi uno sull'altro, parlo rispetto alla sostenibilità, e già non ci sarebbe lavoro se non arrivasse nessuno. Adesso, in una situazione già molto compromessa devono anche arrivare le lezioncine di morale basate su paragoni evidentemente sbagliati. Non solo, ma l'Islam è un elemento totalmente incompatibile con la civiltà europea; non è razzismo intellettuale, basta prendere atto che il Corano è sia la fonte del diritto che della religione e di tutta la sfera umana. Da noi la sfera religiosa e quella secolare si sono faticosamente separate e anche a caro prezzo e avere una quota importante di persone di religione islamica significa solo conflitti. Beninteso brucio il granellino di incenso e dico che dobbiamo accogliere per quanto possibile, ma in base a precise stime di "integrabilità" che non siano di matrice ideologica vatican-style (ovvero: tutti dentro). Come tutti i paesi civili si dovrebbe destinare una quota annuale ai rifugiati e per il resto si dovrebbero istituire graduatorie che tengano conto della sostanziale opposizione di modello di vita e religioso di chi entra. Questo non esclude aiutare, ma l'aiuto lo si dovrebbe dare con finanziamenti, operazioni per garantire la stabilità in loco e cose così, non certo facendo entrare chiunque senza criterio. |
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